ANCHE IL PORNO INIZIA A CONVIVERE CON IL VIRUS - BISOGNA RICOMINCIARE A GIRARE FILM E QUINDI VAI CON LE NUOVE PAZZE REGOLE: NIENTE BACI MA SI AI MACCHINARI DI TORTURA! - BARBARA COSTA: "TRA LE PORNOSTAR, C’È CHI PENSA DI RESTARE ANCORA A PORNARE DA CASA, IN TUTTA SICUREZZA, SU ONLYFANS E SUI PROPRI SITI. E NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA NEMMENO SUL FRONTE DEL RAZZISMO NELL’HARD - LE PROTESTE DEI NERI PER LE STRADE, RIMBALZATE DI SOCIAL IN SOCIAL, COSTRINGONO A CAMBIARE TUTTO…" - VIDEO

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Barbara Costa per Dagospia

 

Girate le sc*pate a distanza, a due in ogni posizione che non sia però faccia a faccia, e meglio girare all’aperto, specie le scene a tre e più, e meglio farle con la mascherina, ma potete andare oltre quella chirurgica, ci sono quelle sadomaso che coprono il viso intero. Sì ai porno-assolo di masturbazione, che problema c’è a filmare il sesso aperto di una tipa nuda che si tocca e mugola. Sì alle stimolazioni peniche e vaginali, specie con mani e piedi, e sì a orgasmi reciproci, ma guai a respirarsi addosso!

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Siate ancora più creativi, infilatevi e infilate i sex-toys che vi pare, dove e  quanto vi pare, igienizzati prima e dopo l’uso. A tutto il settore fetish: porni, con schiaffi e conformi gesti di violenza simulata, e porni in latex, in bondage, con corde, catene, fruste. Sì ai porno coi macchinari di tortura, ma niente sputi in bocca. Per i lavori fetish e non: no all’uso della saliva. Si raccomanda tutti sui set di indossare le mascherine dove impossibile rispettare la distanza, e che le troupe siano ridotte all’essenziale.

 

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Vai con le fellatio in glory hole, ma pollice verso anche per i 69? Signori, si riapre, con paura e nella più severa osservanza delle disposizioni governative, che possono variare da contea a contea. Si riapre in California, riapre Hollywood, ma in più contee e in più stati sono sparsi gli studios del porno americano, il quale guarda in faccia a questa verità: il Covid c’è, e senza un vaccino bisogna adattarsi e conviverci.

 

Se non si vuole morire di porno- inedia, si deve lavorare, stando attenti, riducendo un contagio il cui rischio non può essere impedito. Niente sarà più come prima, nemmeno nel porno americano che, da quando ha fermato i set il 15 marzo, si è riunito in videoconferenza due volte a settimana, e ora ha rilasciato 32 pagine di linee guida che dicono questo: il Covid si trasmette né con lo sperma né con le secrezioni vaginali né con lo squirting; anche se sono state trovate tracce di Covid nello sperma di uomini affetti da Coronavirus, non ci sono prove che ci si contagi con i rapporti sessuali.

 

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Il Covid si trasmette a contatto di respiro, saliva, muco, quindi a attenta distanza si può pornare orale, si può prendere uno o più peni in bocca, si può affondare con cautela la lingua nella vagina, ma chi si prova a baciare, è un criminale! Si può venire con lo sperma in faccia, sul corpo, nella vagina e nell’ano, ma che i visi dei performer non vengano a contatto. Stesso discorso per lo squirting e lo sfrego tra vagine (sia benedetto lo scissoring!).

 

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È però comprovato che il Covid sia nelle feci: no a rimming e no a scat. Attori, registi, maestranze vanno sottoposte a termoscanner e a tamponi: questi si possono fare mediante PASS (il sistema di monitoraggio e tracciamento dei test che i performer già fanno per le malattie sessualmente trasmissibili) da ripetere a giorni e a frequenza stabiliti.

 

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Però: a oggi, pur con tamponi e nel massimo rispetto del distanziamento sociale, NON è possibile scongiurare il rischio Covid. È quello che preoccupa i produttori, che temono di fare da cavia a possibili focolai sui set. Per lo stesso motivo, Hollywood mette le mani avanti: ha riaperto i set, ma saranno attivi, e al 20 per cento, da luglio. Tra le grandi star di Hollywood - e tra quelle porno - si medita un anno sabbatico, almeno chi a soldi se lo può permettere. Tra le pornostar, c’è chi pensa di restare ancora a pornare da casa, in tutta sicurezza, su OnlyFans e sui propri siti.

 

E niente sarà più come prima nemmeno sul fronte del razzismo nel porno: le proteste dei neri per le strade, rimbalzate di social in social, costringono a duri esami di coscienza: dal 2021 non ci saranno più Oscar a premio di porno girati tra corpi di diverse etnie. Le attuali giurie son decadute: se ne formeranno altre, con la presenza di attori, registi, produttori, di ogni etnia e religione, non più solo bianca e WASP.

 

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E fosse finita qui: i maggiori agenti porno hanno rilasciato un comunicato in cui si auto-sm*rdano. Ti dico, pesci grossi come Mark Spiegler di "Spiegler Girls"; Robert Moran e Bud Lee (due capoccia!) di "101Modeling"; John Steven di "Matrix Models"; Nina Elle di "Society 15"; Sandra McCarthy di "OC Modeling". Questi uomini e donne riconoscono di essere stati complici di “un razzismo sistemico che ha afflitto questo settore per troppo tempo: interrompiamo la pratica di versare tassi di scena basati sulla etnia e sulla religione di una persona”.

 

Mutamenti in vista pure per il rough-porn, il porno duro, quello (finto) violento: vanno ripensate le regole, a cominciare dalle safeword, le chiavi di consenso verbale e gestuale che, mentre si gira, interrompono la scena appena il dominato sente di non reggere più la sevizia che aveva accettato e firmato di farsi fare.

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