ACQUA AZZURRA, ACQUA CHIARA: “CHE BRANO DELLA MADONNA”! – LA STORIA DEL TORMENTONE MENO TORMENTONE DI SEMPRE CHE DOMINO’ L’ESTATE DI 50 ANNI FA – FU RENZO ARBORE A CONSIGLIARE BATTISTI DI PUNTARE SU QUEL PEZZO COMPOSTO DA MOGOL NELLA SUA VILLA IN SALENTO - LA MUSICA E IL TESTO ERANO CONTROCORRENTE: CANTAVANO LA SCOPERTA DELL’ANIMA GEMELLA MENTRE TUTTI PARLAVANO DI AMORE LIBERO -  VIDEO

 

 

Paolo Giordano per “il Giornale”

mogol lucio battisti

 

E invece no. Di solito i tormentoni sono passerelle di slogan divertenti, sensuali o surreali e, per carità, di riflessioni profonde neppure l' ombra perché d' estate si cerca Despacito mica La locomotiva di Guccini.Ma Battisti è Battisti e Mogol lo conosciamo tutti. Maestri.

 

Acqua azzurra acqua chiara è stato forse il primo clamoroso successo estivo ad avere un pensiero profondo. E ad andare controcorrente. Tanto per capirci, è uscito 50 anni fa esatti, a marzo del 1969, e nessuno avrebbe previsto che sarebbe arrivato terzo al Cantagiro e addirittura primo al Festivalbar con la bellezza (allora) di quasi 344mila preferenze, staccando i Camaleonti di 50mila voti. In pratica, il vero successo di un' estate nella quale le monetine dei juke-box innescavano brani di pronta presa come Lisa dagli occhi blu di Mario Tessuto o esibizioni di furore polmonare come Rose rosse di Massimo Ranieri.

 

mogol battisti

Lucio Battisti, che si era appena esibito per la prima e ultima volta al Festival di Sanremo con Un' avventura di fianco alla leggenda Wilson Pickett, era il contrario. La voce scontentava sia gli amanti del belcanto alla Claudio Villa sia chi cercava i toni beat più liquidi e inglesofili. Dopo la sua esibizione all' Ariston, Natalia Aspesi, che allora scriveva sul Giorno, si riferì senza giri di parole a «chiodi che gli stridono in gola» e il grande Paolo Panelli lo paragonò a Pierino Porcospino per la sua zazzera nerissima e tonda come un corista della Motown. Insomma, non era un sex symbol, non era un barricadero, non faceva il piacione, anzi.

 

Come sempre accade, il pubblico sa riconoscere. «Ogni notte ritornar, per cercarla in qualche bar, domandare Ciao, che fai?, e poi uscire insieme a lei. Ma da quando ci sei tu, tutto questo non c' è più».

mogol lucio battisti

 

Jim Morrison dei Doors era stato arrestato venti giorni prima per (supposti) atti osceni in luogo pubblico. A Woodstock proprio in quei giorni estivi si celebrava (anche) il sesso libero e Acqua Azzurra acqua chiara celebrava la svolta di un uomo libertino che passava la vita cercando l' amore di notte nei bar, l' amore libero, disimpegnato e che finalmente aveva trovato l' amore.

 

L' acqua azzurra e chiara, usata come anafora dall' inarrivabile Mogol, non è soltanto un' immagine religiosa perché «con le mani posso finalmente bere» richiama direttamente una conversione o, quantomeno, un drastico cambiamento di valori. Ma si contrappone, soprattutto, alla torbidità sessuale che faceva scalpore in quel periodo. E versi come «nei tuoi occhi innocenti posso ancora ritrovare il profumo di un amore puro» non sono soltanto l' entusiasta dichiarazione d' amore nell' euforia dei primi giorni infuocati.

 

MOGOL BATTISTI

Sono piuttosto i caposaldi di un convinzione etica che Battisti ha rispettato nella propria vita e che in quel momento era fortissima nella maggioranza silenziosa, quella ignorata dai giornali, quella che non scendeva in piazza, che non manifestava contro l' idea stantìa di famiglia. Tu chiamali, se vuoi, tormentoni.

 

Neanche Battisti e Mogol si immaginavano un tale successo, e difatti loro avrebbero preferito presentare come singolo il lato B di quel 45 giri, ossia Dieci ragazze, molto più in linea anche con il sentimento diffuso che sembrava dominante tra i giovani. Fu Renzo Arbore, prima di ospitare Battisti nel suo Speciale per voi, a consigliare di puntare su Acqua azzurra, acqua chiara, perché la musica e il testo erano controcorrente eppure sorprendenti e piacevoli.

 

RENZO ARBORE E L ORCHESTRA ITALIANA

Delle parole, si sa: tutti le abbiamo canticchiate almeno una volta e il titolo della canzone è entrato pure nel linguaggio giornalistico al punto che articoli su sorgenti di montagna o su fonti inquinate, tac!, da mezzo secolo citano immancabilmente l' acqua azzurra e chiara del tormentone meno tormentone di sempre. Come accadde pochi mesi dopo al Festival di Sanremo con Chi non lavora non fa l' amore di Adriano Celentano, il sentimento popolare aveva adottato slogan in controtendenza rispetto a quello che oggi si definirebbe il «claim» del periodo.

 

Battisti e Mogol avevano scritto le parole e la musica di Acqua azzurra nella villa di Torre Squillace sulla costiera salentina che Mogol frequentava in quel periodo. Era il luogo giusto dove mettersi tra parentesi mentre il mondo ribolliva e cambiava con una velocità allora imprevedibile (oggi sembra lenta, ma è un' altra storia). Il 1969 non è soltanto l' anno in cui l' uomo sbarca due volte sulla Luna perché il 19 novembre Charles Conrad diventa il terzo essere vivente a passeggiare sul satellite.

 

BATTISTI MOGOL

È anche l' anno di Gianni Rivera che vince il Pallone d' oro e di Mariano Rumor che giura ad agosto per il suo nuovo governo, ovviamente balneare. Mezzo secolo dopo, ci sono ancora gli stessi tormenti governativi ma i tormentoni hanno senza dubbio minor impatto sociale. Il tempo cambia, gli uomini no. Forse Acqua azzurra acqua chiara è stato il primo passo per creare la leggenda di Lucio Battisti come uomo di destra, leggenda che negli anni Settanta e Ottanta ha realmente polarizzato la musica italiana.

 

BATTISTI MOGOL

In quell' epoca, il non prendere posizione equivaleva a schierarsi dall' altra parte, ossia a destra. E Lucio Battisti con Mogol ha sempre sublimato le storie personali, il sentimento intimo di chi attraversa dolori, crisi, gioie, tenendosi rigorosamente distante dalla politica persino in un anno come il 1969 nel quale, ad esempio, Samuel Beckett vinceva il Premio Nobel per la Letteratura e le cronache parlavano della battaglia di Hamburger Hill in Vietnam, con i corpi dei marines accatastati a più strati come il tipico panino americano.

battisti acqua azzurra acqua chiara

 

Lucio Battisti, impacciatissimo quando appariva sullo schermo in bianco e nero, era il controcanto. Mogol racconta che «lui se ne stava in pigiama ad ascoltare dischi per otto ore al giorno». E difatti in Acqua Azzurra c' è il sofisticato «call and response» tipico del rhythm' n'blues, il dialogo tra voce e sezione fiati che allora ben pochi conoscevano qui da noi. Non a caso, Franz Di Cioccio della Pfm, che ha suonato la batteria, ha definito Acqua azzurra acqua chiara «un brano della madonna».

 

Ma non solo. È stata la consacrazione al grande pubblico del talento più puro, selvaggio e sfortunato della nostra canzone d' autore, uno dei pochi che tra un secolo sembrerà ancora attuale.

BATTISTI E MOGOL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”