giorgia meloni luca zaia matteo salvini

CHI PERDERA' LA FACCIA IN VENETO? - ZAIA MINACCIA UNA CORSA SOLITARIA IN VENETO CON UNA LISTA A SUO NOME E SALVINI CONTINUA A FARE LA SFINGE E A NON DIRE MEZZA PAROLA (PARLERA’ OGGI AL CONSIGLIO FEDERALE DEL CARROCCIO?) – FRATELLI D’ITALIA, CHE RECLAMA IL VENETO, PER SBLOCCARE L’IMPASSE PENSA A OFFRIRE A ZAIA LA CANDIDATURA A SINDACO DI VENEZIA - FLAVIO TOSI, COORDINATORE REGIONALE DI FORZA ITALIA, AFFONDA IL COLPO: “ZAIA, ANZICHÉ PARLARE DI TERZO MANDATO (PER LUI QUARTO), SAREBBE MEGLIO AFFRONTASSE LE QUESTIONI VERE. LA SUA GIUNTA TAGLIA IL BUDGET ALLE CASE DI RIPOSO…”

Martina Zambon per corriere.it - Estratti

 

luca zaia salvini

(...) Il «day after» di Luca Zaia è punteggiato da un diluvio di messaggi e telefonate, assicurano i suoi, un’impennata di orgoglio veneto che ha travolto il presidente.

 

I meno teneri spiegano l’esplosione di entusiasmo per Zaia come un prevedibile effetto «rimbalzo» dopo anni in cui l’accusa, sempre meno velata, era di non prendere posizione contro una deriva salviniana mal tollerata a Nordest. Tant’è, l’uomo forte, il leghista atipico, persino «progressista», con un colpo di reni esce dall’angolo in cui lo stop al Terzo mandato l’aveva confinato.

GIORGIA MELONI - LUCA ZAIA - MATTEO SALVINI

 

E pazienza se le ricadute a cascata rischiano di essere dirompenti sia all’interno del Carroccio che nella compagine di governo. Le dichiarazioni in diretta social di martedì che avallano la minaccia di una corsa solitaria della «Liga» (la Lega veneta che sta rispolverando con un certo gusto l’antica definizione) hanno galvanizzato molti.

 

In primis l’assessore regionale Roberto Marcato che rivendica, trionfante, di aver parlato per primo di una corsa solitaria contro tutti già un anno fa. Si sprecano, chiaramente, le note di sostegno a Zaia dei suoi consiglieri regionali.

 

L’uomo del giorno, ieri, ha mantenuto un prevedibile e strettissimo silenzio stampa.

(...)

 

Matteo Salvini e Luca Zaia

Ai suoi collaboratori Zaia ha detto d’essere stupito soprattutto dal numero di sindaci che si sono fatti vivi per chiedere come potessero dare una mano alla corsa della Lega in solitaria, come fosse cosa fatta. Al punto che Zaia, a quel punto pompiere, ha ringraziato spiegando, però, che «serve molto equilibrio, siamo all’interno di una coalizione».

 

E poi ci sono loro, i «militanti» che, dice il cerchio vicino al presidente, si sono fatti vivi (il numero del «pres» come lo chiamano, ce l’hanno tutti) ringalluzziti da quel «Veneto first» che, almeno nell’agone strettamente politico, non sentivano da un po’.

 

La speranza, nella Lega veneta, è che molti delusi al punto da aver votato FdI alle ultime Politiche ed Europee, abbiano ritrovato la fede. Sono ore in cui l’eco di Zaia in versione gladiatore riecheggia ancora e confonde gli alleati-avversari.

 

Non tutti, certo. La nemesi di Luca, Flavio Tosi, ora coordinatore regionale di FI, insiste che non ci sarà alcuna corsa solitaria della Lega in Veneto e non lesina legnate: «Zaia, anziché parlare di terzo mandato (per lui quarto), sarebbe meglio affrontasse le questioni vere.

 

Alberto Stefani matteo salvini luca zaia - festa per l autnomia a montecchio maggiore

Mentre lui è impegnato in un dibattito stucchevole su un’ipotesi che non esiste, appunto il terzo mandato, la sua giunta taglia il budget alle case di riposo». I social dei Fratelli veneti, invece, sono caratterizzati da una cappa di silenzio militare sulla vicenda e fioriti solo di auguri calorosi alla premier per il suo compleanno. Parla, però, Alberto Stefani, il vero regista di questa operazione a dir poco audace se davvero Salvini non è stato coinvolto: «Con Matteo che è e resta il nostro segretario, mi sono confrontato tempo fa rispetto alle Regionali ma solo in termini generali. Ci riparleremo senz’altro prossimamente. Da segretario regionale la mia priorità è dare ascolto alle istanze del territorio che chiede continuità».

 

SALVINI

MATTEO SALVINI LUCA ZAIA

Marco Cremonesi per corriere.it - Estratti

 

 

Matteo Salvini continua a fare la sfinge. (…)

Ma sul tema che sta rendendo la Lega incandescente, la candidatura di coalizione in Veneto, il segretario continua a non dire una sillaba. Anche per questo, grande attesa si è spostata sul consiglio federale della Lega che il segretario ha convocato per oggi a Roma.

 

A leggere l’ordine del giorno, il tema non sarebbe previsto: «Tesseramento 2025, situazione amministrativa, analisi della situazione politica in vista delle Elezioni Amministrative 2025». Chi nella Lega raccoglie le scommesse, è convinto che oggi peraltro non sarà convocato il congresso federale in cui Salvini dovrebbe chiedere al partito un nuovo mandato. Eppure, molti pensano che il tema veneto — con la possibilità di una rottura del centrodestra qualora il candidato non fosse leghista — non possa oggettivamente essere ignorato.

 

zaia salvini

La speranza dei leghisti meno barricaderi (e più lontani dal Veneto) è che Giorgia Meloni acconsenta a lasciare alla Lega i suoi territori d’elezione: «È anche suo interesse non rompere la coalizione».

 

Chissà. In Fratelli d’Italia, al cui interno comunque la situazione preoccupa, l’idea è che si possa offrire a Zaia, con tutti gli sfarzi, la candidatura di coalizione a sindaco di Venezia. Ammesso — e niente affatto concesso — che Zaia voglia accettare, non è certo che i leghisti veneti più fiammeggianti possano dirsi soddisfatti: «Sarebbe comunque la fine della Lega». E ipotizzano uno scarso impegno di Salvini nella partita sul terzo mandato come dovuto anche al fatto che Zaia si sia sottratto alla candidatura alle Europee chiesta dal segretario.

 

GIORGIA MELONI LUCA ZAIA MATTEO SALVINI

Unico raggio di sole per questa componente del partito, la dichiarazione di Augusta Montaruli (FdI) a Un giorno da pecora : «È giusto che FdI possa ambire ad avere un suo candidato ma comunque si sceglierà il migliore». E dunque, non con la sola forza dei numeri.

 

Fuori e dentro il partito in questi giorni si discute molto della registrazione dei simboli della Lega (con e senza la dicitura Salvini premier). Una nota spiega che «la procedura di registrazione dei simboli è stata avviata nel 2018, come atto dovuto di un partito che vuole ufficializzare la proprietà dei propri loghi e come infatti fanno tutti i soggetti politici». E solo «recentemente si è conclusa dopo passaggi tecnici e burocrazia. Tutte le ricostruzioni alternative sono fake news».

ZAIA - GIORGETTI - FONTANA - CALDEROLI - SALVINI - FEDRIGALUCA ZAIA MATTEO SALVINI

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