putin nucleare

IL VERO AMMAZZA-CALIFFO – CON L’ATTACCO IN SIRIA PUTIN RIFILA UNA LEZIONE DI POLITICA A OBAMA, PRENDE IL POSTO DEGLI USA E GUIDA LA NUOVA COALIZIONE CONTRO L’ISIS – CON LUI CI SONO L’IRAN, L’IRAQ E ASSAD – ACCORDI ANCHE CON ISRAELE PER EVITARE COLLISIONI (VIDEO)

 

Maurizio Molinari per “la Stampa

 

RUSSIA BOMBARDA SIRIARUSSIA BOMBARDA SIRIA

È una pioggia di missili russi dal Mar Caspio che apre la strada all’offensiva di terra di Bashar al Assad contro i ribelli. Ad una settimana dall’inizio dei raid sulla Siria, Vladimir Putin lancia l’attacco militare russo più massiccio dalla fine della Guerra Fredda. 
Poco prima dell’alba da quattro navi lanciamissili in navigazione nel Mar Caspio partono almeno 26 missili Kalibr, l’equivalente dei Tomahawk americani.

 

Ognuno porta fino a 2300 kg di esplosivo a destinazione su obiettivi distanti circa 1500 km. La rotta che seguono descrive la mappa della coalizione guidata dal Cremlino: sorvolano l’Iran di Ali Khamenei e attraversano l’Iraq di Haider Al-Abadi per piombare sulla Siria Occidentale con una raffica di esplosioni percepita quasi come un sisma nelle province di Idilib e Hama.

RUSSIA BOMBARDA SIRIARUSSIA BOMBARDA SIRIA


Tempesta di fuoco
Il ministro della Difesa di Mosca Sergei Shoigu parla di «11 obiettivi di Isis colpiti, portando a 112 il totale in sette giorni» ma i comandi turchi, che controllano l’area con radar e satelliti Nato, ribattono che «in quell’area lo Stato Islamico non c’è» e i Kalibr ne avrebbero centrati «solo 2». Più tardi il Dipartimento di Stato Usa conferma: «Oltre il 90% dei raid russi non hanno colpito l’Isis o gruppi affiliati ad Al Qaeda». 


È una tempesta di fuoco a cui seguono i raid aerei. Sono almeno 37 gli attacchi dei caccia decollati dalle basi lungo la costa alawita. I Sukhoi-30 sono padroni dello spazio aereo, i Sukhoi-24 eseguono gli attacchi a terra. Bersagliano a Jabal al-Zawiya e Jisr al-Shughour le posizioni dei ribelli islamici della coalizione di Jaish al-Fatah, composta da gruppi sostenuti da Arabia Saudita, Turchia e Qatar più Al Nusra, emanazione di Al Qaeda.

RUSSIA BOMBARDA SIRIARUSSIA BOMBARDA SIRIA

 

L’intento non è solo demolire postazioni fortificate, comandi, campi di addestramento e arsenali ma terrorizzare il nemico. Fargli sentire tutta la potenza del fuoco russo. Impossibile una valutazione delle perdite inflitte ma dalle zone più colpite Tajammu Alezzah, comandante di un gruppo filo-Usa, fa arrivare all’Associated Press un sms: «È iniziata l’offensiva di terra».


È il suono dell’artiglieria russa posizionata a Morek, lungo l’autostrada Damasco-Aleppo, che accompagna le avanzate di truppe siriane lungo tre direttive fra Latameh e Kfar Zeita. Siamo nel Nord della provincia di Hama, nelle aree rurali confinanti con la provincia di Idlib, finora saldamente nelle mani dei ribelli. Il comando russo ha deciso di sfondare dove il nemico si sente più forte e manda avanti la fanteria d’assalto siriana.

 

RUSSIA BOMBARDA SIRIARUSSIA BOMBARDA SIRIA

Ahmad al Ahmad, attivista di Idlib, parla di «un fronte di avanzata di 16 km» con «iraniani e russi che affiancano i siriani» preceduti da blindati e tank. «Abbiamo distrutto due carri siriani, ma ne hanno dozzine» dice Ahmad. Mortai dei ribelli cadono a Baalbeck, culla di Hezbollah in Libano, ferendo cinque militari.


L’uso soverchiante della forza nelle avanzate è la tattica degli ufficiali russi, proietta potenza militare e superiorità psicologica. È un rullo compressore per riprendere il controllo dell’autostrada Damasco-Aleppo, bloccata dai ribelli dal 2012, e incunearsi in profondità nelle roccaforti nemiche.

 

RUSSIA BOMBARDA SIRIARUSSIA BOMBARDA SIRIA

I «comitati locali di combattimento» usano i missili anti-tank Usa, forniti dai sauditi, mentre i siriani hanno la copertura degli elicotteri russi. Le operazioni militari sono a tal punto intense che il Pentagono fa invertire la rotta a un suo aereo in Siria per evitare la «zona a rischio». È una decisione che sembra un riconoscimento del nuovo ruolo russo.


Il plauso del Cremlino
È una guerra anche di immagini. Il Cremlino diffonde la foto di Putin con il ministro Shoigu, seduti uno di fronte all’altro nello studio del presidente attorno alle mappe delle operazioni, e poi il video del lancio dei missili con traiettorie e obiettivi su mappe tridimensionali. L’intento è trasmettere l’immagine di una leadership forte alla guida di un esercito hi-tech.

RUSSIA BOMBARDA LA SIRIARUSSIA BOMBARDA LA SIRIA

 

Le parole attribuite a Putin sono: «I militari lavorano bene, dimostrano ottima preparazione». È un modo per dire che la Russia è tornata potenza: adopera il Mar Caspio come il Pentagono fece con il Mar Rosso negli interventi in Iraq e Libia, nel 2003 e 2011; lancia un numero di cruise che rivaleggia con il debutto di Iraqi Freedom contro Saddam; dimostra coordinamento con gli alleati di terra. 


Ron Ben Ishai, analista militare a Tel Aviv, parla di «Russia con nuovo status militare globale» capace di «evitare i cieli turchi passando sopra Iran e Iraq perché alleati» nonché impegnata a testare «armi e tattiche nuove come fecero i tedeschi con gli Stukas nella guerra di Spagna». Jeffrey White, veterano del Pentagono in forza al Washington Institute aggiunge:

 

MISSILI RUSSI IN SIRIAMISSILI RUSSI IN SIRIA

«La presenza militare russa in Medio Oriente non sarà facile da rimuovere» in maniera analoga a «Crimea, Ucraina e Georgia». L’unico fastidio operativo sono i jet turchi sui confini siriani e, per il terzo giorno di seguito, l’antiaerea siriana li «illumina» con un avvertimento esplicito sui rischi che corrono.


Baghdad si allinea a Mosca
Mosca si prepara a estendere le operazioni all’Iraq. A Baghdad i partiti sciiti al governo chiedono al premier Haider Al-Abadi di «chiedere ai russi di colpire Isis anche qui». Dietro c’è l’Iran che vuole l’Iraq a pieno titolo nella coalizione. L’altro tassello del mosaico russo è Israele: il vice capo di Stato Maggiore Nikolai Bogdanovsky ha incontrato il parigrado Yair Golan nel ministero della Difesa a Tel Aviv definendo il coordinamento militare per evitare collisioni in Siria.

 

MISSILI RUSSI IN SIRIAMISSILI RUSSI IN SIRIA

E ancora: Mosca invia ingenti quantitativi di armi ai peshmerga curdi in Iraq. Putin li vuole dentro il patto «anti-Isis» che sta già ridisegnando un Medio Oriente. Come finora riusciva solo agli Stati Uniti.

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)