usa armi obama michele fiore ted cruz

LA STRAGE DI SAN BERNARDINO RIPROPONE UN TEMA VECCHIO COME IL CUCCO: LA FACILITÀ CON CUI, NEGLI STATI UNITI, E’ POSSIBILE COMPRARE UN’ARMA E SMITRAGLIARE A CASO...

1 - OBAMA: FORSE ERANO RADICALIZZATI MA È TROPPO FACILE AVERE UN FUCILE

Paolo Mastrolilli per “la Stampa”

 

obama-spara-armiobama-spara-armi

Il presidente Obama ammette che la strage di San Bernardino è stata un atto di terrorismo condotto da assalitori probabilmente radicalizzati, ma insieme insiste sulla necessità di limitare la vendita delle armi da guerra. L'inchiesta dell' Fbi ora si sta concentrando sui rapporti internazionali di Syed Farook e Tashfeen Malik, che avrebbero contattato membri di al Shabaab in Somalia, al-Nusra in Siria, e di una moschea in Pakistan nota per i collegamenti con la galassia jihadista.

 

SYED FAROOK E TASHFEEN MALIKSYED FAROOK E TASHFEEN MALIK

Un nuovo allarme intanto è arrivato dal Wisconsin, dove ieri nel paese di Neenah c' è stata una sparatoria. Alle 8,30 del mattino un negozio di moto è stato assalito da un uomo che ha preso ostaggi. La polizia è intervenuta, un civile e un agente sono rimasti feriti, e l' uomo si è arreso. I motivi sono incerti.

 

IL MESSAGGIO

Nel discorso radiofonico del sabato, il capo della Casa Bianca ha parlato così della strage: «È interamente possibile che questi due assalitori fossero stati radicalizzati per commettere un atto di terrorismo. Se fosse così, ciò sottolineerebbe una minaccia su cui ci siamo concentrati per anni, cioè il pericolo di persone che soccombono alle ideologie estremistiche violente».

 

SYED FAROOK 1SYED FAROOK 1

Nello stesso tempo, però, «i killer di San Bernardino hanno usato armi da guerra, per uccidere più persone possibile. Questo è un altro tragico richiamo al fatto che in America è troppo facile per gente pericolosa mettere le mani su un fucile». Quindi Obama ha concluso: «Difenderemo i nostri valori di società libera e aperta. Non ci faremo terrorizzare».

 

Ieri anche il «New York Times» ha pubblicato un editoriale in prima pagina, per la prima volta in un secolo, per chiedere di limitare il commercio delle armi. Su questo i politici si sono spaccati lungo le prevedibili linee ideologiche, con i democratici che hanno puntato sul tema delle armi, e i repubblicani su quello del terrorismo. In realtà entrambi i problemi sono veri e andrebbero affrontati, ma la divisione partitica ormai è troppo profonda per ottenere che esecutivo e Congresso collaborino per trovare soluzioni condivise nell' interesse del Paese.

 

I LEGAMI DEI TERRORISTI

SYED FAROOK FRATELLOSYED FAROOK FRATELLO

Obama ieri ha riunito alla Casa Bianca il Consiglio per la sicurezza nazionale, che lo ha aggiornato sull' inchiesta. L'Fbi pensa che Syed e Tashfeen stessero preparando un altro attacco contro un obiettivo più difficile, forse un commissariato di polizia, quando sono stati bloccati.

 

Hanno aderito all'Isis durante l'azione, ma lo stesso gruppo non ha confermato che ne fossero già membri, pur esaltando la loro azione. I due invece avrebbero avuto contatti con membri di Shabaab e al-Nusra, mentre Tashfeen era legata ad una moschea pachistana che sosteneva il gruppo terroristico Lashkar e Taiba. La teoria investigativa prevalente al momento è che la moglie abbia radicalizzato il marito. La Nsa però non può visionare tutte le comunicazioni fatte dalla coppia negli ultimi cinque anni, perché dopo il caso Snowden questa autorità è scaduta cinque giorni fa.

 

2 - IL TEXANO CRUZ GUIDA L' OFFENSIVA "I CATTIVI SI BATTONO SPARANDO"

Alberto Simoni per “la Stampa”

 

TED CRUZTED CRUZ

La signora Michele Fiore manda biglietti di auguri di Natale con una fotografia nella quale grandi e piccoli della sua famiglia sfoggiano un piccolo (nemmeno troppo) arsenale. La signora Michele Fiore non è un signora qualunque, ma è una deputata repubblicana del Nevada. Orgogliosamente pro-fucili; diciamo che delle 300mila pistole e affini in giro per l' America, a giudicare dalla foto molte stanno a casa sua.

 

Un suo collega, con ambizioni un po' più alte, Ted Cruz, primo inseguitore di Donald Trump nei sondaggi per la nomination del Grand Old Party (Gop, il nome storico del Partito di Reagan e Lincoln), venerdì si è fatto fotografare mentre maneggia una pistola. Qualche mese aveva diffuso un video nel quale friggeva la pancetta sulla canna rovente di un fucile a ripetizione e ne apprezzava il sapore.

 

TED CRUZ TED CRUZ

Se sei un repubblicano con sogni presidenziali, hai solo un' opzione dopo quanto successo a San Bernardino: dichiarare che è un atto di terrorismo, parlare di guerre e dire - come fa Ted Cruz - «che non si fermano i cattivi semplicemente togliendo le armi dalla circolazione. Anzi, i cattivi si fermano usando le armi».

 

Donald Trump la pensa come lui, e non è l' unico. Cruz rappresenta l' altra America, quella ostile all' editoriale del «New York Times» e la sua non è una voce fuori dal coro fra i conservatori. Basti pensare al leader di Red State, blog ultraconservatore, Erick Erickson che ha pensato bene di rispondere al «New York Times» crivellando di colpi la prima pagina.

EDITORIALE DEL NEW YORK TIMES CONTRO LA DIFFUSIONE DELLE ARMI NEGLI USAEDITORIALE DEL NEW YORK TIMES CONTRO LA DIFFUSIONE DELLE ARMI NEGLI USA

 

3 - "L' EPIDEMIA DELLE ARMI È UNA VERGOGNA NAZIONALE"

Alberto Simoni per “la Stampa”

 

Per il «New York Times» la battaglia è talmente importante, sin esistenziale per i destini della «dignità» dell' America, da meritare uno stravolgimento della tradizione. Così ieri i newyorchesi si sono trovati un editoriale in prima pagina.

 

Laddove ogni giorno il quotidiano di Manhattan mette in mostra le cosiddette «hard news», le notizie più importanti. Si intitola «L' epidemia delle armi», l' editoriale che ha spinto il «New York Times» a compiere una scelta in controtendenza. Una presa di posizione netta, autorevole, con un appello quasi disperato ai legislatori che «pongono più attenzione al denaro e al potere politico di un'industria concentrata a trarre profitto dalla diffusione senza limiti delle armi da fuoco, sempre più potenti».

ARMI USAARMI USA

 

L' editoriale definisce «un oltraggio morale e una vergogna nazionale il fatto che le persone possono acquistare legalmente armi progettate specificamente per uccidere con velocità ed efficienza brutale». Quindi critica chi si oppone a una regolamentazione. E lancia un appello ai pretendenti alla Casa Bianca: «Non c' è momento migliore di un' elezione presidenziale per mostrare che alla nostra nazione è rimasta almeno un po' di dignità».

 

4 - LA CARTOLINA DI NATALE DELLA DEPUTATA USA: ARMATA CON TUTTA LA FAMIGLIA E I NIPOTINI

MICHELE FIORE - LA SUA  FAMIGLIA E LE ARMIMICHELE FIORE - LA SUA FAMIGLIA E LE ARMIMICHELE FIORE   MICHELE FIORE

Da “il Giornale”

 

Michele Fiore, deputata repubblicana del Parlamento del Nevada, sceglie un modo insolito per inviare gli auguri di Natale ai suoi elettori. La bionda parlamentare compare in una foto-cartolina, postata anche su facebook, insieme alla famiglia, davanti all’albero, tutti vestiti di rosso e tutti armati con pistole, fucili e armi d’assalto: il marito, la madre e le due figlie, Sheena e Savanah. Nella foto anche i nipotini, Jake, Jayden, Mara e Morrigan, ma l’unico a tenere in mano un’arma è Jake, 5 anni, probabilmente perché gli altri sono ancora troppo piccoli. 

MICHELE FIOREMICHELE FIOREarmi facili in Usaarmi facili in Usa

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO