L'ULTIMA "LUCHERINATA" - IL PRESS AGENT DELLE DIVE, ENRICO LUCHERINI, 88 ANNI, SPARA I SOLITI GIUDIZI LAPIDARI E RICORDA LE SUE TROVATE: "QUANTE BUGIE HO DETTO? TANTE. QUELLA VOLTA CON LIZ TAYLOR RICOVERATA..." - "OGGI VEDO SOLO DISGRAZIATE. A PARTE FORSE MIRIAM LEONE. MI AUGURO CHE RESUSCITI NON DICO IL DIVISMO, MA IL GLAMOUR" - "ERRORI? NEL 1987 MI OFFRIRONO UN FILM CON UN'ATTRICE NUOVA: VEDO UNA SCOPA COI CAPELLI, UN MOSTRO. ERA NICOLE KIDMAN..."

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Silvia Fumarola per "Robinson - la Repubblica"

 

ENRICO LUCHERINI ENRICO LUCHERINI

I suoi temibili giudizi sono lapidari, ma è di una simpatia irresistibile. Per Enrico Lucherini, 88 anni, re dei press agent, inventore di un mestiere che non esisteva, ha sempre vinto la realtà - ovviamente creata da lui.

 

Il cinema è sogno e gossip, determinava il successo di star e film: per lanciarli era capace di dare fuoco alle parrucche e chiamare l'ambulanza. «L'importante è che ci fosse un fotografo». Non si è fermato davanti a nessuno. Nel 1977 a Bontà loro, dove è ospite con Giulio Andreotti, Maurizio Costanzo gli chiede come promuoverebbe l'immagine del leader della Dc, sempre in doppiopetto. «Gli metterei una giacca a quadri e inventerei un flirt con Tina Anselmi». Andreotti immobile: «Oh Gesù».

 

ENRICO LUCHERINI CON MASTROIANNI E TROISI ENRICO LUCHERINI CON MASTROIANNI E TROISI

Lucherini, come si diventa inventore di dive?

«Nei primi anni 50 decido di non seguire le orme di papà, medico. Sognavo l'Accademia d'arte drammatica, non ero granché. Mi folgorarono le foto hollywoodiane, pendevo dalle labbra di Rossella Falk, Dudù La Capria, Luchino Visconti, poi si finiva col parlare di cosa succedeva sui set».

 

Chi l'ha ispirata?

«Rita Hayworth, nella foto di Gilda era pazzesca. Che dispiacere, dopo due anni sembrava una vecchia di cent'anni».

 

lucherini lucherini

Non dica così.

«È così. Adoravo Silvana Mangano, i racconti del legame con Mastroianni, le nozze col produttore De Laurentiis. L'incontro con Sophia Loren a Ciampino fu folgorante. Carlo Ponti scendeva da un aereo e lei da un altro. Lui era bigamo. Sophia mi scrutò. Pensai: svengo».

 

miriam leone miriam leone

E oggi?

«Non c'è più nessuno. Forse solo Miriam Leone, la Eva Kant di Diabolik, è speciale. Mi auguro che resusciti non dico il divismo, ma il glamour. È diversa dalle disgraziate che vedi ovunque».

 

In tanti anni è stato anche confidente?

«No, per carità. Se si fossero diffusi segreti, tutti avrebbero pensato: "È stato Enrico". Non entravo nell'intimità, meglio inventare storie false».

 

LUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE LUCHERINI CON CECCHI GORI DARIO ARGENTO VERDONE

Le sue famose "lucherinate", termine finito nella Treccani, come nascevano?

«Dall'ispirazione. Goffredo Lombardo mi spedisce a Cannes per Il gattopardo. C'era un circo, trovai un ghepardo. Lo dovettero un po' addormentare, il povero Goffredo spese una fortuna. Ma la Cardinale non voleva fare le foto, la convinsi citando Lancaster, Visconti, il rispetto per il libro e il fatto che era la nuova stella».

 

Quante bugie ha raccontato?

«Tante. Dovevo lanciare Florinda Bolkan in Metti una sera a cena, pieno di attori, da Trintignant a Musante. Avevo una foto innocua di lei che ballava con Richard Burton, approfittai del fatto che Liz Taylor era ricoverata e la feci pubblicare. Una gazzarra. Mi occupai di Agostina Belli in Sepolta viva, foto col vestito bagnato e ambulanza: "Ha rischiato la morte". Le riviste erano piene di trovate mie».

 

barbara d'urso e enrico lucherini barbara d'urso e enrico lucherini

Il legame con le dive?

«Mai stato press agent personale. Seguivo la promozione e la star. Finito il film la rivedevo magari dopo un anno e si tornava a ridere. Mi sono tanto divertito».

 

Però a Sophia Loren è rimasto legato.

«Sophia... Mi sentivo sicuro con Grand Hotel e Sorrisi e Canzoni. Lei mi disse: "Quando siamo in profondità". Non capivo. "Profondità" erano i cinema della provincia sperduta, arrivati lì potevi uscire sui rotocalchi. Girava a Sora La ciociara e spiegava di volere un figlio. Se c'erano in giro donne con bambini, gliele buttavo addosso».

 

nicole kidman 2 nicole kidman 2

Mai sbagliato?

«Nel 1960 avevo lavorato con Gianni Hecht per Via Margutta. Nel 1987 mi offre un film che doveva produrre per Rai 3, Un'australiana a Roma, con Massimo Ciavarro e un'attrice nuova, Nicole Kidman. Vedo una scopa coi capelli, un mostro».

 

Ma no.

«Gli dissi: Gianni, come faccio? Poi la ritrovo in Ore 10: calma piatta, e ha visto che carriera. Forse non sono un grande ufficio stampa».

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