1- STASERA TORNA SU LA7 MICHELE SANTORO E, GRAZIE ALL’”ESPRESSO”, AVRÀ QUALCHE DOMANDINA IN PIÙ DA FARE AL SUO OSPITE, IL PRESIDENTE DELLA CAMERA GIANFRANCO FINI 2- LA VERITÀ SUI RAPPORTI TRA I FRATELLI TULLIANI E FRANCESCO CORALLO SCOVATA NEL COMPUTER SEQUESTRATO AL PADRONE DEL GRUPPO ATLANTIS-BETPLUS NEL NOVEMBRE 2011 3- “RAPPORTI ECONOMICI” TRA I FRATELLI TULLIANI E ALMENO UNA DELLE SOCIETÀ DI CORALLO 4- ATLANTIS HA ACCUMULATO UN'INGENTE FORTUNA CON LE CONCESSIONI STATALI PER LE MACCHINETTE DA GIOCO, OTTENUTE A PARTIRE DAL 2004: GRAZIE AD ALLEANZA NAZIONALE? 5- TRA IL 2004 E IL 2006, 100 MILIONI DI EURO DAI CONTI ITALIANI DEL GRUPPO A QUELLI ALL'ESTERO. LA SEGNALAZIONE AL FISCO SI SAREBBE CONCLUSA CON UNA SANZIONE MINIMA

1- IN UN PC I SEGRETI DEI TULLIANI
Paolo Biondani e Luca Piana per http://espresso.repubblica.it


La verità sui rapporti tra i fratelli Tulliani e Francesco Corallo è contenuta nel computer fisso che i magistrati hanno sequestrato al padrone del gruppo Atlantis-Betplus nel novembre 2011. Lo rivela "l'Espresso" nel numero in edicola domani. Stando a più fonti interpellate dal settimanale, memorizzati sull'hard-disk del computer ci sono documenti che fanno ipotizzare agli inquirenti l'esistenza di «rapporti economici» tra Giancarlo ed Elisabetta Tulliani e almeno una delle società dell'imprenditore dei video-poker, nato a Catania ma trapiantato ai Caraibi.

Dal punto di vista giudiziario, la sorte di queste nuove carte è stata però diversa rispetto a quella dei documenti emersi la scorsa settimana. In quel caso le copie dei passaporti dei Tulliani e il modulo per l'apertura di un conto corrente a Saint Lucia riferito a Giancarlo sono stati depositati nel procedimento in corso contro Corallo perché contribuiscono a provare il rapporto fra il padrone dell'Atlantis e James Walfenzao, il fiduciario che figura come rappresentante legale di alcune delle società off-shore che controllano il colosso delle slot-machine.

Quelle carte, infatti, erano state inviate via fax dagli uffici di Roma di Atlantis e quelli di Montecarlo di Walfenzao. Il quale, per inciso, è lo stesso fiduciario che si è occupato dell'acquisto della casa di An nel principato.

I nuovi documenti, invece, riguardano i rapporti personali di Corallo con la compagna di Gianfranco Fini e del fratello. L'imprenditore, oggi latitante con l'accusa di aver pagato i vertici della Banca Popolare di Milano per ottenere ingenti prestiti, resta dunque l'unico a poter utilizzare le carte sui Tulliani e a decidere se sia conveniente divulgarle.

L'articolo de "l'Espresso" ricostruisce anche ulteriori passaggi della tormentata storia di Atlantis, un gruppo che ha accumulato un'ingente fortuna con le concessioni statali per le macchinette da gioco, ottenute a partire dal 2004. Già in passato, infatti, la società è stata oggetto di un'ispezione fiscale nel corso della quale la Guardia di Finanza ha ricostruito versamenti per circa 100 milioni di euro dai conti italiani del gruppo a quelli all'estero, nel solo periodo tra il 2004 e il 2006. Ne è seguita una segnalazione al Fisco che, però, si sarebbe conclusa con una sanzione minima.

2- CARO SANTORO, ECCO 10 DOMANDE PER FINI
Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per "il Giornale"

Caro Michele Santoro, scusaci il tu. Ma sei l'unica speranza rimasta per avere una risposta da Gianfranco Fini alle domande che Il Giornale, e recentemente anche Il Fatto Quotidiano, hanno posto invano al presidente della Camera. Ci affidiamo a te, che non guardi in faccia a nessuno, per fissare negli occhi il tuo ospite di stasera a Servizio Pubblico e chiedergli finalmente una versione precisa e completa sulla casa di Montecarlo.

La nostra è una semplice richiesta, il conduttore sei tu. Tuo il gioco, tue le regole, tua la decisione di come utilizzare il tempo con Fini, che sulla vicenda che vede coinvolti i suoi affetti è stato fino a oggi a dir poco omertoso e contraddittorio. In passato hai dato ampio spazio alla vicenda di Montecarlo approfittando di Italo Bocchino e Valter Lavitola, ma adesso che l'Espresso inchioda definitivamente i Tulliani ai loro rapporti off-shore, forse è il caso di chiedere all'uomo che aveva promesso le dimissioni, di spiegare in contraddittorio perché non lo ha ancora fatto. Per questo ci permettiamo di suggerirti qualche domanda da porgergli stasera durante la tua trasmissione.

1) Come tutti anche lei ha letto le ultime novità pubblicate dal settimanale L'Espresso. Le sembra normale che il passaporto della sua compagna Elisabetta Tulliani sia stato spedito via fax ( nel periodo antecedente la vendita della casa di An) dall'imprenditore latitante Francesco Corallo al broker James Walfenzao, l'uomo che subito dopo perfezionò l'acquisto dell'immobile di Boulevard Princesse Charlotte con una società off-shore dei Caraibi?

2) Non le appare sospetto che via fax, sempre da Corallo e sempre verso Walfenzao, vi è la prova anche che suo cognato Giancarlo, poco prima della famosa compravendita con Walfenzao, ha costituito una società off-shore nell'isola di Saint Lucia aprendo anche un conto corrente in quel paradiso fiscale?

3) Nel 2008, lo ha detto lei nei suoi primi «chiarimenti», suo cognato individuò la casa ereditata da Alleanza nazionale nel Principato di Monaco. Poi, chissà come, individuò anche un acquirente dall'altra parte del mondo, nello stato di Saint Lucia, interessato ad acquistarla attraverso società anonime costituite ad hoc. Quindi,chissà come, alla fine c'è andato a vivere proprio lui domiciliando le sue bollette all'indirizzo monegasco di Walfenzao. Suo cognato come ha potuto organizzare la trattativa dentro il partito senza il suo interessamento?

4) Ora che c'è la prova dei rapporti tra i suoi familiari e Walfenzao (emersi grazie al sequestro della guardia di finanza a casa Corallo su mandato della procura di Milano che indaga su Ponzellini e lo stesso Corallo) come spiega la genesi di questa relazione? In altre parole chi ha presentato Elisabetta e Giancarlo a Co¬rallo, imprenditore del gioco come a lei noto assai vicino a persone a lei molto vicine?

5) Le chiediamo ciò perché lei stesso, nel 2004, è stato in vacanza poco distante da Santa Lucia, nell'isola di Saint Marteen, «regno» di Francesco Corallo nel cui ristorante lei è stato immortalato a pranzo con altri notabili dell'ex An. Proprio per fugare definitivamente ogni dubbio può escludere che il «gancio» tra i Tulliani e Corallo siate stati Lei o il suo braccio destro, l'onorevole di Fli Checchino Proietti, beneficiario anni dopo di finanziamenti proprio da Corallo?

6) Le sue ondivaghe dichiarazioni, converrà, non hanno certo diramato le ombre su di lei e sulla carica istituzionale che ricopre. In due anni di polemiche per l' affaire immobiliare, invece di spiegare, ha preferito lamentarsi di un'asserita campagna di delegittimazione che le si è scatenata contro. Perché invece non ha mai sentito l'esigenza di rispondere con chiarezza agli italiani su ogni punto della delicata questione sollevata dal Giornale e recentemente rilanciata da Fatto Quotidiano e L'Espresso? Nasconde qualcosa? Protegge qualcuno?

7) Lei continua a ripetere, come un mantra, che la procura di Roma ha sancito che non vi sono profili penali in questa vicenda. E dietro a questa affermazione si nasconde poco coraggiosamente. Ora, senza entrare nel merito dell'inchiesta a dir poco discutibile che l'ha vista uscire di scena senza mai essere stato interrogato e dopo essersi ritrovato indagato per un solo giorno (quello della richiesta d'archiviazione) nella vicenda in sé ci sono profili morali e politici giganteschi che lei snobba.

A cominciare dall'aver lasciato che un suo parente stretto gestisse nel proprio interesse affari con beni di proprietà del partito ereditati con un vincolo d'utilizzo a finalità politiche, e non certo facendoci guadagnare le casse di An. Fosse anche solo questa la contestazione, non crede di dovere delle spiegazioni a chi per tanti anni ha militato sotto la sua leadership?

8) C'è un fatto specifico su cui lei non si è mai espresso, facendo sbilanciare incautamente pro domo sua alcuni adepti di Fli: la famosa cucina Scavolini. Le sembrerà una cosa da poco, ma non lo è: un deputato del suo partito (presumiamo da lei imbeccato, altrimenti come avrebbe potuto saperlo?) disse che la storia della cucina comprata a Roma e portata a Montecarlo, raccontata dal Giornale, era una panzana e che sì, venne comprata una cucina, ma si trovava a centinaia di chilometri dal Principato.

Le foto e la planimetria della casa «occupata» da Tulliani dimostrarono il contrario. Di fronte all'evidenza ammette finalmente di aver accompagnato Elisabetta al mobilificio sull'Aurelia per scegliere la Scavolini, come riferito da un impiegato del negozio?

9) La sua compagna Elisabetta Tulliani risulta aver avuto un ruolo molto attivo almeno nelle prime fasi della ristrutturazione dell'appartamento. Ne parlano espressamente l'ambasciatore italiano a Monaco Mistretta e ancor più un famoso costruttore monegasco, Luciano Garzelli, che aveva cominciato a occuparsi dei lavori nella casa proprio su insistenza del diplomatico. Lei però ha detto di aver saputo che Giancarlo viveva in quella casa «qualche tempo dopo la vendita » proprio da Elisabetta. Ma i lavori sono ovviamente precedenti al trasloco di suo cognato. E dunque, ha mentito lei agli italiani o la sua compagna a lei?

10) Poche settimane fa, sempre su questa rete, Lei è stato ospite di Lilli Gruber in contemporanea al ritrovamento di una lettera di Valter Lavitola a Berlusconi, relativa al documento di Saint Lucia che identificava in Tulliani il proprietario delle off-shore e quindi della casa di Montecarlo. In uno slancio di entusiasmo lei ha esteso i dubbi sulla genuinità dell'acquisizione di quel singolo documento del governo di Saint Lucia all'intera inchiesta giornalistica. Nella foga ha anche sostenuto di aver avuto informazioni dai servizi segreti sull' affaire Montecarlo. Posto che Lei per legge, ovviamente, non poteva averli, può dirci con quale agente segreto è entrato in confidenza?

 

 

fratelli_tulliani - ELISABETTA E GIANCARLOFRANCESCO CORALLO jpegLA FOTOCOPIA DEL PASSAPORTO DI ELISABETTA TULLIANI SPEDITA DA CORALLO A WALFENZAO jpegJames Walfenzaologo atlantis Italo Bocchino atlantis-mg-1_1VALTER LAVITOLA A FIUMICINO jpegMICHELE SANTORO fini_casa_montecarloELISABETTA TULLIANI CON GIANFRANCO FINI MASSIMO PONZELLINI DAL FATTOLuciano Garzelligruber fini

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…