PERSONAL PARTY - IL PDL È UNA SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA CHE SI REGGE SULLE FIDEIUSSIONI EMESSE DA BERLUSCONI: 179 MLN € DI GARANZIE DI CREDITO PERSONALI - I CAPOCCIA PIDIELLINI CHE SI SONO SCANNATI PER COMPRARE PACCHETTI DI TESSERE PER CONTARE DI PIÙ HANNO FATTO UN PESSIMO AFFARE: IL CANDIDATO PREMIER, I CAPI DEL PARTITO E GLI ALLEATI LI DECIDE SEMPRE E SOLO IL POMPETTA…

Marco Palombi per "il Fatto Quotidiano"

"Io vengo da un partito che non ha mai avuto bisogno di trucchi sui soldi, perché ci sono le fideiussioni di Berlusconi e non abbiamo bisogno dei finanziamenti privati". Angelino Alfano, domenica sera da Fabio Fazio, ha spiegato in poche parole perché lui non è il segretario di un partito, ma di una società a responsabilità limitata di proprietà del Cavaliere.

D'altronde non ci ha investito mica gli spiccioli del salvadanaio, ma la bellezza di 178,9 milioni di euro in garanzie di credito personali, le quali - è bene che Alfano lo sappia - sono proprio "finanziamenti privati" e funzionarono assai bene già per creare dal nulla (e tenere nel nulla) Forza Italia. È questo il motivo per cui il partito fondato sul predellino non tiene congressi, non elegge i propri dirigenti (a partire dal segretario "politico" Alfano), né i suoi quadri locali: la volontà di Silvio Berlusconi vale quasi 179 milioni di volte più di quella di chiunque altro.

Tenendo presente questo, si capisce quale pessimo investimento abbiano fatto i capibastone del PdL e relativi accoliti nello scannarsi per l'acquisto di pacchetti di tessere (parecchie false): il candidato premier, i capi del partito e gli alleati saranno quelli che Berlusconi vorrà, gli altri potranno solo dargli ragione.

Il paradosso è che - nonostante il PdL sia lontanissimo dal "metodo democratico" prescritto per i partiti dall'articolo 49 della Costituzione - viva di soldi pubblici: qualche decina di milioni l'anno in rimborsi elettorali con cui paga spese e debiti, garantendo al Cavaliere di non dover onorare davvero quella montagna di fidejussioni.

Come ciò sia possibile, è abbastanza semplice: i Parlamenti repubblicani non hanno mai votato una legge applicativa per l'articolo 49 (Luigi Sturzo, per dire, ne presentò una già negli anni Cinquanta). Ora però, sull'onda dello scandalo Lusi, pare che qualcosa si muova: in modi diversi, Bersani, Alfano e Casini hanno promesso una riforma dei partiti che garantisca democrazia interna e trasparenza nella gestione dei soldi. La novità di ieri è che c'è persino un testo di legge da discutere.

A firmarlo è stato Gianpiero D'Alia, capogruppo dell'Udc in Senato, e il suo testo - presentato insieme a Casini - raccoglie (quasi) tutte le proposte del Fatto. Se passerà, i partiti dovranno dotarsi di uno Statuto che garantisca trasparenza e democrazia nelle scelte, tutela delle minoranze interne e della parità di genere negli organismi elettivi, più una quota dei fondi destinata obbligatoriamente alla partecipazione alla politica di donne e giovani.

Se la Cassazione non certificherà che lo Statuto è fatto a norma di legge, niente soldi pubblici. Ai bilanci, invece, ci penserà la Corte dei Conti: niente rimborsi elettorali e la restituzione del maltolto per chi non passa i controlli. Notevole, poi, che queste norme dovrebbero applicarsi anche a fondazioni o società (tipo quelle editoriali) finanziate dal partito con più di 50mila euro.

Non manca una norma diciamo contro i "partiti zombie": se si cessa l'attività politica - cioè non ci si presenta più alle elezioni - non si possono ricevere soldi pubblici e il patrimonio passa allo Stato. Il testo è netto anche sulle donazioni private (tracciabilità a partire da 5mila e non 50mila euro) e sul patrimonio: l'intestatario deve essere il partito, che non può investire se non in titoli di Stato italiani (niente più Bot tanzanesi per la Lega). La sanzione è sempre la stessa: stop ai contributi e restituzione di quelli già presi. "Il testo - dice D'Alia - l'abbiamo inviato domenica a Bersani ed Alfano: speriamo in una corsia preferenziale in Parlamento per approvarlo prima delle prossime amministrative".

Il via libera degli altri partiti però, è bene specificarlo, ancora non c'è: "Diciamo che con Bersani abbiamo parlato e c'è una sintonia - spiega una fonte centrista - con Alfano un po' meno". E qui torniamo al problema dell'articolo 49: per la srl di Berlusconi legare il finanziamento pubblico alla democrazia interna potrebbe rivelarsi un problema insormontabile, almeno finché il Cavaliere deciderà di rimanere in sella.

Una proposta come quella di D'Alia, però, potrebbe trovare orecchie attente anche in pezzi di opposizione: "Le nostre proposte sono già depositate - fa sapere Antonio Di Pietro - Adesso sono loro che devono passare dalle parole ai fatti". Infine, una piccola delusione. C'è una cosa su cui il ddl dell'Udc e le proposte del Fatto non si incontrano: neanche una riga sul taglio dei rimborsi elettorali, un gruzzolo da 150 milioni nel solo 2013.

 

BERLUSCONIANGELINO ALFANO Larussa scherza DENIS VERDINI SANDRO BONDIil pd luigi lusi pierluigi bersani Logo PDLCASINI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA