conclave cardinali

LE ULTIME DAL PRE-CONCLAVE TRA MALDICENZE E FUGHE! TRA I PAPABILI NON C’E’ UN CANDIDATO FORTE MA GRANDE ATTIVISMO ATTORNO A SEI NOMI: PAROLIN, TAGLE, ZUPPI, PIZZABALLA, L’UNGHERESE CONSERVATORE ERDO E IL FRANCESE AVELINE - CRESCE LA PRESSIONE SOPRATTUTTO SUI PORPORATI ALLA PRIMA ESPERIENZA E CHE PARLANO POCO O NIENTE L'ITALIANO – LO “SPETTACOLO INDECOROSO” DEL CARDINALE CHE AVREBBE INIZIATO A TAMPINARE I COLLEGHI CHIEDENDO DI VOTARE UN CANDIDATO FILO-BERGOGLIO E LA PORPORA CHE DAVANTI ALLE “SCENE DA TRANSATLANTICO” HA DECISO DI ANDARSENE DA ROMA PER QUALCHE GIORNO – SE NON SI CHIUDE ENTRO VENERDI’, OCCHIO AGLI OUTSIDER...

 

SE DONALD TRUMP VENISSE ELETTO PAPA - GENEREATO DA INTELLIGENZA ARTIFICIALE

 

 

Gian Guido Vecchi per il Corriere della Sera - Estratti

 

pietro parolin

(…)  Alle 16.30 di mercoledì gli elettori andranno in processione dalla cappella Paolina alla Sistina e si chiuderanno dentro per le procedure preliminari e il giuramento che anticipa il primo scrutinio. Dall’indomani, 8 maggio, si andrà avanti ogni giorno con due scrutini al mattino e due al pomeriggio. Con 133 elettori - 131 sono arrivati nel frattempo a Roma - il quorum di almeno due terzi non è mai stato così alto, ci vogliono almeno 89 voti per eleggere il Papa.

 

Una maggioranza vasta, tanto più all’interno di un conclave multipolare, composto da uomini che provengono da 71 Paesi, spesso remoti. Molti di loro si sono conosciuti solo in questi giorni. C’è da discutere, diversi porporati vogliono ancora intervenire, sia tra gli elettori sia tra gli ultraottantenni che non entreranno nella Sistina: domani le congregazioni generali si riuniranno sia al mattino sia al pomeriggio, ed è la prima volta, mentre un’altra riunione è prevista pure martedì mattina.

matteo zuppi

 

Non esiste ancora una figura condivisa, fanno capire in tanti, e del resto è normale, soprattutto in un conclave così numeroso. Nulla è scontato, nell’elezione di un Papa.

 

Ogni volta il rischio è che i candidati più votati si blocchino dopo i primi scrutini. Magari si arriva a quaranta voti, a cinquanta, e poi non si va oltre. E in questa fase possono subentrare candidati che all’inizio non erano considerati favoriti. Così il cardinale di Algeri Jean-Paul Vesco spiega tranquillo: «Non siamo pronti. Abbiamo bisogno di un po’ più di tempo per pregare insieme. Ma sono sicuro che saremo pronti al momento giusto. E daremo alla Chiesa il Papa che il Signore ha scelto».

conclave

 

Eppure c’è fiducia nel fatto che si possa eleggere il nuovo Papa già giovedì 8 o al più tardi venerdì 9.

 

Oggi pomeriggio ci sarà a San Pietro l’ultima messa di suffragio dei novendiali e a celebrarla sarà Dominique Mamberti, 73 anni, il cardinale cui fra pochi giorni guarderà tutto il pianeta perché sarà lui, in quanti protodiacono, ad affacciarsi alla Loggia delle Benedizioni di San Pietro dopo la fumata bianca per annunciare «Hamebus Papam» e dire al mondo il nome del nuovo vescovo di Roma, a meno che naturalmente non eleggano lui.

 

(...)

I VELENI E LE FUGHE DEL CONCLAVE

Estratti da open.online

conclave

A tre giorni dall’inizio del Conclave, tra i cardinali non c’è ancora un nome davvero forte che possa mettere più o meno tutti d’accordo. Al cardinale Pietro Parolin sono attribuiti almeno 45 voti finora, secondo i retroscena dei quotidiani. Il segretario di Stato vaticano da favorito è già finito sotto attacco. Come ha già spiegato Open, gli attacchi per l’operato sotto il pontificato di Bergoglio e i veleni sulla salute del porporato vicentino non mancano, tanto dall’ala più conservatrice, tanto da quella bergogliana. Un modo certamente per indebolirne la candidatura, mentre sembrano stabilizzarsi sei cordate principali attorno ad altrettanti aspiranti pontefici.

 

I sei principali candidati

Oltre a quella di Parolin, secondo il Messaggero stanno prendendo forma altre cinque candidature, spinte da altrettanti cordate di cardinali. Tra questi ci sarebbe il sempre più citato porporato filippino Tagle; non mancherebbe l’alternativa italiana sia con Matteo Zuppi, che con Pierbattista Pizzaballa; c’è poi l’ungherese Erdo, su posizioni più conservatrici; infine il francese Aveline. Open aveva anche anticipato movimenti sul maltese Grech, con una sua cordata. Nessuno di questi può vantare numeri vicini al quorum, sui 133 cardinali votanti.

 

 

Gli outsider

conclave cardinali vaticano

La situazione viene definita ancora molto fluida. E i tanti interventi nelle Congregazioni generali confermano che le voci e le posizioni interne al corpo elettorale cardinalizio sono ancora molto variegate. Per quanto diversi cardinali sperino in un Conclave breve, se nelle prime votazioni il nome di Parolin non dovesse imporsi, spiega il Messaggero, i tempi potrebbero allungarsi in modo importante. E se le cose dovessero andare per le lunghe, sarebbe sempre più probabile l’emergere di una figura da underdog. E quindi circolano i nomi dello svedese Arborelius, oltre che degli spagnoli salesiani Artime e Lopez Romero.

 

La campagna elettorale

Nelle ultime 48 ore prima dell’inizio del Conclave, i cardinali si riuniranno due volte e non più una al giorno. Chiedono più tempo per potersi parlare, per conoscersi meglio, dopo anni di freno da parte di Papa Francesco. Oggi per i cardinali è una domenica «libera».

 

PIAZZA SAN PIETRO ATTESA PER IL NUOVO PAPA

C’è chi celebrerà messa in una chiesa romana, chi invece si incontrerà fuori dalle mura vaticane. La pressione pare crescere, soprattutto sui più inesperti che si ritrovano magari al primo Conclave. Tant’è che, racconta il Giornale, c’è chi ha proprio deciso di andarsene un po’ lontano da tutti. Spinto soprattutto dall’indignazione per quel che sta succedendo nella pause delle Congregazioni.

 

«Francesco voterebbe per lui»

Un cardinale di Curia particolarmente influente avrebbe iniziato a tampinare i colleghi chiedendo di votare un candidato preciso, «perché è l’unico che può garantite continuità con l’opera avviata da Francesco». Bersagli principali di quella serrata campagna elettorale sarebbero soprattutto i cardinali che arrivano da più lontano, che magari parlano poco o niente l’italiano e soprattutto ignorano le dinamiche e le possibili trappole della Curia Romana.

anders arborelius

 

A stranire i cardinali è poi da chi arriva la richiesta. Si tratterebbe di un porporato che in realtà con Bergoglio non aveva granché in comune. Anzi sarebbe stato giudicato «freddo» sui provvedimenti del Papa.

 

Qualcuno ci sarebbe quasi cascato, prendendo per buona l’indicazione del cardinale a sostegno di un candidato filo-Bergoglio. Di fatto però la voce del tentativo di «turlupinare» i porporati si è sparsa al punto da disinnescare manovre considerate a dir poco precoci e ardite.

 

anders arborelius

Qualcuno non ha retto e ha deciso di sparire per un po’: «Ho assistito a una di queste scene, per questo ho deciso di andarmene da Roma per qualche giorno, perché avevo bisogno di purificarmi – ha raccontato un cardinale elettore – è la prima volta per me in Sistina, ma arrivare a tanto è davvero troppo». Un italiano taglia corto e bolla quello «spettacolo indecoroso», «non pensavo si potesse arrivare a tanto, sembrava di stare al Transatlantico».

Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 3Matteo Maria Zuppi Foto Mezzelani GMT - 2

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