SI SCRIVE IOR, SI LEGGE ANCORA BERTONE

Da "la Stampa"

L'accantonamento presso lo Ior di un fondo di diversi milioni di euro per le opere di carità, a disposizione del cardinale Tarcisio Bertone, è stata una delle decisioni della riunione della Commissione cardinalizia di vigilanza dell'istituto, presieduta dallo stesso Bertone, svoltasi stamane tra le 11 e le 14.

Il presidente dello Ior, Ernst Von Freyberg, ha illustrato i criteri e le direttive su come si muoverà l'istituto, sotto la sua presidenza, «secondo le direttive del Papa». Il direttore generale Paolo Cipriani, secondo la normale prassi, ha illustrato i dettagli tecnici su attività e passività. Oltre all'accantonamento del fondo a disposizione di Bertone, sono state fatte anche altre donazioni ad enti religiosi.

Si è tenuta oggi in Vaticano la prima riunione della Commissione cardinalizia di vigilanza dello Ior nell'era di papa Francesco. Nei giorni scorsi, era stato il portavoce dell'arcidiocesi della capitale argentina, Federico Wals, a dire come sia «del tutto possibile» che Papa Francesco applichi in Vaticano le stesse ricette di gestione amministrative usate nel 1998 quando era arcivescovo di Buenos Aires, ventilando addirittura una possibile chiusura dello Ior.

Bergoglio, nella capitale argentina investita dal crac finanziario aveva rinunciato a partecipazioni della diocesi in diverse banche locali, per garantire un maggior rigore nei conti locali della Chiesa. E da allora, sono state diverse le voci di quanti si sono detti convinti che il nuovo Pontefice voglia «chiudere» la "banca vaticana".

Fonti d'Oltretevere avevano comunque fatto notare non solo come il risanamento della diocesi di Buenos Aires sia passato anche attraverso un'importante consulenza fatta dallo Ior, ma anche che esiste notevole differenza tra la gestione finanziaria di una singola diocesi e la struttura dello Ior cui si appoggia finanziariamente la Chiesa universale, con tutte le sue congregazioni, ordini e missioni sparsi per il mondo.

Un intervento riformatore di Papa Francesco sulla banca che è stata al centro di nuove polemiche dopo il sequestro di 23 milioni di euro da parte della procura di Roma e dopo il caso delle brusche dimissioni dell'ex presidente Ettore Gotti Tedeschi, è comunque all'orizzonte. Qualcuno, fuori e dentro il mondo cattolico, ha anche avanzato la proposta di convertire lo Ior in una banca etica.

Ma soprattutto nell'immediato c'è l'esigenza di rendere compatibile la «banca» vaticana con i requisiti di trasparenza finanziaria e anti-riciclaggio previsti dalla procedura Moneyval, in particolare per quanto riguarda la vigilanza: è stato quindi ipotizzato che lo Ior passi sotto il controllo di un dicastero finanziario, in particolare la Prefettura degli Affari economici della Santa Sede.

L'avvenimento di routine, giustificato dalla necessità di approvare il bilancio 2012, si colloca però sullo sfondo della prossima riforma della Curia di papa Bergoglio che, secondo indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, potrebbe prevedere anche un ridimensionamento della «banca» vaticana, più volte negli anni passati e anche di recente al centro di scandali finanziari. In questi giorni si è riunito in Vaticano il consiglio di sovrintendenza dello Ior, presieduto dal tedesco Ernst von Freyberg, che ha approvato il bilancio 2012 dell'Istituto.

Due sere fa, poi, il presidente, con il direttore generale Paolo Cipriani, ha ospitato in una cena i cinque cardinali della commissione di vigilanza: il presidente Tarcisio Bertone, segretario di stato fino a nuova decisione del Pontefice, Domenico Calcagno, presidente dell'Apsa, Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso, Pedro Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo del Brasile, e Telesphore Placidus Toppo, arcivescovo di Ranchi, in India.

Oggi, il consuntivo approvato dal board laico è stato quindi sottoposto alla Commissione cardinalizia di vigilanza che ne ha preso visione. L'accantonamento presso lo Ior di un fondo di diversi milioni di euro per le opere di carità, a disposizione del carinale Bertone, è stata una delle decisioni della riunione. Von Freyberg ha illustrato i criteri e le direttive su come si muoverà l'istituto, sotto la sua presidenza, «secondo le direttive del Papa». Il dg Cipriani ha illustrato i dettagli tecnici su attività e passività. Altre donazioni sono state quindi fatte a enti religiosi.

 

CARDINALE TARCISIO BERTONE Tarcisio Bertone Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovBASTIONE NICCOLO' V - SEDE DELLO IORpapa francesco bergoglio bacia i piedi ai detenuti

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO