GLI ASCOLTI GELANO L’ESTATE DELLA RAI – IL SERVIZIO PUBBLICO COLLEZIONA FLOP NEL DAY TIME ESTIVO. “UNO MATTINA ESTATE”, CONDOTTO DA MARIA SOAVE E DA MASSIMILIANO OSSINI, NON VA OLTRE IL 15.6% DI SHARE. VA ANCHE PEGGIO PER “CAMPER” CON ROBERTA MORISE E TINTO FERMO AL 12.4% E BATTUTO DALLE REPLICHE DI “FORUM”. PERDE COLPI ANCHE “L’ALMANACCO” DI DRUSILLA FOER CHE CROLLA AL 3.9%. DISASTRO A RETI UNIFICATE PER GLI SPECIALONI SULLA POLITICA SNOBBATI DAGLI ITALIANI CHE NON SI SONO NEMMENO PRESENTATI ALLE URNE…

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Michela Tamburrino per "La Stampa"

 

maria soave massimiliano ossini uno mattina estate 3 maria soave massimiliano ossini uno mattina estate 3

Eppure gli analisti attenti l'avevano previsto questo flop continuato che sta accompagnando alcune proposte televisive fatte soprattutto dalla Rai del day time e degli speciali elezioni. Certo, non ci si poteva aspettare che al massiccio assenteismo alle urne non facesse seguito un altrettanto corposo disinteresse pure davanti al teleschermo.

 

Gli ascolti da lunedì 13 penalizzano gli speciali elettorali: su Rai1, Porta a Porta , lo speciale di Bruno Vespa dedicato ai referendum ha interessato 1.125.000 spettatori, share del 7.1%. Meglio se l'è cavata Report su Rai3, le inchieste di Sigfrido Ranucci hanno informato 1.409.000 spettatori, share del 8.4%. Si aggiudica prima, seconda e terza serata Canale 5 con "L'Isola dei Famosi, la ventitreesima puntata del reality show condotto da Ilary Blasi ha convinto 2.246.000 spettatori, share del 19%. Non sono risultati eclatanti, anzi ma tanto basta per surclassare i concorrenti.

l almanacco di drusilla foer 2 l almanacco di drusilla foer 2

 

Peraltro gli ascolti degli speciali elettorali sono stati tutti bassi: in fascia pomeridiana la maratona tv del Tg1, L'Italia al voto, si è fermata a 690 mila telespettatori con uno share dell'8%; meno di 400 mila per La7.

Anche l'emblema della novità televisiva perde colpi: Drusilla Foer, salutata come evento mediatico, con il suo L'Almanacco del giorno dopo in fascia pre-serale su Rai2, continua a perdere ascoltatori e crolla al 3,9% di share con 599.000 telespettatori. Nel Day time, successo di Tg5 Mattino, 25,6% di share 1.174.000 spettatori che lo porta a superare TgUno Mattina che si ferma a 646.000 spettatori e al 15,4% di share.

porta a porta 4 porta a porta 4

 

Invece si difende bene Uno Mattina Estate condotto da Maria Soave e da Massimiliano Ossini con 685.000 telespettatori e il 15,6% di share. Altra spina nel cuore è Camper su Rai1 con Roberta Morise e Tinto che non va oltre il 12,4% di share con 1.166.000 telespettatori e perciò ancora una volta battuto dalla replica di Forum , condotto da Barbara Palombelli su Canale 5 che raccoglie 1311,000 telespettatori e il 19,8% di share.

 

camper camper

Numeri che fanno riflettere Mario Morcellini, professore emerito di comunicazione e presidente del consiglio scientifico della Fondazione Sapienza di Roma. «Gli ultimi due anni televisivi sono stati una riscoperta clamorosa di novità e sorprese, abbiamo vissuto il fenomeno del ritorno alla mediazione che è il contrario della formula della "disintermediazione" temuta dal professor Rodotà e da tanti di noi, che riguardava soprattutto i giovani pronti a fidarsi delle prime fonti che capitavano loro a tiro, perciò vittime di disinformazione. I media non si sono resi conto dei dati entusiasmanti.

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Il grande regista Pupi Avati invece colse il momento e scrisse una lettera al Cda Rai per chiedere più programmi culturali.

 

L'incipit era "Dopo il Covid è finito il cazzeggio comunicativo". Restò inascoltato. I dati invece ci avvertivano della disponibilità del pubblico al cambiamento perché quando si cambiano le scelte comunicative cambiano anche le scelte di vita e di valori. E la tv di Stato non ha colto ma è stata la prima fonte d'approvvigionamento nel lungo periodo del Covid e anche a proposito dell'emergenza bellica . Il pubblico chiede alla tv innanzitutto rassicurazione, come vent' anni fa per le Torri Gemelle e dunque innovazione, che non riceve».

 

l almanacco di drusilla foer 1 l almanacco di drusilla foer 1

Ma le elezioni non sono un tema importante per gli italiani? «Le elezioni non sono state un evento. Il combinato disposto di elezioni e referendum non ha convinto pubblico e media. Le parole chiave hanno travolto un appuntamento giudicato secondario dal pubblico e dai commentatori, non è stata costruita una linguistica adatta». E perché vanno male pure i programmi d'intrattenimento? «Perché non sono né carne e né pesce e se ne possono trovare più plausibilmente altrove. Il day time è la pancia molle dell'offerta e così i palinsesti Mediaset appaiono più adatti allo spettatore che cerca intrattenimento».

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