VIETTI ‘NA CROZZA - IL VICEPRESIDENTE DEL CSM DIFENDE GLI ISPETTORI DELLA TOGA AZZURRA ARCIBALDO MILLER DALLE ACCUSE DI LEPORE E DELL’ANM: “STOP ALLE TEORIE COMPLOTTISTE. GLI ISPETTORI SONO MAGISTRATI CHE RISPETTANO I COLLEGHI” - MA PALAMARA NON MOLLA: “LA TEMPISTICA È SOSPETTA” - BACCHETTATA ANCHE SULLA GUERRA TRA PROCURE: “OCCORRE MODIFICARE LA NORMA SULLE COMPETENZE. È DIFFICILE SPIEGARE PERCHÉ TRANI DEBBA OCCUPARSI DI AGENZIE DI RATING INTERNAZIONALI”…
Virginia Piccolillo per il "Corriere della Sera"
«Le ispezioni non mi scandalizzano». Mescola il caffè di Skytg24, il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, mentre gela le polemiche sull'invio degli 007 del ministro Nitto Palma alla procura di Napoli, che voleva indagare il capo del governo, Silvio Berlusconi. Un'iniziativa, l'ispezione, che suscita «preoccupazione e perplessità » anche nell'Associazione Nazionale Magistrati nel timore di «interferenze con l'attività di indagine».
Ma all'indomani dell'allarme lanciato dal procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore («siamo sotto attacco»), Vietti evidenzia: «Sono contro le teorie complottiste, da qualunque parte vengano. Il potere ispettivo appartiene alle attribuzioni del ministro. E non mi scandalizza che venga esercitato. Gli ispettori sono magistrati e sapranno rispettare l'autonomia e l'indipendenza dei colleghi».
Il vicepresidente suggerisce anche di fermare la guerra tra procure: «Occorre modificare la norma per cui, in mancanza di altri criteri, è competente la procura che iscrive per prima nel registro degli indagati. E' difficile spiegare perché Trani debba occuparsi di agenzie di rating internazionali». «Le procure dovrebbero invece rivolgersi alla procura generale, ma non lo fanno perché sono gelose», aggiunge auspicando «uno sforzo per la leale collaborazione tra istituzioni».
Una bacchettata? Lepore assicura di no: «Nemmeno noi crediamo ai complotti. Gli attacchi sono quelli politici che tendono a delegittimarci: ora siamo accusati anche di essere sequestratori-estortori», dice il procuratore alludendo alle accuse del deputato Pdl in carcere Alfonso Papa. «Noi non abbiamo paura degli ispettori. Certamente sottraggono tempo alle indagini. Ma saranno i benvenuti gli offriremo anche il caffè». «Non opporremo nessun segreto di indagine. Non abbiamo nulla da nascondere. Anche se non so quali atti vogliano, noi siamo stati spogliati di tutto» aggiunge Lepore.
Vorranno sciogliere ogni dubbio sul paventato «trappolone» a Berlusconi, chiamato a deporre da testimone invece che da indagato: «Ma quale trappolone? Ogni testimone deve dire la verità , se non la dice diventa indagato. Ma chi si mette nella trappola è solo lui».
Anche il presidente dell'Anm, Luca Palamara, replica a Vietti: «Che le ispezioni siano un potere del ministro è la premessa ovvia. Noi diciamo però: attenzione, va usato con cura. Questa per modalità e tempi con cui è stata predisposta a Napoli e a Bari può alterare il corretto rapporto tra indagine e potere ispettivo».
Ma ieri l'attenzione si è concentrata sull'accelerazione del ddl sulla prescrizione breve: quello che tagliando i tempi per i processi, ne vanificherebbe molti. Incluso quello Mills. «La prescrizione breve è amnistia certa» avverte Palamara. In commissione Giustizia del Senato è stato scontro. Tra l'ostruzionismo dell'opposizione e il tentativo del presidente Filippo Berselli di concludere l'esame del testo. Nell'attesa la capigruppo non ha voluto calendarizzarlo per la prossima settimana in aula. Oggi Berselli ci riprova. Ma anticipa: a fronte dell'ostruzionismo la capigruppo deve valutare di mandarlo in aula senza relatore.




