VENI, VIDI, VENNER – “IN FRANCIA C’È UN CLIMA ISTERICO. I REAZIONARI CERCANO UN MARTIRE” – L’ELOGIO DI MARINE LE PEN

. L'ADDIO NEL SUO BLOG "SERVONO GESTI ECLATANTI"
Dominique Venner sul suo blog, traduzione di Fabio Galimberti per "la Repubblica"

I manifestanti che il 26 maggio sono scesi in piazza contro la legalizzazione del matrimonio omosessuale, avranno ragione di gridare la loro impazienza e la loro collera. Una legge infame, una volta votata, può sempre essere abrogata. Ho appena letto un blogger algerino: «In ogni caso», scriveva, «fra quindici anni in Francia saranno al potere gli islamisti e sopprimeranno questa legge». Non per farci piacere, sospetto, ma perché contraria alla shari‘a. È l'unico, superficiale punto in comune fra la tradizione europea (che rispetta la donna) e l'islam (che non la rispetta). Ma l'affermazione perentoria di questo algerino fa venire i brividi.

Serviranno certamente gesti nuovi, spettacolari e simbolici per smuovere i dormienti, scuotere le coscienze anestetizzate e risvegliare la memoria delle nostre origini. Entriamo in un'epoca in cui le parole devono essere autenticate dai fatti.

Dobbiamo ricordarci anche, come scrisse genialmente Heidegger in Essere e tempo, che l'essenza dell'uomo è nella sua esistenza e non in un «altro mondo». È qui e ora che si gioca il nostro destino, fino all'ultimo secondo. E quest'ultimo secondo ha tanta importanza quanto il resto di una vita. Ecco perché dobbiamo essere noi stessi fino all'ultimo istante. È decidendo noi stessi, è volendo veramente il nostro destino che sconfiggiamo il nulla. E non ci sono scappatoie a questa necessità, perché abbiamo soltanto questa vita, in cui siamo chiamati a essere interamente noi stessi o a non essere nulla.


2. "IN FRANCIA C'È UN CLIMA ISTERICO I REAZIONARI CERCANO UN MARTIRE" L'ESPERTO CAMUS: RESISTENZA ENORME SU MOLTE RIFORME
Anais Ginori per "la Repubblica"

«E' un gesto eccezionale che non si era mai visto nella storia politica francese contemporanea». Per uno studioso dell'estrema destra come Jean-Yves Camus, il nome di Dominique Venner non è certo nuovo. «Veniva considerato una figura mitica dentro a certi ambienti. E' diventato il riferimento ideologico di molti gruppi della ‘nuova destra' negli anni Ottanta. Negli ultimi tempi aveva saputo anche costruirsi un seguito tra i giovani grazie al web» racconta Camus, che ha firmato diversi saggi sul Front National ed è tra gli autori del "Dizionario critico del razzismo" appena pubblicato in Francia.

La battaglia contro il matrimonio delle coppie gay è davvero la causa di questo gesto estremo?

«Seguivo Venner sul suo blog, aveva anche una pagina Facebook molto frequentata. E' vero che nelle ultime settimane i suoi toni contro la riforma del governo erano diventati più virulenti. Era favorevolmente colpito da questa ‘primavera' di mobilitazione in difesa di valori che lui ovviamente condivideva».

Una Francia reazionaria che si è improvvisamente risvegliata?

«Non credo che si possa dire con certezza che la riforma del governo sia stata l'unica motivazione di Venner. Bisognerebbe essere prudenti prima di trarre facili conclusioni perché, come dicevo, si tratta di un gesto eccezionale, qualcosa di mai visto prima nel nostro paese. Ogni paragone è fuorviante. Anche i suoi amici e il suo editore sono stati colti di sorpresa. Tutti quelli che gli erano vicini ora rilasciano dichiarazioni contraddittorie».

Ha letto il suo ultimo post?

«Il matrimonio gay è uno dei suoi tanti bersagli. Ma non si limita a questo. Parla anche molto di immigrazione, della cosiddetta identità nazionale. Di sicuro, Venner si era convinto che la Francia era ormai entrata in una fase di decadenza irreversibile. Una situazione che lui, avendo alle spalle un certo tipo di passato, considerava intollerabile. Ma era anche un uomo malato e molto orgoglioso, non escluderei che abbia compiuto il suicidio anche per ragioni personali».

Non era comunque un folle.

«Nella lettera che ha lasciato, avrebbe rivendicato di agire nel pieno delle sue facoltà. Su questo non possiamo speculare. I contenuti di una o più missive sono ancora segreti. Ci sarà un'inchiesta e ne sapremo di più nelle prossime ore. Intanto, però, molti gruppi dell'estrema destra cercano di farne un martire. Non mi stupisce: fa parte del clima di isteria dentro al quale la Francia è precipitata negli ultimi mesi».

Marine Le Pen ha subito elogiato Venner.

«E' una dichiarazione grave e tra l'altro inesatta. Venner disprezzava l'attuale Front National, dal quale si era da tempo allontanato. Non apparteneva a nessun partito. Era un tipico esponente della generazione formata politicamente negli anni Sessanta per la difesa dell'Algeria francese, e poi ha elaborato la ‘nuova destra' che ha i suoi riferimenti culturali non solo in Francia, ma anche in Italia. Per come l'ho conosciuto e per quello che scriveva nei suoi libri, si riteneva intellettualmente superiore agli attuali dirigenti del Front National».

I suoi appelli sono un tentativo di fomentare un clima d'odio?

«Venner era un punto di riferimento per una vecchia guardia dell'estrema destra francese. Ma nonostante i suoi 78 anni era tutt'altro che marginale, come ora sostengono alcuni. Attraverso Internet, era riuscito a far circolare le sue idee anche tra i più giovani, che compravano persino i suoi libri».

La contestazione rischia di radicalizzarsi?

«Purtroppo, durante le ultime manifestazioni contro i matrimoni gay abbiamo assistito a scontri sempre più frequenti con la polizia. Non è una buona immagine per una destra che, almeno a parole, dovrebbe essere ‘legge e ordine'».

François Hollande non aveva previsto questa escalation?

«Più che per la sinistra, ritengo sia scattata una trappola per la destra che ha irresponsabilmente lasciato campo libero ad alcuni gruppi radicali. Ora la situazione rischia di sfuggire di mano. Il segretario dell'Ump, Jean-François Copé, è stato costretto ad annullare la sua partecipazione alla nuova manifestazione contro i matrimoni gay, prevista domenica. E' quel che succede quando si innesca un ingranaggio, senza preoccuparsi di come sarà possibile poi fermarlo».

 

 

 

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