blair regina elisabetta

"BEGHINA", SE NON SERVI, ALMENO APPARECCHIA! TONY BLAIR RACCONTA ELISABETTA COME SE SI TRATTASSE DI UNA MASSAIA DI BALMORAL – "UNA VOLTA IO E MIA MOGLIE CHERIE CI RITROVAMMO AD ESSERE SERVITI, NON SOLO DALLA REGINA, MA ANCHE DALLA REGINA MADRE. E POI ASSISTEMMO ALLA SCENA DI MADRE E FIGLIA CHE SPARECCHIAVANO E RIMETTEVANO A POSTO LE STOVIGLIE!" (FORTUNATO, E' FORSE L'UNICO CHE L'ABBIA MAI VISTA LAVORARE)

Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

L'uomo che convinse la Regina Elisabetta II a cambiare opinione su Diana e a chinare il capo davanti al feretro di Lady D è seduto nel suo ufficio alle spalle di Oxford Circus, paradiso dello shopping di lusso nel pieno di centro di Londra.

BLAIR REGINA ELISABETTA 2

 

Cravatta rigorosamente nera per il lutto nazionale proclamato per la scomparsa della sovrana, Tony Blair ricorda volentieri i suoi dieci anni da primo ministro in cui la incontrava regolarmente. Tra i due, anche dopo la fine dell'esperienza di Blair a Downing street, la storica residenza del capo del governo inglese, si era consolidato un rapporto personale di stima reciproca. Tanto che quest' estate, il 13 giugno, Elisabetta aveva voluto insignire lui, insieme a Camilla, l'attuale Regina consorte, dell'Ordine della Giarrettiera, la più alta onorificenza concessa dalla monarchia.

 

«L'avevo vista solo pochi mesi fa - racconta Blair -. Era in ottima forma. La sua morte, per me come per tutti è stata una grande tragedia inattesa, un grave momento epocale per il Paese e per tutto il mondo». Ma se gli si chiede che tipo fosse la Regina, vista da vicino, Blair risponde: «Per dieci anni da primo ministro la vedevo ogni settimana. Nel corso del tempo ho imparato a conoscerla.

 

BLAIR REGINA ELISABETTA

Ma oggi, quando la gente mi chiede quali fossero le sue vedute politiche, la risposta è che non lo so. Perché era sempre al di sopra delle vicende politiche contingenti. Ciò che le ha consentito di lavorare come garante dell'unità del Paese è che non ha mai preso parte alle vicissitudini politiche quotidiane».

 

Per quanto Blair si spenda a testimoniare l'assoluta superiorità della sovrana, è difficile credere che in dieci anni non le sia sfuggita una frase, un sospiro, un'espressione che lasciasse capire.

 

Eppure Tony conferma: «Non ha mai cercato di spingermi in una direzione o in un'altra. Ma aveva istintivamente la capacità di cogliere l'umore collettivo del Paese e dell'opinione pubblica. Oltre a una grande empatia nei confronti del primo ministro, chiunque egli fosse. Ha avuto a che fare con molti primi ministri durante il suo regno. Capiva il peso delle responsabilità delle decisioni, ed era sempre molto gentile in privato.

 

Questo è il motivo per cui la sua morte ha causato tanto dolore nel Paese. Tutti la consideravano una donna eccezionale, e non solo una monarca eccezionale».

gordon brown e tony blair al funerale della regina elisabetta

La vita di Blair è trascorsa tutta nel segno di Elisabetta.

 

Lei c'era già al momento della sua nascita, lui era bambino quando la vide per la prima volta. «Ero molto piccolo, ma non posso dimenticarlo. Vivevo a Durham, una città del Nord dell'Inghilterra in cui sono cresciuto, e mi ricordo che la Regina venne in visita. Io ero per strada a sventolare con altri bambini la bandiera britannica. Da allora in poi c'è stata per tutta la mia esistenza».

 

Ma occorre aspettare il 2 maggio del '97 - Blair intanto è diventato il giovane leader quarantenne del Labour party che ha vinto le elezioni - per il primo incontro faccia a faccia. «Quando ho avuto la prima udienza con lei, mi disse subito: "Lei è il mio decimo primo ministro, il primo è stato Winston Churchill, prima che lei nascesse"».

 

tony e cherie blair 2

Un messaggio non esattamente incoraggiante, ma che certo conteneva il senso della sfida. In quel momento Elisabetta aveva superato i quarantacinque anni di Regno, le sue parole erano dettate dalla lunga esperienza che già aveva alle spalle. «È stata una presenza costante in un momento di grande cambiamento del Regno Unito - spiega Blair -Negli anni '50, quando è diventata Regina, il Regno Unito era un luogo completamente diverso da come è oggi. È una delle sue caratteristiche più straordinarie è stata di aver accompagnato la monarchia in un periodo di così grandi mutamenti: il Paese appare diverso, si sente diverso ed è diverso da quello che era 70 anni fa. Ma la presenza costante è stata lei».

 

Blair avrebbe tanti ricordi che preferisce non divulgare per il classico senso di riservatezza inglese. Ma alla fine, accetta di raccontarne uno davvero particolare.

 

tony e cherie blair 1

«Esiste una tradizione per cui ogni anno il primo ministro viene invitato a trascorrere un weekend a Balmoral, la residenza di campagna della famiglia reale (e il castello in cui Elisabetta è mancata, ndr). Quando sono andato lì per la prima volta era il settembre del 1997, subito dopo la tragica fine della Principessa Diana, in un'atmosfera ancora segnata dalla tristezza. Sempre la tradizione vuole che ci sia un picnic in campagna. Io e mia moglie eravamo i soli ospiti, e restammo sorpresi quando la Regina e i membri della Famiglia Reale insistettero per cucinare e servire a tavola.

 

Ci ritrovammo così ad essere serviti, non solo dalla Regina, ma anche dalla Regina madre, che allora aveva qualcosa come 97, 98 anni. E poi ad assistere alla scena di madre e figlia che sparecchiavano e rimettevano a posto le stoviglie! È stata un'esperienza davvero molto strana, a cui certamente non eravamo preparati. Ho provato ammirazione, perché la Regina, anche in una circostanza del genere, emanava una sorta di aura». Resta da dire quale sia l'eredità che lascia Elisabetta.

 

tony e cherie blair 4

«La sua eredità consisterà soprattutto nell'abilità di unire il Paese a prescindere dalle divergenze politiche. E la cosa più importante sarà la dedizione al dovere, al servizio, alla dignità e al decoro. Sono valori in cui ha creduto e che ha personificato. Da onorare, sia in Inghilterra sia in Italia o in qualsiasi parte del mondo e in qualunque momento della Storia. La Regina Elisabetta verrà ricordata allo stesso modo per il suo carattere e la sua personalità, oltre che per la posizione che ha ricoperto».

al royal lodge, windsor. da sinistra elisabetta ii con il suo cane, la regina madre e la sorella margaret nel 1946la regina elisabetta e la madre

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…