arbasino pasolini

ARBASINO PARLA DI PASOLINI - ''PIER PAOLO COL SUO TEMPERAMENTO DRAMMATICO E FERITO VIRAVA LA SODOMIA IN TRAGEDIA. ANDAVA SOLO CON I RAGAZZINI, SI FACEVA PICCHIARE DAI GRUPPI DI RAGAZZINI - AFFLITTO DAL SENSO DEL PECCATO, TRASFORMAVA IN SFIDA QUELLO CHE ALTRI AMBIENTI INDULGENTI E IRONICI VIVEVANO LA SODOMIA COME DIVERTIMENTO E NON COME TORMENTO: MONSIGNORI MONDANI, DIPLOMATICI SORRIDENTI, SIGNORE CON VILLA, GRANDI BORGHESI CON YACHT, LETTERATI IN BLAZER, LA SOCIETÀ GIN-AND-TONIC”

Marco Belpoliti https://www.doppiozero.com/materiali/interviste/arbasino-parla-di-pasolini- articolo postato il 15 settembre 2014 

arbasino pasolini benedetta al premio strega

 

Lui c’era. Lo incontrava, gli parlava, in un novero di anni non poi tanto breve. Pasolini era una presenza usuale nelle tavolate dell’epoca, quelle in trattorie e pizzerie romane, che Alberto Arbasino descrive nel suo libro, capolavoro della sua post-maturità, Ritratti italiani (Adelphi). 

 

Con Moravia, la Morante, gli altri amici romani, si discuteva, si litigava, ci si divertiva parecchio, racconta. Nelle venticinque pagine che Alberto Arbasino dedica al più famoso intellettuale italiano della seconda metà del XX secolo, uno dei più lunghi ritratti, si comincia con un’intervista del 1963, in precedenza pubblicata in Sessanta posizioni, libro uscito nel 1971.

 

anna magnani e pier paolo pasolini mamma roma

Lì c’è una frase che esprime la situazione di Pasolini all’epoca, frase che suona anni Settanta e non Sessanta, come è datata nei Meridiani, dove è riportata: “L’Italia è un corpo stupendo, ma dovunque lo tocchi o lo guardi, vedi, attorcigliate, le spire viscide e nere di un serpente, l’altra Italia. Come si può fare l’amore con un corpo avvolto da un serpente? Così comincia la castità”. Mancano solo quattro anni alla sua barbara uccisione. Anni cupi per il poeta.

 

ALBERTO MORAVIA - DACIA MARAINI - PIER PAOLO PASOLINI

Siamo a Mantova, in un albergo, parlo con Arbasino di Pasolini. A Venezia è stato proiettato il film di Abel Ferrara dedicato a PPP, che ricostruisce l’ultimo giorno di vita dell’autore di Salò-Sade. Non l’abbiamo visto né io né lui. Su “The Observer” è uscito poche settimane fa un articolo di Ed Vulliamy, che da giovane fu a Firenze nel 1973, membro di “Lotta Continua”, dedicato al film di Ferrara. Si parla ancora dell’uccisione di PPP per ragioni politiche: a causa del romanzo che stava scrivendo, Petrolio, per la connessione tra la morte del poeta e l’uccisione di Mattei, con servizi deviati, neofascisti, bombe, oro nero.

 

Moravia Laura Betti Pasolini

Questa estate è uscito sul supplemento culturale de “il Sole-24 Ore” un articolo di Graziella Chiarcossi, la nipote di Pasolini, che spiegava a chiare lettere che non c’è stato nessun furto del manoscritto di Petrolio, una delle prove proposte negli ultimi anni per sostenere la vicenda dell’uccisione politica di PPP. Certo, ci sono ancora molte cose oscure nella vicenda. Pelosi, l’assassino reo confesso, non ha detto tutta la verità, e ha più volte parlato ingarbugliando la storia di quelle ultime ore. Parlo ancora una volta di Pasolini con Arbasino perché nelle sue pagine ci sono due o tre cose che meritano di essere riprese e commentate.

moravia arbasino

 

Perché tanto spazio a Pasolini? Non ne dai così tanto neppure a Calvino, molte volte citato nel libro.

Perché Pasolini è stato un’icona. E lo è diventato soprattutto grazie ai film, così visti all’estero, mentre invece per quello che riguarda Ragazzi di vita o Una vita violenta erano considerate delle narrazioni dialettali, romanesche, né più né meno come i racconti milanesi di Testori. Bisogna pensare a cosa faceva Gadda, il nostro indiscusso maestro, che nello stesso giro di frase includeva il sublime e il pecoreccio, il linguaggio tecnico e ingegneresco, demodé o aggiornato. Pasolini e Testori si limitavano a tradurre i loro linguaggi.

 

Vuoi dire che ti sembra più riuscito il cinema della narrativa. Non è un giudizio da specialista, da addetto ai lavori? Non lo leggono in tanti?

No, non credo. Mi domando quanti siano oggi i lettori di quei due libri.

franco franchi moravia totò e pasolini

 

Lo scandalo di Ragazzi di vita, il processo lo avevano aiutato molto ad affermarsi come autore.

Certo, ci furono tanti scandali, denunce e processi, un’infinità che hanno accresciuto la sua fama, processi spesso intentati per ragioni pretestuose.

 

Quanto ha contato e ancora conta lo scandalo nella costruzione dell’icona?

Moltissimo, uno scandalo che riguardava allo stesso tempo i cattolici, i comunisti e persino i lettori del “Corriere della Sera”. Uno scandalo divulgatissimo. Riusciva a provocare scandalo con i costumi prevalenti, così come lo suscitava con la religione di Stato e con ideologie alla moda. Turbare e scandalizzare i praticanti con le loro stesse pratiche, come ho scritto nel libro.

franco franchi moravia totò e pasolini

 

La frase che riporti nella tua intervista, quel fare l’amore con il corpo dell’Italia, fa pensare ai ragazzi con cui andava Pasolini a Roma…

Beh, allora, negli anni Settanta i ragazzi avevano soldi e automobili, oltre che ragazze. L’arrivo di una Alfa Romeo in una piazzetta o strada non era più un avvenimento, l’offerta di una pizza faceva sorridere. Senza dubbio era disperato.

 

Oggi alla presentazione del libro hai detto che Pasolini si sentiva invecchiare…

Certo, invecchiare era un dramma per lui. Non aveva più la prestanza di prima. Non giocava più a calcio con i suoi coetanei, ma con ragazzi che avevano la metà dei suoi anni; il corpo che invecchia era diventato certamente un problema.

 

moravia e pasolini 1

Nel libro ricordi che i temi della mutazione antropologica, gli articoli in Scritti corsari, e prima su “il Corriere”, derivano da questa delusione per la perdita di seduzione, dalla perdita dei ragazzi di vita con cui andava nelle sue notti.

Era disperato per questo, ma è anche stato frainteso, perché chi rimpiangeva all’epoca l’Italia frugale del passato sembrava allora un nostalgico del fascismo. Le motivazioni autobiografiche delle sue anacronistiche invettive contro la società dei consumi e del benessere rendono ancora più straziante la tragica fine di Pier Paolo.

 

C’è un passo del tuo ritratto che mi ha colpito. Là dove tu parli del vittimismo masochistico genuino e profondo di Pasolini, “ostentato e strumentale per la carriera ma molto autentico, presentandosi insieme come capro espiatorio e agente provocatore – o come capro espiatore, sempre più eretico e martire; e poi aggiungi che tutto questo in ambienti dove il sesso e soprattutto la sodomia venivano vissuti come commedia e non come tragedia”.

MONTALE MORAVIA PASOLINI

Pier Paolo col suo temperamento drammatico e ferito visse la sodomia come tragedia e non come commedia. Non poteva certo fare il capro espiatorio nella letteratura, all’epoca ricca di vecchie zie delicate e velate, in trepida attesa di cose osé. E anche non poteva fungere da vittima o dissacrante scandalizzatore in quei set pieni di elettricisti e macchinisti romaneschi trascinati allora da romantiche figure dietro i cespugli o fra le quinte…

 

Da dove nasce questa propensione al vittimismo?

MORANTE PASOLINI MORAVIA

Forse nasce in Friuli, nell’infanzia. Se si pensa che Casarsa è poi diventata Casarsa della Delizia, ed è il luogo dove ha subito il processo per comportamenti lascivi, come si diceva un tempo.

 

Nel libro parli degli ultimi tempi della vita di Pasolini, della delusione di questo mondo cambiato.

I ragazzi non lo davano più, se non a pagamento. Scompare l’Eden trovato a Roma. Pasolini aveva ragione parlando di omologazione che metteva insieme al terrorismo, poi il terrorismo passa di moda e l’omologazione si estende e diventa omogeneizzazione.

 

Tu hai scritto in un articolo, che qui nel libro non c’è, che nel caso di Pasolini che va coi ragazzi si trattava di pedofilia.

Sì. Era pedofilia, ma era anche un termine che allora non esisteva. Non c’era. Si tratta di un termine usato dopo.

 

moravia pasolini

 Tu dici che a prenderlo sul serio erano solo le due chiese, i comunisti e i cattolici: scandalizzati ma anche attirati da lui.

Ma certo. Nel caso dei comunisti soprattutto erano attirati dal suo non conformismo, perché era controcorrente. I comunisti erano affascinati da questo.

 

Ma i comunisti erano dei puritani rispetto al sesso.

Certo.

 

E i cattolici non erano forse scandalizzati dall’omosessualità di Pasolini, dalla sua pedofilia? In un articolo che ricordo, hai parlato dei preti, dei monsignori in Friuli, pedofili, che facevano lo stesso, ma allora non se ne parlava.

Lo si faceva normalmente nelle canoniche, perché una grande maggioranza dei preti così toccavano il sedere dei bambini.

pasolini

 

La personalità masochista di Pasolini faceva vedere tutto questo come tragico, scrivi.

Virava in tragedia quello che era stato commedia nelle chiese e nei seminari.

 

Perché diventa una tragedia, ne aveva i motivi per questo?

Questa era la sua personalità. Pasolini, come Testori, erano tesissimi e inquietissimi. Afflitti dal senso del peccato, trasformavano in sfida quello che altri ambienti indulgenti e ironici vivevano la sodomia come divertimento e non come tormento: monsignori mondani, diplomatici sorridenti, signore con villa, grandi borghesi con yacht, letterati in blazer, la società gin-and-tonic.

 

In un paio di articoli comparsi in Scritti corsari, e prima in rivista o rotocalco, Pasolini spiega che lui non è gay, anche se non usa quel termine, e non credo neppure avrebbe amato molto i matrimoni omosessuali.

pasolini

Neanche per sogno. Figurarsi, non avrebbe amato neppure quelli che si chiamavano i giovani mariti che allora si sfogavano prima di andare a casa dalle giovani mogli. Andava solo con i ragazzini, si faceva picchiare dai gruppi di ragazzini.

 

Il tema della sua uccisione trattato da film di Abel Ferrara. Si parla della sua morte come un delitto politico. Non ti pare che questo sia un modo per non prendere in considerazione questi aspetti sessuali di Pasolini?

Certo. Il fatto delle mancanza di documenti... Tanti a dire: Io so, io so, io so… Ma allora dillo, allora scrivilo.

 

Tu pensi come Nico Naldini che il delitto sia avvenuto in un contesto sessuale?

pasolini

Allora scrissi un articolo sul “Corriere” poco dopo la morte di Pier Paolo, dopo la disgrazia, dove si diceva che ci sono molti aspetti oscuri nella sua morte, ma forse ha ragione Naldini nel dire che hanno a che fare con quello.

 

Non è stato ucciso solo da Pelosi, questo sembra oramai probabile. Ma parlare del complotto politico…

Bisogna vedere se aveva l’abitudine di andare in quei luoghi più o meno spesso, se sono stati seguiti. Su questo si possono fare delle congetture. Non lo so.

 

Tu sei stato amico di Pasolini. Era un’amicizia fondata su che cosa?

Su un’affinità letteraria. Come con Parise e Calvino, ad esempio, è stata un’amicizia che non c’entrava nulla con le storie di culo.

 

PASOLINI DAVOLI

Cosa ti manca di Pasolini?

I film, perché avendo visto Salò sono rimasto perplesso. Un film che mi convince poco.

 

Oggi Pasolini riuscirebbe a capire qualcosa del gran caos in cui viviamo immersi?

Dubito che riuscirebbe a ricavarne una qualche spiegazione o interpretazione. Tutto è diventato complesso.

 

Arbasino è visibilmente stanco. Ne ha ben donde. Ha ottantaquattro anni e oggi ha parlato per quasi un’ora al Festival della Letteratura, poi ancora in radio, e un’altra intervista, prima di sederci qui nella stanzetta dell’albergo a riparlare di Pasolini. Tuttavia le sue risposte su Pasolini sono sempre pungenti e insieme affettuose e tenere, come nelle pagine del libro. Leggetele, troverete davvero un autore che non è solo un grandissimo stilista, come ha scritto, per altro giustamente, qui Giancarlo Leucadi – lo è, per fortuna, perché Arbasino è prima di tutto come lo dice e non quello che dice.

ARBASINO RITRATTI ITALIANI

 

Le pagine sul poeta, sull’autore di Petrolio, sono stupende, come quelle su Gian Giacomo Feltrinelli, altra figura discussa, ma senza dubbio straordinaria della nostra storia recente. Leggete tutto questo libro, perché non solo c’è un’Italia scomparsa, e poi personaggi incredibili, ricordi, tanto gossip acuto e spietato, affascinante e brillante, ma perché questa di Ritratti italiani è l’autobiografia di uno dei nostri maggiori scrittori, e insieme il manuale su cosa deve e non deve fare un intellettuale (l’ha detto un acuto amico la sera stessa con lui). 

 

PASOLINI OMICIDIO 22

Insomma, un libro che è destinato a restare per qualche generazione almeno. Non ultimo il fatto che è uno dei libri più venduti (e probabilmente letti) di Arbasino. Va da Agnelli Gianni a Zeri Federico. Non tutta l’Italia, dal 1960 al 2010, ma molta. Autoritratto italiano.

 

ALBERTO MORAVIA - DACIA MARAINI - PIER PAOLO PASOLINIPASOLINI PITTOREpasolini dino pedrialipasolini dino pedriali 44pasolini dino pedriali 18PIER PAOLO PASOLINIpasolini camilla cederna oriana fallacininetto davoli franco citti e pier paolo pasolini piero paolo pasolini con ninetto davoliElsa Morante Bernardo Bertolucci,_Adriana_Asti, Pier Paolo Pasolinipasolinipasolinipasolini capellopasoliniAldo Moro e Pasolini alla Biennalepier paolo pasolini sul set di salo' 2pier paolo pasolini ninetto davolipier paolo pasolini sul set di salo'PASOLINI MASTROIANNIpasolini con silvana manganoPasolini nelle periferie di RomaPASOLINIEZRA POUND PASOLINIraffaella carra' e pier paolo pasolinipier paolo pasolini con la madre susanna colussiperi paolo pasolini sul set di medea con maria callasPASOLINI 11PINO PELOSI E LA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINIIL CADAVERE DI PIER PAOLO PASOLINIveltroni giovane e pasolinisalo di pasolinipasolini rondiADRIANA ASTI PASOLINIpasolini 3oreste del buono e pasolini pasolini 1pasolini 2tullio pericoli pasolini pasolini nudo pedriali

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...