IL WELFARE DI ROM CAPITALE? CAMPO NOMADI CON IL CONTO IN BANCA

Da "Roma.Repubblica.it"

Il Tar del Lazio ha sospeso la decisione di Roma Capitale di allontanare una coppia di nomadi, nullatenenti per il fisco ma in realtà milionari, che abitavano in un campo attrezzato del Comune di Roma. I due, marito e moglie, nei giorni scorsi sono finiti nel mirino dei vigili urbani e si sono rivolti al Tar che ha sospeso la decisione di Roma Capitale e quindi non dovranno abbandonare i loro alloggi nei campi attrezzati.

E' stata così accolta la richiesta di sospensiva del decreto di allontanamento, emesso da Roma Capitale, presentata dai due rom residenti nel campo nomadi di via di Salone interessati dallo scandalo dei conti correnti milionari. Il Tribunale ha obbligato Roma Capitale a prolungare l'accoglienza almeno fino al 24 aprile, quando si esprimerà l'organo collegiale.

A renderlo noto sono stati il sindaco e il vicesindaco di Roma Capitale, Gianni Alemanno e Sveva Belviso, in una conferenza stampa convocata ad hoc in Campidoglio. La sospensiva 'salva' solo le due persone che hanno presentato il ricorso. In totale sono 50 i nomadi interessati da decreti di allontanamento in seguito alla vicenda.

"Per noi è una condizione inaccettabile perché queste persone non hanno il diritto di stare in quel campo dato che hanno più di 100 mila euro sul conto corrente", ha spiegato Belviso. Il sindaco Alemanno ha aggiunto: "E' un provvedimento molto negativo perché difende i diritti di due persone che hanno commesso evidenti illegalità: non si può infatti avere conti correnti postali di decine di migliaia di euro e contemporaneamente vivere in un campo nomadi dove dovrebbe risiedere soltanto soggetti fragili.

Questo non è un danno - ha sottolineato il sindaco - solamente a Roma Capitale ma anche agli altri rom che avrebbero il diritto di stare nei campi. Credo quindi - ha proseguito il sindaco - che sia necessario continuare lo sgombero di tutte le persone che stanno nei campi rom con dei redditi molto consistenti, spesso ingiustificati, e che girano con automobili di grossa cilindrata".

Radu e Vergina Georgescu avevano depositato più di 100mila euro in due conti correnti a loro intestati: sul conto dell'uomo sono stati trovati quasi 64mila euro mentre su quello della moglie più di 38mila. ''Ormai non ci stupiamo più di nulla - ha detto il vicesindaco di Roma Sveva Belviso - Avevamo proceduto nei loro confronti con un decreto di allontamento dal campo in data 25 marzo perché non ritenute più 'persone fragili'. Ora ci viene notificato dal Tar un decreto di sospensione dell'atto. Per noi è inaccettabile, ci siamo mossi con estrema responsabilità e non possiamo accogliere nei campi persone con conti correnti milionari".

Tra le cause, elencate dalla Belviso, che hanno motivato la sospensione dell'allontanamento: violazione del principio del giusto procedimento per omessa comunicazione dell'avvio del procedimento, mancanza di un adeguata istruttoria del provvedimento (che secondo l'avvocato della coppia sarebbe ''carente da punto di vista motivazionale'') e il fatto che avere soldi sul conto corrente non è ''fattispecie sufficiente per l'amministrazione ad esprimere un decreto di allontamento''.

Il decreto di allontanamento, hanno specificato Alemanno e Belviso, interessa 50 nomadi e la sospensiva del Tar sarà valida soltanto per i due soggetti che hanno presentato il ricorso. "Per gli altri - ha concluso Alemanno - i vigili hanno già notificato il decreto di allontanamento. Ora occorrerà verificare la sua attuazione. La vicenda nomadi da quattro anni a questa parte è stata contrassegnata da interventi di tribunali di vario ordine e grado che hanno difatti ritardato e creato problemi alla realizzazione del piano nomadi. Questa di oggi è l'ultima vicenda - ha aggiunto il primo cittadino - Mi ricordo dell'intervento fatto sul campo nomadi La Barbuta, quello di un giudice che aveva messo in discussione completamente la qualità giuridica del piano nomadi stesso e infine la cancellazione dal Consiglio di Stato della qualifica di commissario straordinario per l'emergenza dei campi nomadi".

La sospensiva, ha sottolineato Alemanno, "vuol dire che non saremo in grado di ripristinare la legalità, nonostante ci sia gente che si muove su macchine di grossa cilindrata, in mezzo a traffici abbastanza oscuri e che non riesce a giustificare quei flussi di denaro, incidendo sui diritti degli altri abitanti dei campi". L'amministrazione, ha continuato il primo cittadino, "andrà avanti per la sua strada, ma chiediamo un atto di responsabilità a chi ha il potere decisionale. Solidarietà e legalità devono andare di pari passo, altrimenti sprechiamo risorse per assistere persone che non hanno alcuna fragilità".

Il merito al legale che ha curato il ricorso, l'avvocato Nicolò Paoletti, Alemanno ha aggiunto che "è singolare che sia sempre lui, ormai è diventato una sorta di difensore civico della comunità nomade. Questo è comprensibile quando si interviene per il rispetto dei diritti, ma non quando si difendono illeciti che creano un danno a tutta la comunita'".

"In una situazione come quella che stiamo vivendo - ha concluso anche Belviso - in cui abbiamo una grave carenza di risorse, questa vicenda diventa veramente inaccettabile perché ci sono altre persone che sono realmente in difficoltà, che non hanno un tetto e che lottano per la sopravvivenza. Le indagini della magistratura proseguono per dimostrare la liceità o meno dei flussi denaro, ma Roma Capitale non può permettersi di dare accoglienza e assistenza a persone con 100 o 200 mila euro in banca. Ci difenderemo con la nostra Avvocatura - ha aggiunto Belviso - chiedendo al Tribunale di assumersi le sue responsabilità visto che per strada ci sono persone che veramente soffrono la fame e non possono permettersi una casa".

Le motivazioni del ricorso presentato dai due, entrambi residenti nel campo di via di Salone, ha informato Belviso, "sono una violazione nella notifica di avvio del procedimento, che però compete alla Procura, e poi, secondo l'avvocato, che il provvedimento sia stato emesso senza la necessaria istruttoria. In sostanza, quei soldi non costituiscono una fattispecie sufficiente per giustificare il decreto di allontanamento".

Roma Capitale, ha spiegato il vicesindaco ricostruendo la vicenda, "è venuta a sapere con atti ufficiali della Procura del fatto che alcune persone residenti nei campi nomadi del Comune detenessero conti correnti milionari alle Poste. L'amministrazione ha proceduto in data 25 marzo all'emissione dei provvedimenti di allontanamento dai campi in quanto persone non fragili e quindi non bisognose di accoglienza".

Questa mattina, poi, "è stato notificato via fax a Roma Capitale il decreto di sospensiva dell'atto emesso dal Tar, richiesto da parte di due di queste persone con più 100 mila euro, e accolto venerdì stesso dal Tribunale, che chiede anche a Roma Capitale di estendere l'accoglienza a queste due persone fino al 24 aprile, quando non si esprimerà il giudice monocratico ma l'organo collegiale".

Il decreto di allontanamento, hanno specificato dallo staff del sindaco, è scattato in seguito a 3.500 controlli dai quali è emerso che 88 nomadi residenti nei campi a loro destinati avevano, complessivamente, 10 milioni di euro sul conto corrente. Il decreto interessa 50 di questi 88 soggetti i quali hanno ciascuno oltre 25 mila euro sul proprio conto.

 

RomRomzingariZINGARI Campo di zingarigianni alemanno Vice Sindaco Sveva Belviso

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…