
DALAI-AHI-AHI – LA SUCCESSIONE DEL DALAI LAMA DIVENTA UN CASO DIPLOMATICO PER LA CINA. LA GUIDA SPIRITUALE DEI BUDDISTI HA ANNUNCIATO CHE LA RICERCA DEL “PRESCELTO” SARÀ CONDOTTA DALLA FONDAZIONE CHE LUI STESSO HA ISTITUTO E AVVERRÀ TRA “COLORO CHE APPARTENGONO AL MONDO LIBERO”, UNA FORMULA PER INDICARE CHE NON SARÀ CINESE – PECHINO, CHE CONSIDERA IL DALAI LAMA “UN SEPARATISTA” E “UNO SCIACALLO”, SOSTIENE INVECE DI AVERE L’AUTORITÀ ESCLUSIVA PER INDIVIDUARE LA SUA REINCARNAZIONE…
Estratto dell’articolo di Marco Masciaga per “Il Sole 24 Ore”
Il videomessaggio con cui il Dalai Lama ha annunciato che avrà un successore
Il Dalai Lama ha annunciato ieri che quando morirà si reincarnerà e che il processo per individuare il suo successore sarà condotto «in conformità con la tradizione», quindi senza alcuna interferenza da parte del governo cinese. L’annuncio era atteso con trepidazione perché in passato il Dalai Lama non aveva escluso la possibilità di essere l’ultima reincarnazione della figura più importante e venerata del buddhismo tibetano.
Dopo aver dichiarato che «l’istituzione del Dalai Lama continuerà», il leader spirituale ha spiegato che la ricerca del suo successore sarà condotta dal Gaden Phodrang Trust, la fondazione che ha lui stesso ha istituto.
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Per il momento si sa solo che nella scelta non ci saranno preclusioni di genere e che il prescelto apparterrà «al mondo libero», una formula per indicare che non sarà cinese.
Pechino – che considera il Dalai Lama «un separatista», «uno sciacallo» e «un lupo travestito da pecora» – sostiene invece di avere l’autorità esclusiva per individuare la sua reincarnazione. Una posizione ribadita ieri, quando una portavoce del ministero degli Esteri ha spiegato che «le reincarnazioni del Dalai Lama, del Panchen Lama e di altre grandi figure del Buddhismo devono essere approvate dal governo centrale».
xi jinping vertice brics 2024 foto lapresse
La tradizione vuole che l’anima di un monaco di alto rango, alla sua morte, si reincarni nel corpo di un bambino. Tenzin Gyatso fu indicato come il futuro Dalai Lama a soli due anni e nel 1940, poco prima di compierne cinque, divenne ufficialmente la 14ª reincarnazione del Dalai Lama.
Il leader del buddhismo tibetano vive in India, a Dharamshala, dal 1959 quando i timori che potesse essere rapito dagli emissari del governo di Pechino scatenarono una rivolta anticinese e la repressione dell’Esercito di Liberazione del Popolo.
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Si stima che in India vivano circa 100mila buddhisti tibetani che hanno preferito l’esilio alla dominazione cinese. La presenza nel Paese del Dalai Lama è da decenni motivo di frizione tra New Delhi e Pechino, ma l’ospitalità del governo indiano – che comprende perfettamente che il popolare leader spirituale buddhista è una spina nel fianco del potente vicino – non è mai venuta meno.
Se la prossima reincarnazione fosse indiana – c’è un precedente risalente al sesto Dalai Lama, nato nella città di Tawang, oggi in Arunachal Pradesh – le tensioni con la Cina potrebbero aumentare.
dalai lama a firenze
xi jinping e vladimir putin - parata militare a mosca per il giorno della vittoria