block friday

VIVA IL BLACK FRIDAY - PIGI BATTISTA: ''CHE ERRORE CONTRAPPORRE IL VENERDÌ AMBIENTALISTA A QUELLO CONSUMISTA. COME SE AMBIENTE PULITO FOSSE SINONIMO DI PAUPERISMO. DENUNCIA UNA FORMA DI DISPREZZO PER CHI FATICA E LAVORA DURO PER ENTRARE IN UNA DIMENSIONE DI BENESSERE, DI AGIATEZZA, DI SUPERAMENTO DI UNA CONDIZIONE IN CUI AD ESSERE SODDISFATTI SONO SOLTANTO, E NEMMENO SEMPRE, I BISOGNI PRIMARI. DEPLORA IL CONSUMISMO SOLO CHI NE HA GODUTO TUTTI I VANTAGGI''

Pierluigi Battista per il ''Corriere della Sera''

 

 

Ma che errore, e che paradosso nostalgico tra chi, giovanissimo, non ha l' età per avere nostalgia dei dogmatismi del passato, contrapporre il Block Friday ambientalista al Black Friday consumista. Come se ambiente pulito fosse sinonimo di pauperismo, ma chi l' ha detto? Ed equilibrio ecologico significasse etica della rinuncia, mortificazione, decrescita infelice, molto infelice. Perché la demonizzazione del consumismo appartiene a una storia triste, e denuncia una forma di disprezzo per chi fatica e lavora duro per entrare in una dimensione di benessere, di agiatezza, di superamento di una condizione in cui ad essere soddisfatti sono soltanto, e nemmeno sempre, i bisogni primari.

block fridays fridays for future

 

A cavallo tra la fine degli Anni Cinquanta e l' inizio dei Sessanta l' Italia è passata dalla fame, dalla distruzione bellica e dall' arretratezza a una società di massa dove erano permessi per la maggior parte delle persone consumi inimmaginabili persino nelle sfere più benestanti e privilegiate della piramide sociale. In un pugno di anni la guerra contro la povertà si trasformò in deplorazione del consumismo.

 

Ma lo deploravano quelli che già stavano bene. Chi si era liberato dalla dittatura del bisogno e ora poteva comprare gli oggetti del desiderio astutamente esposti nelle vetrine nemmeno le ascoltava, e giustamente, le geremiadi contro il consumismo. Quando crollò il muro di Berlino, la prima cosa che fecero i tedeschi dell' Est prigionieri della miseria di Stato fu l' assalto dei negozi che vendevano prodotti non di prima necessità. Gli intellettuali sussiegosi storsero il naso, ma i per i tedeschi dell' Est fu una festa. Il consumo non esaurisce la nozione di libertà, ma non esiste società libera che non presupponga la libertà di consumare, di comprare, di gettarsi in quella che Marx definiva «la fantasmagoria delle merci».

 

sardine e block friday e fridays for future

La storia dello sviluppo della società del benessere è costellata di errori, e anche di crimini. Le ciminiere venivano esibite orgogliosamente come simboli di progresso, senza pensare ai fumi velenosi che eruttavano. Foreste e risorse naturali sono state depredate senza pietà e pudore per soddisfare le esigenze della produzione industriale.

 

Leggerezza, ignoranza e cinismo hanno fatto a a gara per sacrificare sull' altare dello sviluppo bellezze della natura che si pensavano infinite e inesauribili. La sensibilità ambientale, a parte esigue minoranze, era scarsissima: si fumava ovunque, anche negli ospedali, si insediavano quartieri a un passo dagli altiforni delle acciaierie, ignorandone la potenza mortifera si faceva uso di materiali venefici come l' eternit, si è dato spazio ad allevamenti intensivi in cui alla crudeltà nei confronti degli animali si sommava l' utilizzazione di prodotti destinati a devastare campi, terreni, falde acquifere. Negarlo sarebbe da sciocchi, e infatti adesso sono proprio i settori più avanzati della ricerca scientifica, dell' industria, dell' agricoltura a coniugare la crescita dei prodotti con la pulizia dell' ambiente.

 

pierluigi battista foto di bacco

Ma è sciocco e semplicistico anche negare che il progresso ha portato salute, pulizia, prosperità, benessere sociale, opportunità per un numero sempre crescente di persone. Gli storici delle «Annales» hanno già sfatato il mito nostalgico e puerilmente bucolico delle città preindustriali pulite e sane: no, erano sporche, anzi fetide persino attorno ai palazzi nobiliari, le strade ridotte a cloache, senza servizi igienici, con una promiscuità deleteria tra animali ed esseri umani, puzzolenti in una misura spesso intollerabile.

 

black friday manhattan

Non si stava meglio quando si stava peggio; si stava peggio, e basta. Il consumismo tanto biasimato ha dato a un numero incalcolabile di persone case confortevoli, vestiti di qualità, possibilità di una maggiore cura del corpo, strumenti per viaggiare, conoscere nuovi mondi, stabilire nuove relazioni sociali e sentimentali, ufficiali o clandestine, strumenti per informarsi, divertirsi, rendere più piacevole la vita, per avere più diversità di cibo, per togliersi soddisfazione, per arginare giornate uggiose e depresse con la forza rigenerante dello shopping. Che c' è da deplorare?

 

Dovremmo fare più attenzione, certo: basti pensare che un tempo la plastica era considerata una meraviglia del progresso e su «Carosello» la si celebrava con il «e mo', e mo', e mo', Moplen» di Gino Bramieri. Ma dobbiamo augurarci che l' industria e l' agricoltura e la scienza arrivino al più presto per garantire prodotti sempre più puliti. Non auspicare, invece, la povertà, la decrescita infelice, l' immobilismo, il ristagno, la tristezza sociale.

BLACK FRIDAY

 

Una politica intelligente e lungimirante deve costringere la grande distribuzione a rispettare la dignità del lavoro e le tutele sindacali per chi lavora nei giorni festivi, non auspicare la chiusura dei grandi magazzini e dei supermercati la domenica per punire i consumatori troppo dediti al rito pagano del consumismo. Viva il Block Friday e la libertà di manifestare, ma giù le mani dal Black Friday e dalla libertà di consumare. È così difficile?

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)