IRLANDA ARCOBALENO - L’ISOLA DI SMERALDO OGGI DECIDE SE INTRODURRE LE NOZZE TRA OMOSESSUALI - TUTTI I PARTITI INVITANO A VOTARE “SÌ”. E PERFINO PARTE DELLA CHIESA È A FAVORE...

Enrico Franceschini per “la Repubblica”

 

IRLANDA GAY2IRLANDA GAY2

TOC , toc. Una simpatica vecchietta apre la porta in una viuzza dietro il porto di Dublino. «Buongiorno signora, sono qui per chiederle il permesso di sposarmi», le dice con prontezza Rebecca Murphy, 34 anni, volontaria della campagna per il “sì” al matrimonio gay nel referendum che si tiene oggi in Irlanda.

 

«Dio ti benedica, figliola, non capisco perché hai bisogno della mia autorizzazione ma sono ben lieta di dartela, il matrimonio è una cosa meravigliosa », risponde sorpresa la nonnina. Quindi domanda chi è lo sposo.

 

«Eccola», replica Rebecca, indicando Mary Burgen, la ragazza che fa campagna porta a porta insieme a lei, «è la mia girlfriend e vorrei che diventasse mia moglie, ma ho bisogno del suo voto per poterlo fare. Me lo darà?».

 

IRLANDA REFERENDUM MATRIMONIO GAYIRLANDA REFERENDUM MATRIMONIO GAY

L’elettrice dai capelli bianchi tace, deglutisce, scuote la testa e poi chiude la porta in faccia alle due lesbiche che sognano di sposarsi. «Le reazioni negative o imbarazzate non mancano», commenta Mary. «L’altro giorno un tizio ci ha rincorse con un crocefisso gridandoci “sodomiti”, già questo un segno di confusione in materia di sessualità. Ma la maggior parte della gente è genuinamente interessata alla questione. E chi ha dei dubbi sembra felice di poterseli chiarire: capita che ci facciano entrare, ci invitino a prendere un tè e poi non la smettano più di interrogarci ».

 

Dubbi e interrogativi non devono meravigliare. L’Isola di Smeraldo, come è soprannominata per il colore dei suoi prati, era il Paese più cattolico, tradizionalista e moralmente conservatore d’Europa. Qui l’omosessualità ha smesso di essere un reato soltanto nel 1993. Il divorzio è stato approvato due anni dopo, con un referendum, per appena 9mila voti di differenza. L’aborto rimane illegale. Niente di strano, dunque, nella reazione della vecchietta alle due militanti del Lbgt, il movimento Lesbian Bisexual Gay Transgender, che ora ha una sua sezione anche in Irlanda.

IRLANDA GAYIRLANDA GAY

 

La meraviglia, casomai, è che in una nazione del genere si faccia una consultazione popolare per introdurre le nozze tra i gay, e che tutti i partiti politici irlandesi, di centrosinistra, di centro e di centro-destra, invitino apertamente a votare “sì” alla nuova legge: compreso il primo ministro Enda Kenny, un tempo fiero oppositore dei diritti dei gay, quindi convertito sulla via di Damasco, anche in virtù dell’annuncio del suo ministro della Salute Leo Varadkar di essere omosessuale, primo segretario irlandese della storia apertamente omosessuale.

 

MARADONA E COLIN FARRELL SI BACIANO IN BOCCA MARADONA E COLIN FARRELL SI BACIANO IN BOCCA

«Votate “sì” al matrimonio fra gay e cambiate la storia », afferma ora il premier. Da mesi i sondaggi predicono una netta maggioranza a favore dell’approvazione della legge. La percentuale è diminuita man mano che si avvicinava il giorno del voto, passando dal quasi 70 al 65 al 58 per cento nell’ultimo rilevamento, pubblicato dai giornali alla vigilia del referendum. Ma l’opinione dominante è che, seppure di misura, oggi prevarranno i “sì”.

 

 

Manifesti e cartelli elettorali, lungo le strade della capitale, riflettono questa apparente tendenza: sono più numerosi quelli per la riforma costituzionale necessaria a introdurre il matrimonio fra persone dello stesso sesso (“vota sì per un’Irlanda più equa”) di quelli contrari (“vota no perché l’amore di una madre è insostituibile” — altro segno di confusione riguardo all’universo gay, ironizzano le militanti lesbiche, considerato che di madri, un loro figlio, ne avrebbe addirittura due).

IRLANDA REFERENDUM MATRIMONIO GAYIRLANDA REFERENDUM MATRIMONIO GAY

 

Si sono espressi per il “sì” alcuni degli irlandesi più famosi, come l’ex-calciatore e ora co-allenatore della locale nazionale di calcio Roy Keane, l’attore emigrato a Hollywood Colin Farrell, lo scrittore Colm Toibin, lui stesso omosessuale (ne ha approfittato per ricordare le discriminazioni sofferte dal più famoso romanziere omosessuale irlandese di tutti i tempi, Oscar Wilde).

 

Sono per il sì i giornali di Dublino, come l’ Irish Examiner, che motiva così in un editoriale la sua posizione: «Le società si evolvono lasciandosi alle spalle credenze e abitudini un tempo ritenute eterne e abbracciando alternative più adatte al mondo com’è oggi».

 

E sono per il sì i leader delle aziende della rivoluzione digitale, Apple, Facebook, Google, che hanno portato a Dublino (per ragioni fiscali)il loro quartier generale europeo.

Perfino la chiesa cattolica non ha reagito con un “no” uniforme e compatto. «Voterò sì in nome dell’eguaglianza, per riconoscere che l’amore può esistere anche fra due persone dello stesso sesso», afferma padre Peter McVerry, giovane prete.

IRLANDA GAY 1IRLANDA GAY 1

 

Gli fa eco suora Stanislaus Kennedy, 75enne fondatrice di un’associazione di carità: «Sposarsi è un diritto umano, dunque deve essere un diritto di tutti ». Il vescovo di Dublino, monsignor Diarmuid Martin, dichiara che lui voterà “no” ma non si sente di dire alla gente come deve votare.

 

Soltanto l’arcivescovo Eamon Martin, primate della chiesa cattolica d’Irlanda, tuona contro le unioni dello stesso sesso, «nemmeno lontanamente previste dai piani di Dio per il matrimonio e la famiglia». La diocesi irlandese ha inviato alle parrocchie direttive sul referendum, invitando a votare “no”. Ma le parrocchie non sono più le stesse. Hanno perso fedeli. Trent’anni fa il 90 per cento degli irlandesi andava a messa tutte le domeniche, oggi ci va solo il 30 per cento.

keanekeane

 

Gli scandali su pedofilia e abusi sessuali che hanno coinvolto sacerdoti e monache sono una causa dell’allontanamento di molti irlandesi dalla fede. Un’altra è il boom economico degli ultimi due decenni, che ha trasformato un paese di contadini ed emigranti nella “Tigre Celtica” e laicizzato fortemente la società.

 

«Quando ero bambino, mio padre ci faceva leggere il rosario tutte le sere», ricorda Emon, l’autista insieme al quale seguo il porta a porta della campagna. «Io stesso quando avevo vent’anni andavo a messa tutti i giorni, alzandomi presto, prima del lavoro.

 

Adesso però sono incerto su come votare, perché da un lato aderisco ai precetti della chiesa, dall’altro non voglio discriminare nessuno. E i miei figli, pur sentendosi cattolici, voteranno “sì” alla riforma». Taglia corto Brian Sheehan, fondatore di Yes Quality, la campagna per il “sì” al referendum: «La maggioranza della popolazione irlandese è favorevole alla nuova legge e la maggioranza della popolazione irlandese è cattolica. Significa che la chiesa non è più al passo con i propri fedeli».

FARRELL ALEXANDERFARRELL ALEXANDER

 

Permane, ciononostante, un alone di incertezza. Nei villaggi, il cattolicesimo è più forte e restio alle innovazioni. Nelle città, la campagna Fathers and Mothers Matter (I padri e le madri contano) ottiene consensi sostenendo che la sua non è un’opposizione omofobica: «I gay hanno già il patto di unione civile, che bisogno c’è di dargli anche il matrimonio?».

 

E per due volte, nel 2001 e nel 2008, l’Irlanda votò “no” in referendum sull’Unione Europea in cui tutti prevedevano la vittoria dei “sì”. Si tratta insomma di convincere la parte più anziana e conservatrice della popolazione, come Rebecca e Mary provano a fare, bussando di porta in porta. «Buongiorno, signora, mi dà il permesso di sposare la mia girlfriend? ».

roy keane senza barbaroy keane senza barba

 

Ultimi Dagoreport

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...

andrea orcel unicredit

DAGOREPORT - IL RISIKO DELLE AMBIZIONI SBAGLIATE - COME PER IL GOVERNO MELONI, ANCHE ANDREA ORCEL NON IMMAGINAVA CHE LA STRADA PER LA GLORIA FOSSE TUTTA IN SALITA - IL RAFFORZAMENTO IMMAGINATO DI UNICREDIT, PER ORA, È TUTTO IN ARIA: IL MURO DI GOLDEN POWER DELLA LEGA HA RESO MOLTO IMPROBABILE LA CONQUISTA DI BANCO BPM; BERLINO RITIENE “INACCETTABILE” LA SCALATA ‘’NON AMICHEVOLE” DI UNICREDIT ALLA SECONDA BANCA TEDESCA COMMERZBANK; LE MOSSE DI NAGEL E DONNET GLI DANNO FILO DA TORCERE; CREDIT AGRICOLE, CHE HA UN CONTRATTO IN SCADENZA PER LA GESTIONE DEL RISPARMIO CHE RACCOGLIE UNICREDIT, HA UN ACCORDO CON BPM, DI CUI E' PRIMO AZIONISTA. E IL CDA DI UNICREDIT NON È PIÙ QUELLA FALANGE UNITA DIETRO AL SUO AZZIMATO CONDOTTIERO. COME USCIRE DAL CUL-DE-SAC? AH, SAPERLO…

orcel giorgetti

DAGOREPORT – GIORGETTI SI CONFERMA UN SUPPLÌ CON LE UNGHIE: ALL’INCONTRO CON I RAPPRESENTANTI DI UNICREDIT PER LA MODIFICA DEL DECRETO GOLDEN POWER CHE BLINDA L'OPS SU BPM, BANCA CARA ALLA LEGA, CHI HA INCARICATO IL MINISTRO DI CAZZAGO? STEFANO DI STEFANO, DIRETTORE GENERALE DELLE PARTECIPAZIONI DEL MEF, MA ANCHE COMPONENTE DEL CDA DI MPS. INSOMMA, LA PERSONA GIUSTA AL POSTO GIUSTO... – CALTA C’È: LA GIRAVOLTA DEL CEO DI MPS, LUIGI LOVAGLIO, SULL'OPERAZIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI…

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)