
“SOSTENIAMO TUTTI LA DETERMINAZIONE DEL PRESIDENTE TRUMP” – VOLODYMYR ZELENSKY FA BUON VISO A CATTIVO GIOCO E SI MORDE LA LINGUA, DOPO ESSERE STATO NUOVAMENTE BULLIZZATO DAL TYCOON (CHE HA DETTO DI ESSERE “CONTRARIATO” DAL COMPORTAMENTO DEL PRESIDENTE UCRAINO): “INSIEME DOBBIAMO DEFINIRE POSIZIONI CHE NON CONSENTANO ALLA RUSSIA DI INGANNARE ANCORA UNA VOLTA IL MONDO. SONO GRATO AI LEADER EUROPEI PER IL LORO SOSTEGNO…”
UCRAINA: ZELENSKY, GRATO A LEADER UE, SOSTEGNO A DETERMINAZIONE TRUMP
STRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
(LaPresse) - "Sono grato ai leader europei per il loro chiaro sostegno alla nostra indipendenza, alla nostra integrità territoriale e proprio per un approccio così attivo alla diplomazia che può contribuire a porre fine a questa guerra con una pace dignitosa. In effetti, sosteniamo tutti la determinazione del Presidente Trump e insieme dobbiamo definire posizioni che non consentano alla Russia di ingannare ancora una volta il mondo".
Lo scrive su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Vediamo che l'esercito russo non si sta preparando a porre fine alla guerra. Al contrario, sta compiendo movimenti che indicano la preparazione per nuove operazioni offensive. In tali circostanze, è importante che l'unità del mondo non sia minacciata", aggiunge.
UCRAINA: LEADER UE, 'PERCORSO PACE NON PUO' ESSERE DECISO SENZA KIEV'
(Adnkronos) - "Il popolo ucraino deve avere la libertà di decidere il proprio futuro. Il percorso per la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina". E' quanto affermano i leader dell'Unione Europea in una dichiarazione congiunta pubblicata ore dopo la conferma da parte di Donald Trump che Volodymyr Zelensky non sarà invitato al vertice di venerdì in Alaska con Vladimir Putin. "Negoziati seri possono solo avvenire nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità", ribadiscono.
LA RABBIA DI KIEV "SCAMBIARE I TERRITORI NON PORTA ALLA PACE"
Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per "la Repubblica"
DISARMANTE E DISARMATO - TRUMP E ZELENSKY - VIGNETTA BY GIANNELLI
Nel fine settimana i leader europei si erano impegnati a trascinare Volodymyr Zelensky al tavolo del vertice in Alaska. E ieri mattina il presidente ucraino ha voluto ricordare il bilancio sul terreno degli ultimi sette giorni […] per ribadire che «le concessioni non convinceranno la Russia a porre fine alla guerra».
In vista del summit Trump-Putin e degli «scambi» territoriali che secondo la Casa Bianca potrebbero essere il punto di caduta, Zelensky ha voluto ricordare che «la Russia sta trascinando la guerra» e «sta preparando una nuova offensiva».
Ma nel pomeriggio è arrivata la doccia fredda: il muro di Trump contro un vertice a tre e la conferma che l'Ucraina deve prepararsi al peggio: «ci sarà una cessione di territori» a Putin, ha detto il presidente americano, persino "irritato" per il fatto che Zelensky abbia ricordato nei giorni scorsi che l'integrità dell'Ucraina è tutelata dalla costituzione.
Trump parla come se la Russia non avesse stracciato il diritto internazionale e buttato al macero gli accordi di Helsinki e decenni di pace ai confini europei. Il presidente americano «legittima un'invasione illegittima che incoraggerà altri a fare lo stesso - penso alla Cina e Taiwan - e fa un regalo a uno Stato totalitario» argomenta al telefono Konstantin Batovsky, politologo ed ex consigliere del governatore del Donetsk Sergii Tanuta. «E nessuno pensa agli ucraini che vivono lì e che passerebbero sotto una dittatura».
È in particolare sulle due regioni del Donbass - Donetsk e Lugansk - che erano state già parzialmente infestate di milizie russe al 2014 e annesse con un referendum farlocco che si tende a parlare con leggerezza, «come se fossero già perse. Ma dal 2014 - ricorda Batovski - in Donetsk abbiamo costruito una linea fortificata fondamentale. Se Putin conquistasse il Donetsk, guadagnerebbe un avamposto cruciale per sferrare nuovi, futuri attacchi al resto dell'Ucraina e arrivare fino a Kiev».
volodymyr zelensky in polo alla casa bianca con donald trump
Alle stesse conclusioni è arrivato il più recente studio dell'autorevole Institute for the Study of War: «La cintura fortificata del Donetsk è un ostacolo significativo alla penetrazione della Russia nell'ovest dell'Ucraina». Arrendersi al fatto che Mosca si accaparri quella robusta trincea a Est «posizionerebbe le truppe russe in modo molto favorevole per organizzare nuove invasioni».
UCRAINA - SITUAZIONE SUL CAMPO AL 10 AGOSTO 2025
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