Adidas fa leva su stereotipi sessuali brasiliani
Nel 1920, per prepararsi alla visita del Re Alberto di Belgio a Rio de Janeiro, partì la campagna per migliorare “l’igiene morale” della città. La polizia andò in giro ad arrestare le prostitute di basso rango e le ricollocò a “Mangue”, da allora quartiere a luci rosse.
Ulteriore pulizia fu fatta nel 1967, quando vennero eretti dei muri lì intorno, per proteggere la vista della Regina Elisabetta II, in visita di stato. Prima di questo mondiale, la nazione ha investito 900 milioni di dollari nella sicurezza, estesa alle zone della prostituzione e, durante la World Cup, la Presidente Dilma Rousseff ha denunciato via Twitter “il turismo sessuale”.
La Adidas ha dovuto rinunciare alla sua linea di magliette in quanto promuoveva il turismo sessuale e sfruttava gli stereotipi sessuali brasiliani: in una c’è un triangolino pubico al centro del cuore, in un’altra si invita a fare gol con le donne locali.
nightclub, cliniche e terme i luoghi brasiliani del sesso
In Brasile la prostituzione è tecnicamente legale, ma è illegale gestire un bordello o fare da intermediario (banditi papponi e maitresse). In realtà i locali offrono prostitute e chiudono ogni volta, per riaprire dopo un paio di settimane. Molte prostitute operano liberamente, ma il traffico sessuale è un problema serio, con circa 250.000 bambini che si prostituiscono.
Secondo “Globo”, lo scorso maggio, la polizia ha fatto un raid a Niteroi, cittadina nei pressi di Rio, arrestando illegalmente centinaia di lucciole. Le hanno stuprate e derubate. Il 12 giugno, giorno di inaugurazione del mondiale, c’è stato un altro raid a Copacabana, presso il “Balcony Bar”, frequentato da ragazzine minorenni che si offrono ai clienti.
Adidas costretta a ritirare le sue magliette sessuali
Ci sono tre tipi di luoghi deputati al sesso in Brasile: il bordello mascherato da nightclub, dove si paga l’ingresso e poi si scelgono le ragazze, le terme, nascoste dietro l’insegna della spa (la più famosa è la “Termas Centaurus”, fu beccato Justin Bieber) e infine la clinica, cioè centri di massaggi erotici. Il sesso con clienti si chiama “programma” e ha vari prezzi.
Cida Vieira, Presidente dell’Associazione delle Prostitute di Belo Horizonte, racconta che per prepararle all’accoglienza degli stranieri, è stato indetto un corso gratuito di inglese, a cui hanno partecipato 80.000 ragazze.
Il costo delle prestazioni è aumentato durante il mondiale, grazie all’aumento della domanda. Una notte in un club costa 450 dollari, in un hotel per 20 minuti costa 135 dollari, in strada il prezzo scende a 68 dollari.
L’Osservatorio della Prostituzione di Rio ha monitorato per 2000 ore le principali zone rosse (Copacabana Beach, Ipanema Beach, Centro Lapa, Villa Mimosa), e le città di Fortaleza, Recife, São Paulo, Brasilia. Le conclusioni sono interessanti: a causa della chiusura del “Balcony Bar” e del limitrofo “Hotel Lido”, le prostitute hanno subito più furti e violenze in quanto sono state costrette a portarsi i clienti in appartamento, dove non esistono guardie del corpo, né telecamere di sicurezza.
Un altro dato importante rivela che durante il mondiale lo sfruttamento sessuale dei minori non è aumentato. Significa che in gran parte l’atto è compiuto da brasiliani, non da stranieri. A Rio il numero delle prostitute è raddoppiato durante il Mondiale, ma in altre zone è sensibilmente diminuito. Ora le prostitute sono ansiose di accogliere i turisti delle prossime Olimpiadi 2016.
