svizzera destra blocher

LA SVIZZERA SVOLTA A DESTRA - TRIONFA IL PARTITO NAZIONALISTA CHE HA INCENTRATO LA SUA CAMPAGNA SUL NO ALL’EUROPA E ALL’IMMIGRAZIONE - ELETTA LA LE PEN ELVETICA - CRESCONO ANCHE I LIBERALI

BLOCHERBLOCHER

Claudio Del Frate per il “Corriere della Sera”
 

La Svizzera che vede cambiare il mondo attorno a sé e messi in discussione alcuni dei suoi capisaldi storici, si affida a due destre: quella nazionalista e conservatrice dell’Udc e quella liberale e filo europea rappresentata dal Plr. Sono questi i partiti usciti vincitori dalle elezioni parlamentari tenutesi ieri nella Confederazione.

 

Quando mancano solo poche schede allo spoglio finale e le proiezioni sono univoche, l’Udc prende il 28,6% dei voti e 64 seggi su 200 alla Camera dei deputati, aumentando — pur con un’avanzata in termini percentuali sotto i 2 punti — di 11 parlamentari la sua rappresentanza; i liberali del Plr (18,2%) passano da 28 a 32 deputati. Per avere la mappa definitiva anche della Camera degli Stati (l’equivalente del Senato) occorrerà attendere i ballottaggi delle prossime settimane ma i due rami del Parlamento finiranno per somigliarsi molto. 
 

SVIZZERA ELEZIONISVIZZERA ELEZIONI

Il travaso dei voti punisce i partiti di centro e di sinistra: popolari, socialisti e verdi lasciano per strada complessivamente 15 seggi. Pochi i distinguo che emergono da cantone a cantone: i socialisti restano la maggioranza in grandi centri urbani come Zurigo o Basilea, ma cedono il passo al centrodestra nelle altre zone.

 

In Canton Ticino, dove l’afflusso di manodopera a basso costo dall’Italia non si arresta ed è stata uno dei temi centrali della campagna elettorale, l’affermazione del blocco di destra è ancora più forte: qui ai voti di Udc e Plr, si aggiungono quelli della Lega dei Ticinesi, che sono oltre il 21%. 
 

SVIZZERA ELEZIONI 6SVIZZERA ELEZIONI 6

Quale delle due anime della destra impronterà la politica elvetica nei prossimi quattro anni è però ancora un rebus. In base alle legge elettorale, i quattro partiti maggiori entrano a far parte direttamente del governo, composto da 7 membri. L’Udc potrebbe passare da uno a 2 ministri, facendo pesare molto più che in passato la sua linea dentro all’esecutivo. 

 

Gli oltre 8 milioni di cittadini svizzeri sono arrivati all’appuntamento di ieri in un momento molto travagliato della loro storia.

 

Berna ha ceduto dopo anni alle pressioni della comunità internazionale e si appresta a dire addio al segreto bancario;l’opinione pubblica e’ molto allarmata dalla crescita dei flussi migratori, sia quelli per motivi economici (la Svizzera è lo stato europeo col maggior numero di stranieri residenti, il 23%) sia per motivi politici;

SVIZZERA ELEZIONI 4SVIZZERA ELEZIONI 4

 

due anni fa un referendum aveva chiesto l’introduzione di un tetto ai nuovi arrivi, ma gli accordi di libera circolazione che il governo ha sottoscritto con Bruxelles hanno di fatto vanificato la volontà popolare. Malgrado ciò i numeri dell’economia elvetica restano invidiabili, l’economia non è mai caduta in recessione e la disoccupazione supera di poco il 3%. 
 

SVIZZERA ELEZIONI 5SVIZZERA ELEZIONI 5

A questo punto per mantenere la secolare pax elvetica meglio aggrapparsi ai tradizionali valori di neutralità e isolamento o cedere sovranità all’Europa e alla comunità internazionale?

 

Le dichiarazioni a caldo dei leader dei due partiti vincitori lasciano intendere orientamenti opposti. «Il voto dimostra che l’ondata migratoria preoccupa la gente, in Svizzera le problematiche legate ad essa e all’asilo politico non sono risolte» ha detto Toni Brunner, presidente dell’Udc; il partito di maggioranza relativa si è molto ripulito degli accenti xenofobi del passato, ha guadagnato consensi nell’area moderata ma resta critico nei confronti delle aperture all’Europa.

christoph blocherchristoph blocher

 

Di opinione diversa è Philippe Müller , esponente di punta del Plr: «Noi vogliamo mantenere gli accordi con la Ue, non possiamo metterci contro 500 milioni di persone che vivono attorno a noi». 
 

 

SVIZZERA DESTRA BLOCHERSVIZZERA DESTRA BLOCHER

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO