volodymyr zelensky proteste kiev

QUESTA È DEMOCRAZIA: UN POPOLO IN GUERRA SCENDE IN PIAZZA SOLO QUANDO VALE LA PENA – GLI UCRAINI IN TRE ANNI HANNO MESSO DA PARTE LE CRITICHE A ZELENSKY E AL LORO STATO DI DIRITTO ACERBO, PER RAGION DI STATO (PRIMA SCONFIGGIAMO I RUSSI, POI PENSIAMO A MIGLIORARCI). MA ORA CHE IL PRESIDENTE TENTA IL COLPO DI MANO SULLE AGENZIE ANTICORRUZIONE, A CUI HA TOLTO L’AUTONOMIA, SI RIVERSANO SULLE STRADE, INCURANTI DELLE BOMBE RUSSE – UNA LEZIONE DI DEMOCRAZIA AI POPOLI SONNACCHIOSI DELL’EUROPA: SE VOGLIAMO LA LIBERTÀ, DOBBIAMO MERITARCELA…

 

 

1 - LA PROTESTA FIERA DI KYIV PORTA ZELENSKY A UN CENNO DI RICONCILIAZIONE

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

proteste contro la legge contro l autonomia delle istituzioni anticorruzione a kiev 3

La piazza oggi è diversa: non più quella dell’Indipendenza tagliata a metà dalla via Khreshchatyk, con ancora addosso i segni della Rivoluzione della dignità del 2014.  Il Maidan, la piazza chiamata “piazza”, come se non ce ne potessero più essere altre in Ucraina dopo le proteste di undici anni fa che portarono alla fuga del presidente sostenuto dal Cremlino, Viktor Yanukovich, e alle elezioni vinte da Petro Poroshenko, primo capo di stato dell’Ucraina in guerra, non è il palco delle nuove proteste.

 

Ieri, per la seconda sera di seguito, a Kyiv, la protesta è stata organizzata in piazza Ivan Franko, la più vicina al palazzo del presidente Volodymyr Zelensky inaccessibile senza un permesso speciale dal 24 febbraio del 2022.

 

andriy yermak volodymyr zelensky

Da piazza Ivan Franko, però, si può gridare: veto na zakon (veto sulla legge), nazad v Evropu (ritorniamo all’Europa), Yermak na khuj (Yermak – capo di gabinetto di Zelensky – vattene a fare in culo).

 

Ed è impossibile che il presidente non senta e non capisca che gli ucraini chiedono un passo indietro sulla legge che limita l’indipendenza delle due principali agenzie anticorruzione: l’Ufficio nazionale anticorruzione (Nabu) e l’Ufficio del procuratore specializzato anticorruzione (Sapo), che hanno agito in modo indipendente fino a martedì, quando è stata approvata dal Parlamento una legge nata su iniziativa del presidente.

 

Da tre anni a questa parte, protestare in Ucraina è un dilemma esistenziale, finora i cittadini hanno sempre messo in secondo piano le loro  critiche al presidente, consapevoli che mostrare le crepe interne  sarebbe stato un favore al Cremlino. Hanno visto in passato come Mosca abbia strumentalizzato le loro proteste, ne ha fatto un’arma.

proteste contro la legge contro l autonomia delle istituzioni anticorruzione a kiev 2

 

Gli ucraini hanno aspettato,  pensando che sarebbe arrivato il momento di discutere politicamente. L’attesa è finita quando il presidente ha toccato due agenzie che sono due simboli, una garanzia di un futuro   europeo dell’Ucraina.

 

“Il sistema di liberalizzazione dei visti con i paesi europei era legato al Nabu e al Sapo, questa è una spaccatura che Zelensky ha imposto e  non potevano rimanere a casa anche questa volta”, racconta Bohdan, un ventenne di Kyiv che del Maidan ha soltanto un ricordo, ma sa bene quanto sia fondativo della nuova Ucraina.

 

[…] Il primo a chiamare la protesta è stato Dmytro Koziatynskyi, un veterano. Dal suo post è partito tutto: “Amici, riuniamoci e difendiamo ciò che abbiamo costruito nell’ultimo decennio […]”.

 

proteste contro la legge contro l autonomia delle istituzioni anticorruzione a kiev 4

Il veterano ha chiesto ai politici di rimanere a casa e ai cittadini di presentarsi senza simboli: sono arrivati con dei pezzi di scatoloni come cartelloni, ognuno con la sua scritta: “Non torneremo ai tempi di Yanukovich”, “La corruzione fa male come la Russia”.

 

[…] Sembra assurdo che  Zelensky, sempre capace di percepire l’umore della sua popolazione,   di misurarne paure ed entusiasmi, non abbia capito cosa rappresenta l’anticorruzione per gli ucraini: “Lui e i suoi non sono gente di Euromaidan, non conoscono quella piazza, sono venuti dopo, da un mondo estraneo. Anche se si è presentato come un cavaliere contro i corrotti, non ha capito cosa gli ucraini sono disposti a fare per difendere il loro futuro”, dice Yulja che in Piazza Indipendenza c’era.

 

volodymyr zelensky consiglio d europa

Gli ucraini hanno rotto un tabù che si erano imposti da soli, che spesso aveva portato i giornalisti a non criticare il presidente, che aveva prescritto una forma di protezione costante sul discorso pubblico per paura che la Russia potesse approfittarne.

 

E ha già iniziato: alle immagini di una democrazia viva, ha sovrapposto quelle di un paese soggiogato. Chi è sceso in piazza non si sente così: “Siamo arrabbiati, ma sappiamo dove siamo e cosa stiamo facendo. Conosciamo il rischio. Abbiamo una democrazia ed è questo che accade nelle democrazie: si protesta. I russi non lo fanno”, dice Bohdan.

 

andriy yermak volodymyr zelensky

Queste proteste fanno paura, il pericolo russo è concreto. Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence militare Hur ha scritto: “La nazione perde se lacerata da contraddizioni interne. Abbiamo un nemico comune e la soluzione delle controversie dovrebbe avvenire attraverso un dialogo aperto …

 

Sono sicuro che l’Ucraina sarà salvata da un esercito e dalle istituzioni forti. Dobbiamo mostrare saggezza e responsabilità”. Ieri sera il presidente Zelensky ha per la prima volta parlato agli ucraini dell’anticorruzione, ha promesso un nuovo disegno di legge con la collaborazione del Nabu e del Sapo. E’ un primo cenno di riconciliazione. 

 

2 - LA PRIMA (VERA) CONTESTAZIONE A ZELENSKY TRA SFIDUCIA, TRAME RUSSE E POROSHENKO

Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “la Stampa”

 

proteste contro la legge contro l autonomia delle istituzioni anticorruzione a kiev 1

[…] È vero che sull'operato dei due organismi colpiti – il Nabu, Bureau nazionale anticorruzione, e la Sap, Procura speciale anticorruzione – c'erano numerose polemiche, sia per la durata delle indagini, spesso inconcludenti, sia per i metodi dei loro detective.

 

Dietro, ci sono anche scontri tra i vari gruppi di potere: il partito che più si è opposto alla legge 12414 è "Solidarietà europea" dell'ex presidente Petro Poroshenko, acerrimo nemico di Zelensky, sotto inchiesta per accuse di corruzione (così come molti deputati che invece hanno votato a favore).

 

andriy yermak.

E soprattutto, c'è l'ombra della Russia: sia il procuratore generale di Kyiv Ruslan Kravchenko, sia il capo del Servizio di sicurezza (Sbu) Valery Malyuk ieri hanno svelato le indagini sulle "talpe" del Cremlino nel Nabu, e addirittura di commerci illeciti di alcuni dei dirigenti con Mosca, già durante la guerra.

 

Ma è vero anche che per gli ucraini la lotta alle tangenti è legata inestricabilmente al sogno di entrare nell'Ue, nato su Maidan nel 2014. "Onestà" ed "Europa" sono quasi sinonimi, e quindi oltre a suscitare sospetti che il governo volesse coprire malversazioni nella gestione delle spese militari, la legge 12414 è stata considerata una zrada, un tradimento della democrazia.

 

VOLODYMYR ZELENSKY ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL UCRAINA A ROMA - FOTO LAPRESSE

Una paura dalla quale è nato in poche ore una mini-Maidan, che contesta il leader indiscusso della resistenza, che peraltro aveva vinto le elezioni nel 2019 promettendo una lotta spietata contro i corrotti.

 

Si tratta forse della prima vera crisi di fiducia nei suoi confronti dall'inizio dell'invasione russa, e il politologo Valery Pekar parla di un «patto sociale rotto», che ha esentato gli ucraini dall'impegno di astenersi dalle critiche al governo, in nome dell'unità nazionale.

 

Una fiducia che ora Zelensky dovrà faticosamente ricostruire: ieri […] ha promesso […] che la settimana prossima proporrà «una legge che risponde alle preoccupazioni della società», per incrementare la lotta contro i corrotti.

 

proteste contro la legge contro l autonomia delle istituzioni anticorruzione a kiev 5

Un dietrofront dettato non soltanto dalle pressioni europee – proprio mentre si parlava di un escamotage per aggirare il veto ungherese all'avvio del negoziato per l'adesione all'Ue – ma anche dalla dimensione mediatica della guerra: le immagini delle piazze ucraine, che ieri si sono di nuovo riempite di manifestanti, sono state prontamente recuperate dalla propaganda russa per affermare che Kyiv sia in difficoltà.

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