GIUNTA DEL SENATO: SILVIO (PER ORA) LA SFANGA - UN MESETTO DI “MELINA” PRIMA DEL VOTO IN AULA

Tommaso Labate e Dino Martirano per il Corriere della Sera

Al termine di una giornata estenuante, la decisione è presa. All'unanimità, poco prima della mezzanotte. Ed ha il sapore di una tregua. La Giunta per le elezioni e le immunità del Senato, che ha in mano il futuro parlamentare di Silvio Berlusconi, non ha votato ma tornerà a riunirsi domani alle 15 per continuare la discussione generale sulla relazione di Andrea Augello (Pdl).

Il testo è stato in parte riformulato e integrato di un dispositivo finale: il relatore, infatti, chiede la convalida dell'elezione a senatore del Cavaliere perché i dubbi di costituzionalità e una sospetta violazione del diritto dell'Unione europea lo inducono a trarre questa unica conclusione. La proposta, ovviamente, verrà messa ai voti e nel caso (assai probabile) che venga bocciata provocherà un cambio di relatore scelto nella maggioranza che avrà votato contro.

In un clima meno teso e più dialogante, dunque, il Pdl ha ottenuto quella boccata d'ossigeno necessaria per andare avanti nei prossimi giorni e, soprattutto, ottiene di entrare nel merito delle questioni pregiudiziali (che non sono più tali), cioè la richiesta del relatore di ricorrere alla Corte costituzionale e alla Corte di Giustizia del Lussemburgo contro la legge Monti-Cancellieri-Severino.

Il Pd, che stavolta non ha puntato i piedi, porta casa un punto per avere costretto il relatore a scoprire tutte le sue carte con la proposta di convalida dell'elezione di Berlusconi. Il vero nodo, tuttavia, sarà affrontato solo oggi in un ufficio di presidenza della giunta, guidato dal presidente Dario Stefano (Sel), che dovrà stabilire il calendario dei lavori: il Pd, a questo punto, auspica con un pizzico di ottimismo che il voto sulla relazione Augello ci sia già «giovedì o nella seduta successiva».

Mentre per il Pdl, i senatori Caliendo, Casellati e D'Ascola hanno fatto capire, al termine della seduta di ieri sera, che il risultato minimo è quello di andare avanti nelle prossime settimane con un calendario che preveda al massimo due sedute a settimana. Tutto si è risolto dopo le 23.30 con una «fumata bianca» annunciata dai senatori Giovanardi (Pdl) e Pezzopane (Pd) che sono andati via insieme per partecipare a una trasmissione de La7.

La giornata, comunque, è stata tesissima. Alle 15 Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera, lancia l'ennesimo avviso di guerra con un'intervista al Tg3 : «Sarà il Pd a rompere la maggioranza di governo. Perché se il Pd voterà insieme a Grillo, romperà la maggioranza del Pdl. Quindi sarà il Pd a far cadere il governo Letta».

Alle 21.30, Guglielmo Epifani, segretario del Pd, risponde a Matrix: «In questi momenti in cui la Giunta è riunita, ci sarà tempo per discutere e passerà qualche giorno. Ma alla fine quell'organismo prenderà la sua decisione: noi ribadiamo che la legge è uguale per tutti». Ed è solo la prima parte dell'affondo visto che il leader dei Democratici preannuncia che «si voterà per la decadenza» altrimenti vincerebbe «la legge della giungla». E l'Italia, sottolinea, «non è la Repubblica delle banane».

Nelle ore comprese tra l'avviso di Brunetta, e la controreplica di Epifani, attorno alla giunta del Senato che dovrà decidere della decadenza di Silvio Berlusconi vanno in scena, nell'ordine, un armistizio, una guerra, un altro armistizio. Solo dopo le 23 arriva la notizia della fumata bianca.

Ma il Movimento Cinque Stelle reagisce. «La strategia del Pdl non è cambiata, è perdere tempo forse per trovare il prezzo politico di un accordo che ancora non si è trovato», dice Vito Crimi ai microfoni di Skytg24. Il relatore Augello, intanto, continua ad attirare le proteste dei grillini. «Non vuole formulare una conclusione», si legge sul profilo Twitter del gruppo del Cinque Stelle al Senato.

In un saliscendi di armistizi e battaglie, di momenti in cui lo scontro sembra dietro l'angolo e istanti in cui s'avanza un accordo, alle 21.51 il socialista (ma eletto nel Pd) Enrico Buemi annuncia la sospensione delle ostilità. «Siamo tutti d'accordo sul trovare un percorso unitario che consenta di affrontare la questione nel merito. A questo punto le pregiudiziali non esistono più».

E ancora: «Ci sarà un voto unico sulla relazione nella quale sono state inserite, come punti di discussione, anche le pregiudiziali presentate da Augello». La bilancia, insomma, torna a pendere sul piatto della tregua. Tregua temporanea perché secondo i calcoli più prudenti entro la metà di ottobre la proposta sulla convalida o decadenza di Berlusconi arriverà comunque in aula. E a Palazzo Chigi, anche se per un attimo, tirano un sospiro di sollievo.

 

BERLUSCONI AL SENATO CON GLI OCCHIALIAndrea Augello GRILLINI IN PARLAMENTO ENRICO LETTA E GIORGIO NAPOLITANOGIACOMO CALIENDO RENATO FARINA Guglielmo Epifani

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?