L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI PRESIDENTI - MUORE A 99 ANNI JEAN DANIEL, IL PIÙ IMPORTANTE E A SUO TEMPO INFLUENTE GIORNALISTA FRANCESE, FONDATORE DEL ''NOUVEL OBSERVATEUR'', SETTIMANALE CHE FU RIFERIMENTO DELLA SINISTRA - UNDICESIMO FIGLIO DI UN EBREO ALGERINO, LO CHOC DELLA VITA GLI PIOMBA ADDOSSO IL 7 OTTOBRE 1940, QUANDO IL REGIME FILO NAZISTA DI VICHY DÀ IL VIA ALL'ANTISEMITISMO DI STATO. DISERTA L'ESERCITO REGOLARE, RAGGIUNGE LONDRA E SI ARRUOLA CON LECLERC E DE GAULLE…

-

Condividi questo articolo


 

Da ''la Stampa''

 

jean daniel e claude perdriel, con francois mitterand jean daniel e claude perdriel, con francois mitterand

Il «favoloso destino» di Jean Daniel si è compiuto ieri, alla favolosa età di 99 anni. Scompare così il più noto, importante e a suo tempo influente giornalista francese, l' uomo che sussurrava ai presidenti, rappresentante di un' epoca marchiata per intero dalle stigmate del Novecento, dalla guerra di Liberazione dal nazismo cui partecipò nella leggendaria «division blindée» del generale Leclerc, all' uscita dal colonialismo. Ha incarnato il tormento razionale, la passione intellettuale, la concretezza del giornalismo militante.

 

Tutto ciò che ha rappresentato per oltre cinquant' anni il suo Nouvel Observateur, modello di rivista settimanale che fu punto di riferimento della Gauche, alla confluenza di tutte le avanzate civili e insieme teatro di accaniti scontri culturali.

jean daniel jean daniel

 

Jean Daniel è stato il rappresentante più simbolico di questa avventura, amico fraterno di Albert Camus con cui fu spesso in contrasto, ma che è stato per lui «padrino e modello», come si legge oggi nel necrologio sul Novel Obs. La morte prematura dell' autore della Peste insieme all' editore Gallimard in un incidente stradale nel 1960 lo ha profondamente segnato.

 

jean daniel jean daniel

Nato il 21 luglio 1920 a Blida, a una cinquantina di chilometri da Algeri, undicesimo figlio di Jules Messaoud Bensaïd, ebreo, commerciante di cereali, cresce nella casa-bottega del padre, sul boulevard des Orangers, al centro di questa grande città sulla costa del Mediterraneo. La sorella maggiore Mathilde, appassionata di letteratura francese, lo inizia prestissimo al culto di Stendhal che diventa così il suo immaginario maestro di vita nella massima della «chasse au bonheur» e fin dalle scuole medie si mette in mostra per la naturalezza e l' eleganza della scrittura.

 

il primo numero del nouvel observateur il primo numero del nouvel observateur

Lo choc della vita gli piomba addosso il 7 ottobre 1940, data terribile per gli ebrei algerini. Il regime filo nazista di Vichy abroga il decreto Crémieux che dal 1870 accordava la naturalizzazione francese: è l' antisemitismo di Stato che sarà attuato con meticolosa ferocia dalla burocrazia francese e la deportazione di 75 mila ebrei. Jean Bensaïd ha vent' anni, deve lasciare l' università e da quel mite letterato cresciuto nell' apparente paradiso coloniale deve confrontarsi con la Storia.

 

Diserta l' esercito regolare, raggiunge Londra attraverso la Scozia e si arruola nella 2° divisione blindata del generale Leclerc, al comando del generale De Gaulle, che il 18 giugno 1940 aveva lanciato l' appello per la liberazione della Francia dagli occupanti nazisti. Jean non andrà mai in prima linea, tuttavia gli verrà riconosciuta la "croce di guerra" per la liberazione di Parigi.

Il dopoguerra fu per tutti un' eccitante ripresa di ogni attività, Jean si iscrive alla Sorbona, facoltà di filosofia, ma è la politica e il giornalismo che lo prendono.

 

jean daniel jean daniel

Parigi è attraversata da una febbre di dibattito intellettuale che diventa la misura stessa della vita. E lui si ritrova, come portato da un inevitabile destino caporedattore di Caliban, una delle riviste nate in questo clima intellettuale scoppiettante. Il giornale raccoglie un areopago di personalità animate dall' idea illuminista di «rendere intellegibile il mondo»: Jean-Paul Sartre, Emmanuel Mounier, Claude Bourdet, Jean-Marie Domenach e naturalmente Albert Camus. Fuoco del dibattito era come intrecciare marxismo e democrazia, liberandosi dalla stretta ideologica e operativa del Pcf, il partito comunista, che esercitava un' indiscussa egemonia sulla cultura. Più radicale Camus, più accomodante Jean che nel frattempo aveva preso il «nom de plume» di Daniel.

nouvel observateur nouvel observateur

 

L' avventura di Caliban finisce e ricomincia quella Jean Daniel che si intreccia così fortemente con la storia della Francia. Viene inviato da l' Express a coprire la guerra di liberazione algerina, è vicino a Pierre Mendès France, l' ex presidente del Consiglio che ha guidato della decolonizzazione dell' Indocina e che potrebbe essere capace di trovare una soluzione per l' Algeria. Ma Mendès lascia il governo, e Jean Daniel entra quasi subito in collisione con il ministro della giustizia François Mitterrand fautore della linea dura contro la resistenza algerina. Nasce in questa circostanza una reciproca diffidenza tra il politico e il giornalista che resterà tale fino alla fine.

jean daniel jean daniel

 

Nel 1964 l' industriale visionario Claude Perdriel offre a Jean Daniel la direzione di un nuovo settimanale, ritorna lo spirito e il progetto del Caliban, padrini dell' operazione Mendès France e Sartre. Nasce il Novel Observateur e parte l' avventura di mezzo secolo dove i diritti e i rovesci della politica e francese si riverberano sul mercato dei giornali e delle idee.

 

Jean Daniel ne è stato protagonista e insieme severo ed elegantissimo osservatore e se la letteratura ha perso il romanziere che avrebbe voluto essere da «stendhaliano solare», la Francia legge oggi nella sua vita stessa uno dei suoi romanzi nazionali più emblematici.

jean daniel mitterrand jean daniel mitterrand

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – IL DIAVOLO TRA DUE FUOCHI. IL MATRIMONIO TRA LOPETEGUI E IL MILAN È A UN PASSO. L’ACCORDO ECONOMICO È STATO TROVATO. MA PER L’ARRIVO DEL BASCO AL POSTO DI STEFANO PIOLI MANCA L'OK DI IBRAHIMOVIC, NOMINATO DA CARDINALE SUO PLENIPOTENZIARIO NEL CLUB – ZLATAN SPINGE PER ANTONIO CONTE, SOLUZIONE PIÙ GRADITA ALLA PIAZZA, IN CERCA DI UN MISTER CON GLI ATTRIBUTI (E LOPETEGUI IN SPAGNA È DETTO “EL CAGON”…) – RIUSCIRÀ IBRA A CONVINCERE LA SOCIETÀ A PUNTARE SU UN TECNICO DALLA PERSONALITÀ STRARIPANTE E MOLTO COSTOSO?

UN PUCCINI ALL’IMPROVVISO! – SCOOP! UN BRANO INEDITO DI GIACOMO PUCCINI SARA’ ESEGUITO PER LA PRIMA VOLTA AL LUCCA CLASSICA MUSIC FESTIVAL, IL PROSSIMO 28 APRILE – COMPOSTO NEL 1877 DA UN GIOVANE PUCCINI, S’INTITOLA “I FIGLI DELL’ITALIA BELLA – CESSATO IL SUO DELL’ARMI”: ERA RIMASTO A LUNGO “NASCOSTO”, POI DISPONIBILE SOLO IN FORMA INCOMPIUTA E, INFINE, RIPORTATO ALLA LUCE NELLA SUA INTEGRITA’ GRAZIE AL CENTRO STUDI PUCCINI – IL MISTERO DIETRO ALLA PARTITURA E I DIRITTI AQUISITI ORA DAL CONSERVATORIO “LUIGI BOCCHERINI” DI LUCCA...

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT – L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...