massimiliano fedriga salvini

TIRA PIÙ UN PIL DI FEDRIGA - IL FRIULI RISCHIA IL CRAC: ''SE CONTINUA COSÌ DOVRÒ CONSEGNARE LE CHIAVI DELLA REGIONE. SONO A RISCHIO I SERVIZI ESSENZIALI: SANITÀ, TRASPORTI, COMUNI''. IL FRIULI VENEZIA GIULIA È, TRA LE SPECIALI, LA REGIONE MENO SPECIALE DI TUTTE. ''IL PARADOSSO È CHE, MENTRE IL COVID CI STA AMMAZZANDO COL CALO DEL PIL E MINORI ENTRATE PER 700 MILIONI, LO STATO CI CHIEDE LO STESSO IL CONTRIBUTO REGIONALE MENTRE LUI STESSO FA NUOVO DEBITO PUBBLICO PER 85 MILIARDI''

 

fedriga

Francesco Specchia per ''Libero Quotidiano''

 

Massimiliano Fedriga, presidente leghista della Regione Friuli possiede, politicamente, l'arte del sussurro. Perciò stupiscono, ora, la sua rabbia e il suo scatto di lombi contro il governo che gli sta creando una voragine del bilancio; e spiazza la sua dichiarazione, «se continua così dovrò consegnare le chiavi della Regione, sono a rischio i servizi essenziali: sanità, trasporti, mobilità e Comuni».

 

 Fedriga, prima apertamente in consiglio Regionale e poi in tutte le salse mediatiche possibili, sta infatti chiedendo al governo di poter sospendere il contributo straordinario del saldo di finanza pubblica annuale di 726 milioni - circa il 12,77% dell'intero bilancio della sua regione - che la stessa regione si è impegnata a pagare allo Stato dal 2011. Il saldo di finanza pubblica è un contributo che le Regioni a statuto speciale hanno concordato di versare a Roma per il bene comune, diciamo.

 

E il Friuli Venezia Giulia è, tra le speciali, la regione meno speciale di tutte. Non solo perché è quella che trattiene meno sulle singole imposte pubbliche in virtù delle compartecipazioni dello Stato (il 59% in media, la Val d'Aosta arriva a trattenere il 90%, la Sicilia il 70% solo sull'Irpef, per dire); ma anche perché è quella che si paga da sola sanità, trasporti, enti locali. Dunque, considerando che il contributo del "saldo" per la Sardegna è del 5,10% del bilancio, per la Sicilia del 6,3%, per la Val d'Aosta del 9% e per le leggendarie provincie di Trento e Bolzano del 9,9% e 9,8%; be', la regione di Fedriga in effetti è, tecnicamente, la più sfigata.

 

fedriga

«E il paradosso è che, mentre il Covid ci sta ammazzando col calo del Pil e minori entrate che calcoliamo in 700 milioni, lo Stato ci chiede lo stesso il contributo mentre lui stesso fa nuovo debito pubblico per 85 miliardi», lamenta il governatore sgranando un rosario di numeri, dati e istogrammi «cioè, quel contributo avrebbe avuto senso se anche lo Stato avesse tirato la cinghia; invece lo Stato si indebita chiedendo i soldi a noi che a malapena stiamo a galla, e attraverso un contributo che doveva essere temporaneo e che è contrario allo stesso spirito delle Costituzione».

 

ANTICOSTITUZIONALE

Già, perché di fatto qui lo Stato usa i soldi di una Regione Speciale per contributi assistenziali, sussidi straordinari, bonus a raffica; ma senza degnarsi nemmeno di avvertire la Regione. E secondo Fedriga il Fondo unico per Regioni ordinarie e speciali di 1,5 miliardi proposto dal governo a ristoro delle minori entrate causate dalla crisi, è una «cifra ampliamente insufficiente». Sicché, prima gentilmente e poi facendo la voce grossa, il presidente richiede che «il contributo straordinario per gli anni 2020 e 2021 sia annullato. Sarebbe palesemente anticostituzionale rischiare di non poter garantire servizi essenziali previsti ai cittadini dalla Costituzione a causa del crollo delle entrate».

 

roberto gualtieri giuseppe conte

E ancora ribadisce: dal 2011 «partecipiamo al contributo straordinario del saldo di finanza pubblica, ma proprio in quanto straordinario non è pensabile continuare a sostenerlo nel momento eccezionale che stiamo vivendo, poiché l'attività ordinaria della Regione rischia di non trovare finanziamento». Tra l'altro, secondo tutte le agenzie di rating, il Friuli, con i suoi soli 400 milioni di debito su 5,5 miliardi di bilancio, è considerato ente virtuosissimo. E con un debito dal contributo del saldo di finanza pubblica di 1,5 miliardi non può neanche coprire il buco che gli si va a creare perché, a differenza dello Stato, le Regioni non possono nemmeno indebitarsi con spesa corrente.

 

E quest' aggravante in una situazione già di per sé kafkiana, per i friulani storicamente tignosissimi sulla propria partita doppia, sta diventando un'ossessione. «Non chiediamo altri soldi, chiediamo solo che ci rimangano in tasca i nostri», continua il governatore. Qualcuno lo afferma sottovoce: ma se continua così entro tre anni il Friuli può rischiare il default, costretto a raschiare il barile del suo bilancio martoriato da una norma-paradosso e nella prospettiva dei prossimi terremoti di finanza pubblica. Ovvio che poi, anche il più mite dei leghisti, pur educatamente, s' incazzi

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?