padoan

UN SOSPETTO ASSALE I RENZIANI: MA PADOAN, CON LE TASSE, CI VUOLE FAR PERDERE ALLE ELEZIONI? IN PERFETTO STILE SOVIETICO, PARTE LO SPUTTANAMENTO DEL MINISTRO: “E’ SOLO UN TECNICO” – SULLA MANOVRA GENTILONI VEDE GLI ALFANOIDI E PROSSIMAMENTE PURE BERSANI

 

Goffredo De Marchis per la Repubblica

 

divorzio renzi padoandivorzio renzi padoan

Una trappola più che una riunione. Con il Pd renziano che liquida le parole di Pier Carlo Padoan, ministro dell' Economia, come «quelle di un tecnico » e il titolare del Tesoro che è costretto a ricordare: «Un ministro è un ministro. Non esistono i tecnici». Ma il Partito democratico non è mai stato così lontano dal governo Gentiloni come oggi. Alla vigilia della presentazione della manovra correttiva chiesta da Bruxelles e del Documento di economia e finanza. E soprattutto con lo sguardo rivolto alla scadenza elettorale sulla quale i conti pubblici peseranno molto.

 

FANUCCIFANUCCI

Alla fine dell' assemblea Padoan però avverte: «Il sentiero è molto stretto. Passa attraverso il rispetto delle regole europee e un' azione che non deprima la crescita». È il suo paletto in vista dei prossimi passaggi. Unito a un' altra condizione inderogabile: «La correzione dello 0,2 per cento si farà». Nessun braccio di ferro con la commissione. Sarà accompagnata da misure di rilancio degli investimenti e da interventi per il terremoto. Ma non si scappa. Nel primo pomeriggio il ministro spiega le tappe economiche dell' esecutivo ai deputati del, una forza che da sola a Montecitorio conta 310 persone. È il metodo Gentiloni che sempre ieri ha ricevuto la delegazione di Ncd e più avanti vedrà anche i gruppi parlamentari di maggioranza degli scissionisti Pd.

 

FABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNAFABIO GALLIA CLAUDIO COSTAMAGNA

Dice Padoan che le «privatizzazioni sono una priorità» e i renziani ribattono che il mercato non è pronto, che si rischia una svendita. Padoan insiste: «Vanno fatte non perché ce lo chiede l' Europa o per abbassare il debito pubblico, ma perché rendono più efficienti le aziende». Un ragionamento piuttosto singolare per il membro di un governo di centrosinistra, per chi ha una storia nel Pci come Padoan.

 

Ma non è per quello che i parlamentari si ribellano. Spiega il renziano Edoardo Fanucci, già organizzatore della Leopolda: «Un conto è immaginare di trasferire delle quote a Cassa depositi e prestiti, una transizione verso il mercato. Un altro conto è dismettere quote a valori più bassi della realtà». Perciò viene chiesta una moratoria delle privatizzazioni, il contrario di ciò che prevede il ministro che per evitare scontri definitivi concede: «Parlo a titolo personale». E rimanda più avanti la palla.

 

lorenzin e il fertility day  lorenzin e il fertility day

Padoan illustra a grandi linee il Def. Non parla dell' aumento dell' Iva, accenna ai tagli sul costo del lavoro. Ma spiega che occorre andare avanti sulle riforme: concorrenza, occupazione, giustizia sociale e catasto. La riforma della rendita degli immobili però è un altro tema di scontro. Non piace all' Ncd come dice Beatrice Lorenzin: «No a una stangata sui proprietari degli immobili».

 

Non piace a Matteo Renzi. Il perché lo spiega sempre Fanucci durante la riunione: «La misura va bloccata. Perché una riforma simile dev' essere digerita dai cittadini e non si fa a fine legislatura ». Insomma, fa perdere voti a chi la vota. «Una scelta giusta nel momento sbagliato. Va bene per un tecnico, ma non va bene per la politica», esemplificano i renziani al termine dell' assemblea.

renzi padoanrenzi padoan

 

Sono normali discussioni tra le forze di maggioranza, è la versione di Palazzo Chigi. Ma al momento della verità, la posizione di Renzi e quella del governo rischiano di allontanarsi. Sulle priorità di Padoan non c' è intesa. Come si farà allora a scrivere il Def? E come si arriverà a varare una legge di bilancio che tenga conto dei vincoli europei, delle clausole di salvaguardia e allo stesso tempo della necessità del Pd di arrivare forte al voto del 2018?

andrea martella andrea martella

 

Quella di ieri è stata la prima prova di un equilibrismo difficile da sostenere. Ha mostrato i problemi a reggere tante cose insieme, comprese le primarie del Pd che sono il 30 aprile, ovvero dopo la presentazione e il voto sul Def e dopo la manovrina. «Noi chiediamo rilancio degli investimenti pubblici e lotta alla povertà», chiede per esempio Andrea Martella, coordinatore della mozione Orlando, seguendo una linea più di sinistra. Nello stesso momento i dirigenti del partito di Angelino Alfano, al premier, domandano un intervento immediato per sostituire i voucher (e ottengono l' impegno per una misura entro il 15 maggio) e nuove misure sulla giustizia.

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…