IL SITO DI BRUNETTA: SEMPLICE SEMPLIFICATO ANZI DEFUNTO - FRATTINI IN LIBIA: MISSIONE FIDO - SUI DISOCCUPATI A NAPOLI TREMONTI NON METTE LA FIRMA - GIORDANA A PIAZZA FONTANA PER FICTION (MASTANDREA È CALABRESI) - LA AREL DI ENRICO LETTA INVESTE IN UNICREDIT - IL TRATTAMENTO DELUXE PER VESPA IN PARLAMENTO - PARAGONE DIETRO LA LAVAGNA, NIENTE PRIME TIME - POLLARA SALVATA DAL CEMENTO - CRESPI SENZA FINI…
A cura di Enrico Arosio per Primo De Nicola per "l'Espresso"
1. IL SITO DI BRUNETTA - SEMPLICE SEMPLIFICATO ANZI DEFUNTO...
Semplificare, semplificare. Semplice, no? Forse non tanto. Renato Brunetta da ministro ci ha provato, ma i suoi tentativi di rivoluzionare la pubblica amministrazione sono stati spesso un mezzo flop: le macchinette con le faccine per dare il voto agli uffici pubblici, la posta elettronica certificata e i certificati medici on line. Tutte cose mai decollate del tutto. A questi incerti precedenti si è aggiunta la gaffe dei certificati antimafia che "sarebbe ora di abolire". Ma c'è chi non si sorprende. Perché il ministro non ha avuto mai un rapporto facile con l'innovazione in Rete, neppure da uomo di partito.
Lo si capisce visitando "Il Portale delle Libertà " (www.portaledelleliberta.com) che nasce nel 2007 proprio su iniziativa di Brunetta per collegare la galassia di siti del Pdl che affollano Internet. Il sito è aggiornato al 26 novembre del 2007, cioè quattro anni fa. Ha una rassegna stampa con un articolo che esalta il suo progetto ("Sarà una grande rete") e poco più. Tra i link esterni consiglia solo giornali della famiglia Berlusconi e in quota Pdl e non altri. I link ai partiti ci sono, ma sono cliccabili solo quelli di Pdl e Lega. L'agenda? Neanche un appuntamento. Semplice, no? T. Mac.
2. CRISI ITALIA-LIBIA - FRATTINI MISSIONE FIDO...
Quanti impegni, il signor ministro. In una fase critica per gli equilibri nel Mediterraneo il titolare degli Esteri Franco Frattini ha preferito la lotta al traffico di cuccioli dall'Est Europa piuttosto che ascoltare i 50 esperti intervenuti al convegno riservato "Il mosaico libico e la tessera italiana", il 27 settembre alla Farnesina. Frattini ha aperto i lavori rintuzzando le critiche sulla leadership francese nell'azione militare, ripetendo che l'Italia è comunque il primo paese negli interessi libici anche senza Gheddafi.
Diligente, ha ascoltato l'esponente del governo provvisorio Ali Zeidan. Che, da un lato, ha criticato l'Italia: non ha mai avuto alcun peso culturale e politico nelle relazioni con la Libia, ma solo economico. Dall'altro, ha auspicato che "in Libia si continuerà a comprare la pasta". Una metafora? Non si sa: Frattini se ne è andato senza replicare. Perché? Incombeva la presentazione di un libro sulle azioni di contrasto allo sfruttamento degli animali. Restando, avrebbe forse potuto raccogliere pareri utili da personalità come i generali Camporini e Tricarico, l'ex ambasciatore Melani o Marta Dassù di Aspen Institute. T. M.
3. DISOCCUPATI A NAPOLI - E TREMONTI NON METTE LA FIRMA...
Il protocollo d'intesa è stato firmato sei mesi fa: il 15 aprile 2011. Con in calce, in bell'evidenza, le firme: il presidente della regione Campania Stefano Caldoro, il presidente di Corte d'appello di Napoli e il procuratore generale, il ministro della Giustizia, che era ancora Angelino Alfano.
L'accordo prevedeva l'impiego di circa trecento lavoratori socialmente utili negli uffici giudiziari di Napoli, per coprire le carenze di personale. Tutto a posto, mancava solo il via libera del ministero dell'Economia. Che però non è più arrivato. Sarà forse che nel frattempo sono cominciate le inchieste della procura di Napoli sulla P4 e su Marco Milanese, braccio destro del ministro? M. D.
4. ESCORT DA RIDERE...
La majorette di Arcore, l'antropologa che studia i tronisti, la casalinga disperata di Pinerolo, la carrierista della chiappa soda: quattro brave attrici (Margherita Antonelli, Alessandra Faiella, Rita Pelusio, Claudia Penoni) preparano una tagliente pièce satirica su donnine e omuncoli dell'Italietta di serie B. Esordirà a dicembre al Teatro della Cooperativa di Milano, la città dove il berlusconismo nacque, e oggi sta scivolando nel ridicolo. Titolo: "Stasera non escort".
5. CINEMA E TERRORISMO - GIORDANA A PIAZZA FONTANA...
Valerio Mastandrea che abbraccia preoccupato Laura Chiatti: sono il commissario Luigi Calabresi della Questura di Milano, sotto tiro per la morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli, con sua moglie Gemma (lui finirà assassinato nel 1972, lei gli sopravvivrà con tre figli). La foto di scena è di "Romanzo di una strage" di Marco Tullio Giordana, prodotto da Cattleya e RaiCinema. Il film su piazza Fontana è in montaggio.
L'ultima scena girata è quella in cui il giudice Stitz di Treviso rinvia a giudizio i neofascisti Freda e Ventura. Dopo cinque processi, i due vennero assolti per insufficenza di prove: solo nel 2005 la Cassazione li ritenne responsabili, ma non più giudicabili. Tra gli altri protagonisti di questa crudele vicenda italiana, che Giordana ricostruisce nei dettagli, Pinelli è Pierfrancesco Favino, Licia Pinelli è Michela Cescon, Pietro Valpreda è Stefano Scandaletti, il giudice Polillo è Luigi Lo Cascio. Uscirà nelle sale nel 2012. T. M.
6. PARLAMENTO IN CIFRE...
157 sono le proposte di riforma elettorale presentate in Parlamento da inizio legislatura. Il tema trattato maggiormente riguarda il nuovo sistema elettorale da adottare (proporzionale, maggioritario, misto, soluzioni ad hoc). Ma c'è anche chi propone di mantenere la legge attuale aggiustandola, introducendo le preferenze o modificando il premio di maggioranza. Molti ddl si soffermano anche su altri aspetti: giovani in politica, rappresentanza di genere, voto degli italiani all'estero, incompatibilità fra cariche pubbliche e determinate professioni.
7. LETTA & C, AREL COMPRA UNICREDIT...
La Borsa perde colpi, ma a quanto pare Enrico Letta continua a pensare che investirci sia sempre un buon affare. Arel, la società di studi economici animata dal vicesegretario del Pd, ha acquistato titoli Unicredit per 50 mila euro. Un gruzzolo di azioni che va ad aggiungersi al pacchetto di obbligazioni già gestito dal tesoriere Roberto Pinza, ex viceministro dell'Economia nell'ultimo governo Prodi.
Arel ha ora un portafoglio di quasi 400 mila euro, più della metà targato Intesa San Paolo. "Non abbiamo altri patrimoni", commenta il 46 enne Letta, "e mettiamo a frutto oggi l'insegnamento che ci ha dato Beniamino Andreatta, fondatore della società nel 1977: fare come le formiche e mettere sempre da parte qualcosa per evitare i debiti". M. D. B.
8. INDIGNADOS IN MOSTRA...
A Milano, indignados altoborghesi. Alla mostra di Sironi a Villa Necchi Campiglio si odono parole dure sulla "fase drammatica", sul "disastro" nel governo del Paese da Ilaria Borletti Buitoni (presidente del Fai), Marco Magnifico (direttore culturale), Lodovico Isolabella (avvocato collezionista), Andrea Sironi (erede). Persino da Elena Pontiggia, per tanti anni critico d'arte del "Giornale" dei Berlusconi (ma non davanti al microfono).
9. RAI/PRIVILEGI - VESPA DELUXE...
Trattamento di riguardo per Bruno Vespa a Montecitorio. Il re del salotto di "Porta a Porta", quando si aggira per la Camera, fa sfoggio sul bavero della giacca di un "passi" rosso con fotina: uno di quelli riservati ai partiti, ai ministeri o agli enti come il Comando dei Carabinieri o della Guardia di finanza. A decidere di concedere a Vespa il tesserino super vip, ed evitargli di chiedere di volta in volta il permesso d'accesso all'Associazione stampa parlamentare, è stato il Comitato per la sicurezza presieduto dal vice presidente di Montecitorio, Maurizio Lupi. Tutto molto esclusivo.
10. RAI/PUNIZIONI - PRIMA SERATA SENZA PARAGONE...
Non ci sarà il grande salto in prima serata di Gianluigi Paragone. Il conduttore di "Ultima parola", dato per sicuro successore di Michele Santoro e del suo "Annozero", resterà nel limbo della tarda sera. Motivo: in una delle sue apparizioni Paragone è stato un po' troppo duro con Umberto Bossi, mettendone in dubbio la lungimiranza e la longevità politica. Reato grave agli occhi del vicedirettore generale, Antonio Marano, costretto però a cercare un altro conduttore per la prima serata del giovedì su Rai2. Conclusione: del nuovo programma informativo si riparlerà a gennaio, se tutto va bene. A. G.
11. GIOVANARDI COLPISCE ANCORA...
Intorno al disegno di legge Meloni, che abbassa a 18 anni l'eleggibilità alla Camera, una voce si è levata a protestare: quella di Carlo Giovanardi. Per il sottosegretario un deputato così giovane rischia, se non rieletto, di diventare "uno spostato senza arte né parte", oppure di illudersi di poter fare il parlamentare a vita. Eppure Giovanardi, che si iscrisse alla Dc proprio a quell'età , è il classico politico a tempo pieno: prima consigliere comunale, e dal 1992, sei legislature fa, fisso in Parlamento. Del resto non è nuovo a prese di posizione rétro.
Nel 2008 accusò l'artista Mimmo Paladino di deturpare Modena per un intervento sulla torre Ghirlandina; nel 2009 imputò alla droga la morte di Stefano Cucchi, il giovane pestato dopo l'arresto e deceduto in ospedale; nel 2010 parlò di presunte "compravendite di bambini" nei paesi in cui sono state legalizzate le adozioni alle coppie omosessuali; in primavera ha tuonato contro l'Ikea per una pubblicità che definiva "famiglia" le coppie gay. Instancabile. P. Fa.
12. SARDEGNA - COPIA TU CHE COPIO ANCH'IO...
Passaggio di testimone. Dieci anni dopo, in Sardegna, si ripete l'esercizio di copiatura strategica. Il primo fu l'allora presidente della Regione Mauro Pili che durante le sue dichiarazioni programmatiche aveva riletto quelle di Formigoni per la Lombardia, arrivando a citare le Alpi. Ora ha fatto un pasticcio simile l'ex assessore regionale ai Lavori pubblici Sebastiano Sannitu, in chiave locale.
Nella veste di sindaco di Berchidda, paese di 3 mila abitanti a ovest di Olbia, ha presentato il Piano energetico ambientale del Comune, copiato in buona parte da quello di Macerata. Senza omettere talvolta nemmeno il nome della città marchigiana. "à solo il punto di partenza di un documento che dovrà esser migliorato", ha chiosato il primo cittadino, che per la consulenza al piano ha pagato 10 mila euro. M. Po.
13. PARLA TOSCANO L'ITALIA DI LUCA...
Luca di Montezemolo sciacqua i panni in Arno? Italia Futura, il suo movimento, parla molto toscano. Consiglieri ascoltati sono il livornese Andrea Romano, 43 anni, e l'empolese Irene Tinagli, 34 anni, trascorsi dalemiani il primo, veltroniani la seconda. E la Toscana si è già mossa in vista della costruzione del nuovo partito: scelta la sede regionale, a Firenze, e nominato coordinatore il grossetano Federico Vecchioni, ex presidente di Confagricoltura.
A Firenze un nome di spicco è Giuliano da Empoli, assessore alla Cultura con Renzi. E alla cena di giugno al Four Seasons, Montezemolo ha invitato Leonardo Ferragamo, Piero Antinori, Lapo e Jacopo Mazzei. Più l'onnipresente Diego Della Valle, patron della Fiorentina e dunque toscano d'adozione. M. La.
14. SALINA, EDEN ADDIO...
Pollara è salva. Niente cemento, per ora, nell'angolo più selvaggio di Salina, celebre dal 1994 come scenografia de "Il postino", ultima pellicola interpretata da Massimo Troisi. Ad agosto, "l'Espresso" aveva segnalato il progetto della Sosipolis srl di impiantare in questo scrigno di natura una "residenza turistico-alberghiera a quattro stelle" con tanto di fattoria, sentiero naturalistico attrezzato, laboratori e altre strutture.
Lo scopo dichiarato, e introdotto dal soave titolo "I giardini dell'Eden rubati agli dei", era avvicinare gli studenti italiani alle bellezze di Salina (patrimonio dell'Unesco). Ma Salvatore Langhitano, sindaco del comune di Malfa che include l'area, si era mostrato prudente: "Poi magari gli asini muoiono, le piante si seccano, e restano giusto gli immobili costruiti...".
Da qui, dal timore di uno scempio, è partita una protesta che ha coinvolto politici, intellettuali e comuni cittadini. I quali adesso festeggiano la determinazione 139 del comune di Malfa, dove il responsabile dell'area tecnica Salvatore Galletta oppone un secco no all'hotel. La legge, spiegano i tecnici, "consente nelle fasce di rispetto territoriali, cioè in realtà fragili come Pollara, la conservazione di immobili già esistenti", non l'aumento di volumetrie temuto per i "Giardini rubati agli dei". Inoltre, la relazione comunale boccia persino l'ipotesi del sentiero naturalistico: Pollara è "a rischio franoso molto elevato", e non va toccata.
15. UN PÃ MENO CRESPI...
Nuove nubi tornano ad agitare i rapporti tra il partito di Gianfranco Fini e i fratelli sondaggisti Luigi e Ambrogio Crespi. Estromessi di fatto dalla gestione dell'attività di comunicazione di Fli per far spazio al duo Umberto Croppi-Flavia Perina, ai Crespi è rimasta solo la cura di Generazione Italia, l'aggregatore dei giovani. Sarà la vendetta dell'ex assessore Croppi per le consulenze svolte dai Crespi a favore del sindaco Alemanno? S. A.








