trintignant

AMORI, FILM E DOLORI DI JEAN-LOUIS TRINTIGNANT: “SONO UN SOPRAVVISSUTO”LA DOPPIA BIOGRAFIA PRIMA E DOPO LA MORTE DELLA FIGLIA MARIE, ASSASSINATA DAL COMPAGNO CANTAT NEL 2003 - LE CONFESSIONI DELL'ATTORE: DAI SUOI REGISTI, FRA CUI RISI E BERTOLUCCI, AL SUO AMORE CON BRIGITTE BARDOT, FINO ALLE DUE MOGLI, NADINE E MARIANE - “LA MORTE DI MIA FIGLIA È STATO IL DOLORE PIÙ GRANDE. HO PENSATO SPESSO AL SUICIDIO, MA”… - VIDEO

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/doppia-biografia-jean-louis-trintignant-prima-dopo-morte-38765.htm

 

 

Laura Putti per "la Repubblica" pubblicato da Dagospia il 9 maggio 2012

 

jean louis trintignant vittorio gassman il sorpasso

Dieci anni fa un giornalista amico, André Asséo, aveva bussato alla porta della casa nella campagna di Uzès, cittadina tra Nimes e Avignone, nella quale dal 1975 Jean-Louis Trintignant si era ritirato a vivere. Da tempo lontano dai circuiti cinematografici (l´ultimo film allora era Chi mi ama prenderà il treno di Patrice Chéreau, 1998), l´attore gli aveva raccontato la sua vita e il libro era uscito con il titolo: La passion tranquille. Ma il primo agosto dell´anno dopo, nel 2003, la tragedia: Marie Trintignant, figlia amatissima, è uccisa dal suo compagno a Vilnius.

 

catherine spaak jean louis trintignant il sorpasso

La biografia di Asséo all´improvviso si dimezza, perde attualità, diventa inutile. Dieci anni dopo il giornalista incontra Trintignant ad Avignone. L´attore ha 81 anni che sembrano mille. Il dolore l´ha quasi annientato, ma decide di raccontarlo. La biografia adesso è completa e, firmata dallo stesso Trintignant, uscirà domani nelle librerie francesi con il titolo: Du côté d´Uzès, entretiens avec André Asséo ("Dalle parti di Uzès, interviste con André Asséo", ed. Cherche Midi).

 

catherine deneuve jean louis trintignant appuntamento con l’assassino

Segue un ordine cronologico: dalla nascita, padre sindaco, socialista e agricoltore, e la madre colta e borghese che, desiderando una bambina, lo vestì sempre in abiti femminili; fino all´incontro con L´avaro di Molière interpretato da Charles Dullin che gli darà gusto per la recitazione, Trintignant parla dei suoi registi (Bertolucci, Rohmer, Risi, Vadim, Truffaut, Kieslowski, Costa-Gavras, Lelouch...) e dei suoi amori (il flirt con Brigitte Bardot nato nel ´56 sul set di E Dio creò la donna di Vadim, fino alle mogli: la regista Nadine Trintignant e la pilota di rally Mariane Hoepffner).

 

Un disgraziatissimo servizio militare di 28 mesi interruppe la storia con BB e per non partire in guerra in Algeria Trintignant inghiottì quaranta bianchi d´uovo e andò dritto in ospedale con un´albumina altissima (mai sparita dalle analisi).

jean louis trintignant flic story

 

Un lungo capitolo è dedicato al personaggio di Amleto, studiato come un´ossessione; un altro è per il cinema italiano, con i ricordi dei "quattro moschettieri": Tognazzi, Mastroianni, Gassman e il mai conosciuto Sordi.

 

vittorio gassman trintignant - il sorpasso

E Un´estate violenta di Zurlini, Il sorpasso, Il conformista (durante le riprese trovò morta nel lettino la piccola Pauline, sorella di Marie: «Nadine e io decidemmo che avremmo vissuto soltanto per Marie» racconta), il rifiuto "per pudore" a Ultimo tango, la delusione per il mancato trionfo di La terrazza di Scola... Nella prima parte del libro l´attore parla delle passioni: il legno, il vino, le auto, il poker, la poesia; nella seconda sembra non averne più, di passioni.

 

alain delon jean louis trintignant flic story

La morte di Marie lo ha annientato, ma la poesia è ancora un rifugio. E al cinema è tornato in un ruolo nel quale ha potuto stipare tutto il suo dolore: in Amour, il nuovo film di Michael Haneke in concorso a Cannes (Trintignant non ha ancora confermato la sua presenza al festival) è un anziano marito che si trova ad assistere una moglie paralizzata. Alla fine del libro scrive: «Ho detto alla produttrice: non posso fare questo film. Non ho lo spirito giusto, penso piuttosto a suicidarmi. Faccia il film, mi ha risposto, e dopo si suiciderà».

 

 

La morte di Marie, mia figlia, è stato il dolore più grande della mia vita. Mi era impossibile immaginare un giorno senza sentire la sua voce, senza vedere il suo sorriso. Niente al mondo avrebbe potuto farmi più male. Per due mesi sono stato come morto. Un morto vivente, incapace del minimo movimento. Due mesi senza praticamente aprire la bocca, senza emettere il minimo giudizio. La vita mi passava attorno senza che me ne accorgessi. Ma alla fine ho deciso di vivere.

 

catherine spaak con jean louis trintignant in la matriarca

Di rivivere. La poesia mi ha soccorso. Già con Marie avevamo recitato Apollinaire. Dovevo seguire quel cammino. La poesia è diventata più importante di prima. È stata il rifugio che rappresentava una vita diversa. A una certa età l´avvenire è più stretto. Il linguaggio poetico mi ha aperto nuovi orizzonti.

 

Lavorare con Marie. Ci davamo consigli. Anche lei me ne dava, e molto pertinenti! Tra noi due c´era un po´ il rapporto che si ha con i vecchi genitori. C´è un momento in cui il padre ha autorità su sua figlia, e poi, quando il figlio diventa adulto, il padre perde questa sua autorità e, poco a poco, diventa quasi lui il figlio. Sono relazioni che mi hanno commosso. Ho spesso considerato Marie come mia madre, e lei mi parlava come se fossi stato suo figlio. Avevamo un rapporto nei due sensi: da figlia a figlio, e da padre a figlia.

 

Il suicidio. Quando la rabbia è in te, i sentimenti più estremi diventano normali. Continuo a pensarci. Sempre. Non so se la morte possa essere più forte dei rari momenti di felicità che mi procurano uno spettacolo di poesia o un pranzo con un amico.

 

catherine spaak nuda a cavallo di trintignant in la matriarca 1

Vendicarsi. Ancora oggi la mancanza di Marie, il dolore causato dalla sua assenza sono talmente evidenti che una piccola sofferenza in più potrebbe portarmi a una simile azione. Ma devo pensare ai quattro figli dei quali lei si occupava con tanto amore, e mi dico che meritano qualcosa di meglio che l´odio.

 

Credimi, questi momenti contraddittori che convivono nel profondo di me stesso non rendono facile la serenità. E comunque i ragazzi vivono meglio di me. Sono così giovani. Che diritto ho io di turbare la loro calma? Ognuno vive con suo padre. Così trovano il loro equilibrio e questo mi sembra più importante di vendette meschine.

 

Il ritorno al cinema. Ci sono circostanze che possono farti cambiare idea. E aggiungerei che i grandi attori non mentono più che il resto della specie umana. Per sposare i tratti di un´altra persona, per essere completamente il contrario di te stesso, bisogna conservare un´anima di bambino, come sanno fare alcuni attori immensi, come Michel Piccoli, che adoro. Il grande attore è quello che cerca e che, a forza di lavoro, troverà dentro di sé gli accenti della verità. La verità di un personaggio non sta negli ordini di un regista, ma nell´esigenza del proprio lavoro.

jean louis trintignant brigitte bardotmarie trintignanttrintignant gassman il sorpasso 1trintignant e aimee les plus belles annees d une viejean louis trintignant 3

 

jean louis trintignant 2trintignant brigitte bardot 1jean louis trintignantjean louis trintignant happy endcantat trintignant Marie Trintignant jean louis trintignant 1

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...