elezioni comunali

VOTO A PERDERE - FORSE MANCO LO SAPETE, MA QUEST’ANNO OTTO MILIONI DI ITALIANI DEVONO ANDARE AL VOTO PER RINNOVARE 970 SINDACI - ANCORA NON C’È NEMMENO UNA DATA: LA FINESTRA PER IL PRIMO TURNO VA DAL 15 APRILE AL 15 GIUGNO. MA TRA COVID, GUERRA, RINCARI E CRISI ENERGETICA, SEMBRA CHE NESSUNO NE ABBIA VOGLIA - EPPURE IN BALLO CI SONO CITTÀ IMPORTANTI COME CATANZARO, GENOVA, L’AQUILA, PALERMO, VERONA E PADOVA...

Domenico Di Sanzo per “il Giornale

 

Bombe, rincari, crisi energetica e il Covid che non molla mentre l'Italia riapre a fatica. Così le elezioni amministrative rischiano di diventare un voto oscurato. Non c'è una data, ma una finestra per il primo turno: tra il 15 aprile e il 15 giugno.

 

elezioni comunali

Ma i circa otto milioni di italiani che saranno chiamati alle urne per il rinnovo di 970 sindaci, probabilmente andranno al seggio il 12 e il 13 giugno per il primo turno, in concomitanza con i cinque referendum sulla giustizia che hanno passato l'esame della Corte Costituzionale.

 

Mentre per i ballottaggi si potrebbe andare oltre, al 26 e 27 giugno. Si voterà in 25 capoluoghi di provincia, di cui 4 di regione: Catanzaro, Genova, L'Aquila e Palermo.

 

Urne aperte in altre città importanti come Parma, Verona, Padova e Taranto. Nonostante l'oscuramento mediatico dovuto alla guerra, l'appuntamento politico arriva dopo le tensioni che hanno agitato partiti e coalizioni durante la tribolata corsa per il Quirinale. I due fronti principali, quello giallorosso e il centrodestra, sono in fase di scomposizione in molti territori.

 

marco bucci giovanni toti sergio mattarella inaugurazione nuovo ponte di genova

A Genova a tentare il bis sarà Marco Bucci, candidato civico appoggiato dai tre partiti principali del centrodestra e dal governatore ligure Giovanni Toti, nonostante le recenti polemiche tra quest'ultimo e la Lega. Ma Bucci, in una tornata che sembra premiare il civismo, raccoglie anche le simpatie di Azione e Italia Viva.

 

I calendiani non lo appoggeranno con il simbolo, però hanno annunciato un'indicazione di voto in suo favore. Iv non ha ancora sciolto la riserva, ma non piace ai renziani il patto del candidato di centrosinistra Ariel Dello Strologo con il M5s.

 

Francesco Miceli

Asse giallorosso che regge anche a Palermo, dove il Movimento ha dato il via libera, nonostante le divisioni interne, a Franco Miceli, presidente dell'Ordine nazionale degli architetti ed ex assessore con Leoluca Orlando dalla lunga militanza nel Pci-Pds.

 

Una storia politica, ma un alto profilo civico. Che dovrebbe riscuotere l'ok da parte del Pd, che oggi ha in programma un'assemblea provinciale con il responsabile Enti Locali del Nazareno Francesco Boccia.

 

carlo verdone damiano tommasi foto di bacco

Il centrodestra invece al momento è diviso e per Iv correrà il senatore Davide Faraone. Di nuovo dal campo della cosiddetta società civile viene la candidatura dell'ex calciatore di Serie A Damiano Tommasi.

 

La corsa del volto noto del calcio per la poltrona di sindaco del Comune di Verona è stata ufficializzata sabato dal centrosinistra. In prima linea il segretario dem Enrico Letta a tracciare la strada: «Una candidatura civica e una coalizione larga».

 

federico sboarina giorgia meloni.

Il fronte che proverà a battere il favorito Federico Sboarina, uscente di centrodestra, comprende anche Azione e il M5s, oltre al Pd. Al momento non Italia Viva, ma - come dice Letta «magari Damiano può fare il miracolo».

 

Con le coalizioni a pezzi e le alleanze a geometria variabile le candidature pescate fuori dall'alveo della politica possono favorire gli accordi.

 

PIZZAROTTI

Parma invece sarà orfana del primo sindaco grillino di una grande città, Federico Pizzarotti, che ha lasciato il M5s nel 2016 per fondare il movimento Effetto Parma.

 

Dopo due mandati dell'attuale primo cittadino, i pizzarottiani sosterranno insieme al centrosinistra e senza i pentastellati l'assessore alla Cultura Marco Guerra, esperto di cinema e professore all'Università di Parm.

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLA DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DA AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”