
“DONALD TRUMP È UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE INDEBOLISCE GLI USA E LE ISTITUZIONI PER ARRICCHIRSI" – L’ATTO DI ACCUSA DEL POLITOLOGO FRANCIS FUKUYAMA – "SULL’UCRAINA IL PRESIDENTE HA PRESO LE PARTI DI PUTIN E NON VUOLE UN ACCORDO MA UNA RESA NEGOZIATA" – "LA NATO? WASHINGTON NON SI È RITIRATA DALL'ARTICOLO 5, MA TRUMP HA FATTO CAPIRE CHE QUELL'IMPEGNO NON C'È PIÙ. È INCREDIBILE SOLO PENSARE CHE ALMENO IL 30% DEGLI AMERICANI OGGI È OSTILE ALLA NATO E ALL'EUROPA. CON QUESTE PREMESSE È DIFFICILE IMMAGINARE RELAZIONI BUONE NEL FUTURO” – LA BORDATA A MUSK: “IL NONNO ERA FONDAMENTALMENTE UN NEONAZISTA”
Alberto Simoni per la Stampa - Estratti
Abbiamo un presidente autoritario che sta facendo ogni cosa in suo potere per indebolire le istituzioni americane e gli Stati Uniti».
Francis Fukuyama, politologo e professore al Freeman Spogli Institute for International Studies della californiana Stanford University, parla al telefono dal suo ufficio mentre Donald Trump è in Michigan ad arringare la folla con cui celebra i suoi primi cento giorni alla Casa Bianca.
Si aspettava un Trump così determinato?
«Temevo che il secondo mandato sarebbe stato molto differente e più estremo del primo, ma non su così tante questioni».
(...)
Qualche esempio?
trump discorso 100 giorni warren michigan
«Penso all'assalto alla libertà accademica e alla ricerca scientifica, con la minaccia di sospendere gli aiuti federali. E poi chi poteva immaginare un chirurgico attacco agli studi legali?».
(...)
«Trump ha colpito gli studi legali che erano legati ai casi in cui lui è stato coinvolto, dall'indagine di Mueller, all'impeachment o alle inchieste del procuratore speciale Jack Smith sui documenti segreti a Mar-a-Lago e sul 6 gennaio. Sono stati colpiti studi, enti e persone che hanno collegamenti con queste cose e questo esula da politiche tariffarie, immigrazione, politica estera: sono scelte personali legati al risentimento. Ma ci sono altri esempi».
(...)
Zuckerberg – cito il primo nome che viene in mente – è diventato repubblicano?
trump discorso 100 giorni warren michigan
«Non so. Ma per esempio proprio il capo di Meta di punto in bianco ha deciso di comportarsi da macho man e vuole sbarazzarsi di tutti i programmi sull'inclusività. Un aspetto che pochi hanno seguito con attenzione ci porta in Sud Africa».
Patria di Musk e Peter Thiel.
«Loro e David Sachs vengono da lì, con diverse gradazioni sono tutti afrikaners. Il nonno di Musk era fondamentalmente un neonazista. Erano in Canada, lì tentò di iniziare un movimento neonazista che non piacque a Ottawa. Così si spostò in Sud Africa. Le cose che vediamo oggi hanno legami con le storie personali, con il vissuto di queste persone molto vicine a Donald Trump».
Un salto fuori dai confini americani. Ha capito quale è il piano di Trump per la guerra in Ucraina? Sembra complesso e legato a un continuo avanti e indietro.
VLADIMIR PUTIN - ELON MUSK - DONALD TRUMP - MEME
«Non c'è nulla di complicato. Trump non vuole alcuna mediazione che porti a una pace duratura che comporti un compromesso fra le parti. Sostanzialmente ha preso le parti di Putin e sta dicendo agli ucraini una cosa molto semplice: Putin sta vincendo, dovete solo arrendervi. Non è un accordo, è una resa negoziata. Quindi non è complicato, è molto chiaro quello che vuole».
Crede che immagini un mondo in cui gli Usa dialogano e si rapportano solo con grandi potenze come la Cina e una rinata Russia?
«Dovessimo cercare un riferimento allora torniamo al 19esimo secolo, l'equilibrio di potere, le grandi Nazioni, una politica realmente distaccata da una serie di valori o ideologie».
Che ruolo avrà la Nato? Ritiene abbia spazi in un mondo dominato dalla visione di Trump?
«La vecchia Nato è in un brutto momento. Washington non si è ritirata formalmente dall'Articolo 5, ma Trump ha fatto capire che quell'impegno non c'è più. Tocca agli europei creare qualcosa per loro, senza contare sugli Stati Uniti».
donald trump e i dazi sulle auto
Hanno gli europei la forza di farlo?
«Serve uno scatto culturale, economicamente non c'è problema, la Ue ha un Pil sostanzialmente molto più grande di quello russo. Ma c'è la volontà politica di fare la svolta culturale e dire che si ha bisogno di un potere vero militare? Per fare questo, l'Europa deve rompere con le consuetudini e le abitudini del passato».
Sono passati appena 100 giorni, mancano 45 mesi alla fine del Trump 2. Resisteranno le relazioni transatlantiche?
«Sono già danneggiate in maniera seria. Basta poi leggere i contenuti della chat su Signal usciti a fine marzo, rivelano l'intima ostilità e antipatia della Coalizione Maga per l'Europa. Quei sentimenti resisteranno anche nel post Trump. È incredibile solo pensare che almeno il 30% degli americani oggi è ostile alla Nato e all'Europa. Con queste premesse è difficile immaginare a relazioni buone nel futuro».
Putin Trump
francis fukuyama
STRETTA DI MANO TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP - FUNERALE DI PAPA FRANCESCO