vertice brics brasile rio de janeiro donald trump

QUELLA TESTA DI DAZIO DI TRUMP HA UNITO IL SUD GLOBALE – LA CINA FA SAPERE CHE I BRICS NON PUNTANO “AD ALCUN TIPO DI CONFRONTO” CON GLI USA, DOPO CHE IL “COATTO DELLA CASA BIANCA” HA MINACCIATO DAZI AGGIUNTIVI DEL 10% DESTINATI AI PAESI "ALLINEATI" AL GRUPPO DELLE ECONOMIE EMERGENTI – PUTIN, IN COLLEGAMENTO AL VERTICE DI RIO DE JANEIRO, LANCIA LA SFIDA COMMERCIALE A “THE DONALD”: “IL MODELLO DI GLOBALIZZAZIONE LIBERALE STA DIVENTANDO OBSOLETO. IL CENTRO DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI SI STA SPOSTANDO VERSO I MERCATI EMERGENTI...”

PUTIN AI BRICS, LA GLOBALIZZAZIONE È OBSOLETA IL FUTURO È NOSTRO

vertice dei brics a rio de janeiro

(ANSA) - RIO DE JANEIRO, 06 LUG - Nel suo intervento, il presidente russo Vladimir Putin, collegato in videoconferenza al vertice del Brics, ha dichiarato che l'era della globalizzazione liberale è obsoleta e che il futuro appartiene ai mercati emergenti in rapida crescita, che dovrebbero aumentare l'uso delle loro valute nazionali per il commercio. Lo riporta la Folha di SP.

 

"Tutto indica che il modello di globalizzazione liberale sta diventando obsoleto. Il centro delle attività commerciali si sta spostando verso i mercati emergenti", ha affermato Putin, invitando i partner del Brics a intensificare la cooperazione in settori come le risorse naturali, la logistica, il commercio e la finanza. Putin ha anche toccato il tema dell'uso delle valute locali nel commercio internazionale, che a suo avviso ha importanti potenzialità.

 

CINA,BRICS NON VOGLIONO CONFRONTO DOPO LE MINACCE DI TRUMP

xi jinping e vladimir putin - parata militare a mosca per il giorno della vittoria

(ANSA) - PECHINO, 07 LUG - Pechino assicura che i Brics non puntano "ad alcun tipo di confronto" dopo che il presidente Usa Donald Trump ha minacciato dazi aggiuntivi del 10% destinati ai Paesi "allineati" al gruppo delle economie emergenti di cui fanno parte tra gli altri Cina, India, Brasile e Russia.

 

E' quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, econdo cui la Cina, "per quanto riguarda l'imposizione di tariffe, ha ripetutamente affermato la sua posizione secondo cui le guerre commerciali e tariffarie non hanno vincitori e il protezionismo non offre alcuna via d'uscita" alla soluzione dei problemi.

 

lula – vertice dei brics a rio de janeiro

Trump ha confermato sul suo social Truth che oggi alle 12 ora americana (le 18 in Italia) avrebbe iniziato a inviare le prime lettere, con una prima tranche di 15 massima, su dazi e accordi commerciali, in vista della scadenza per l'entrata in vigore delle imposte sospese.

 

E in un post, sempre su Truth, il tycoon ha anche minacciato altri dazi del 10% sui Paesi che si "allineano" con i Paesi emergenti dei Brics, accusati di "antiamericanismo" dopo le dure critiche sulle tariffe espresse nel vertice annuale dei leader tenuto nel fine settimana a Rio de Janeiro.

 

xi jinping, vladimir putin, robert fico parata del 9 maggio a mosca

Pechino ha difeso il gruppo, rimodellato negli anni come un contrappeso guidato dalla Cina alla potenza degli Stati Uniti e dell'Europa occidentale, definendolo come "un'importante piattaforma per la cooperazione tra mercati emergenti e Paesi in via di sviluppo".

 

Il suo scopo è "promuovere l'apertura, l'inclusività e la cooperazione su basi reciprocamente vantaggiose - ha osservato sul punto Mao, parlando nel briefing quotidiano -. Non si impegna in un confronto o scontro frontale e non prende di mira alcun Paese".

 

LULA AI BRICS, DIFENDIAMOCI INSIEME DAL PROTEZIONISMO

lula – vertice dei brics a rio de janeiro

(ANSA) - La sinergia tra i Paesi in via di sviluppo "ci ha permesso di affrontare insieme gli effetti della crisi finanziaria del 2008 e del Covid-19. Di fronte alla recrudescenza del protezionismo, spetta ai Paesi emergenti difendere il regime commerciale multilaterale e riformare l'architettura finanziaria internazionale. Il Brics continua ad essere il garante di un futuro promettente". Lo ha dichiarato il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, in un evento a margine del vertice del Brics che si apre stamani a Rio de Janeiro.

 

I BRICS RILANCIANO SUL COMMERCIO "AL VIA IL FRONTE ANTI-PROTEZIONISMO"

Estratto dell’articolo di Emiliano Guanella per “la Stampa”

 

lula – vertice dei brics a rio de janeiro

Un vertice del Sud Globale su cui pesano le grandi assenze e che è condizionato dalle politiche fortemente protezionistiche di Donald Trump.

 

A Rio de Janeiro i Paesi dei Brics, blocco inizialmente composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica e che oggi conta una ventina di nazioni tra membri pieni e associati, hanno criticato la stretta sui dazi di Washington riaffermando la necessità di trovare meccanismi di multilateralismo negli scambi commerciali globali.

 

DONALD TRUMP MOSTRA LA TABELLA CON I NUOVI DAZI

«Esprimiamo serie preoccupazioni - si legge nel documento finale filtrato alla stampa - circa l'aumento di misure tariffarie e non tariffarie unilaterali che distorcono il commercio e sono incoerenti con le norme del Wto» […]

 

A Rio non è arrivato Xi Jinping, sostituito dal premier Li Qiang. Un'assenza pesante che non è stata giustificata ufficialmente da Pechino, mentre la non presenza di Putin è stata spiegata con il pericolo che il presidente russo potesse essere arrestato per il mandato della Corte Penale internazionale, di cui il Brasile fa parte. Nel corso del videocollegamento Putin ha detto che «la globalizzazione è obsoleta, e il futuro è dei Brics».

 

putin trump xi jinping

La posizione anti protezionistica del blocco si evince anche da un altro passaggio del testo finale dove si critica apertamente le chiusure commerciali «camuffate di preoccupazioni ambientali», un riferimento neanche troppo velato alla legge anti deforestazione approvata dall'Uniona europea che rappresenta uno scoglio per l'accordo di libero scambio tra Bruxelles e i Paesi sudamericani del Mercosud.

 

[…]

 

I Brics condannano gli attacchi di Israele alla popolazione civile a Gaza, in Libano e in Siria e le violazioni al diritto internazionale ai bombardamenti sull'Iran ma non c'è, come avrebbe voluto Teheran una rottura piena con Tel Aviv. Né la Russia, né l'India e tantomeno la Cina hanno voluto spingersi fino a tanto, nonostante il presidente brasiliano Lula da tempo parla di genocidio rispetto a quello che sta succedendo a Gaza.

 

donald trump e la guerra dei dazi

Nemmeno una parola sulla partecipazione diretta degli Usa nella guerra lampo tra Israele e Iran. I Brics, in sostanza, preferiscono concentrarsi sulle questioni economiche e commerciali, aspirano a rafforzare la loro Banca di investimenti e continuano a cercare alternative al dollaro nei rispettivi scambi.  […]

xi jinping donald trump

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…