archivio carmelo bene

BENE, BENISSIMO - A LECCE SARANNO INAUGURATI UNA BIBLIOTECA E UN MUSEO PER RI-SCOPRIRE CARMELO BENE UNO DEI PIÙ GRANDI ATTORI AVANGUARDISTI DEL ‘900 - APERTO AL PUBBLICO L'ARCHIVIO CHE RACCOGLIE GLI OLTRE CINQUEMILA LIBRI RARI, GLI ABITI DI SCENA, GLI ARREDI (A PARTIRE DALLE SEDIE BIRMANE CON INTARSI DI MADREPERLA) E I TESTI INEDITI: “DAI 30 AI 45 ANNI HO LETTO MOLTISSIMO. CERCAVO UN MIO TORNACONTO CONTINUO..."

Andrea Camprincoli per “Libero Quotidiano”

 

CARMELO BENE

«Dai trenta ai quarantacinque anni ho letto moltissimo. Cercavo un mio tornaconto continuo. Una mia verifica». Lo disse Carmelo Bene, drammaturgo, scrittore, poeta. Uno dei più grandi attori avanguardisti del 900, uomo geniale ed estremamente colto. Amato e odiato senza mezze misure. Per taluni incomprensibile e fastidioso. Ma una cosa metteva tutti d'accordo: la sua vastissima cultura. I libri li divorava. Disse di possedere «ventimila volumi a Roma e circa duemila a Otranto» e paragonava la sua biblioteca a un "vascello fantasma".

 

Finalmente, a 20 anni dalla morte dell'artista salentino, apre al pubblico, per iniziativa della Regione Puglia, del Comune di Lecce, e delle eredi, la vedova Raffaella Baracchi e la figlia Salomè, la sua biblioteca privata e non solo. Si tratta dell'Archivio Carmelo Bene, un patrimonio vastissimo di oltre 5mila libri rari e testi inediti, del grande maestro, alcuni ancora in fase di catalogazione.

 

ARCHIVIO CARMELO BENE

Coordinato da Luigi De Luca, il fondo è costituito da quattro nuclei fondamentali: beni librari provenienti dalla biblioteca personale; le sue opere; i contributi critici che lo riguardano. Quindi l'archivio personale, con manoscritti, dattiloscritti, copioni teatrali, materiale audiovisivo, locandine, fotografie, registrazioni e dischi, molti dei quali ancora in corso di schedatura e digitalizzazione. Il fondo Carmelo Bene si trova nel centro di Lecce, all'interno di un incantevole palazzo, in cui Bene studiò da ragazzo, l'ex Convitto Palmieri. Un polo museale, molto dinamico che ospita mostre e iniziative culturali.

 

GRANDE IMPATTO

Si sale al secondo piano e si entra in un magico spazio. Un luogo unico, nel quale sarà possibile consultare, leggere i suoi testi inediti, fare ricerca, per gli studenti, per gli studiosi e per quanti vorranno saperne di più dell'artista salentino. «Quanto ad oggi realizzato», spiega la figlia Salomè «è frutto di un costante e tenace lavoro, vuole dunque essere il mio personale e rispettoso tributo alla sua arte, nonché alla sua insostituibile straordinarietà». Eccezionale è il primo impatto visivo quando si entra nella sala dedicata al teatro.

 

ARCHIVIO CARMELO BENE

Oltrepassato il palcoscenico e i manichini con indosso i costumi di scena, si incontrano i due enormi angeli "berniniani" che Carmelo Bene volle fare realizzare dal suo sodale Gino Marotta, per lo spettacolo Hommelette for Hamlet, del 1987. Poi 24 tra costumi teatrali ed elementi di scena relativi a opere quali Otello, Riccardo III, Pinocchio, nelle edizioni del 1981 e del 1998, La cena delle beffe, il Macbeth-Horror Suite, solo per citarne alcuni. Luci soffuse, due enormi finestre che si affacciano sul giardino orientale.

 

 Tutto il resto riproduce le atmosfere della sua casa-studio. Un ambiente suggestivo e un po' misterioso, come era l'artista. Si ha la sensazione di varcare uno spazio privato. Quasi intimo, così come quello della grande biblioteca di Bene che qui è riprodotta fedelmente sia nella scura libreria che nella sistemazione dei volumi. Divanetti di velluto verde, tavolini dotati di lampade, postazioni belle e comode che sono messe a disposizione per consultare ogni libro.

ARCHIVIO CARMELO BENE

 

Ma cosa leggeva il grande autore? Nato a Campi Salentina da genitori che gestivano una fabbrica di tabacco che dava lavoro a diverse centinaia di operai, Bene viene celebrato dalla sua terra come profeta in patria. Era ossessionato dalla lettura.

 

ANTICHI E MODERNI

Lesse l'intera opera di Shakespeare, fatta arrivare dall'Inghilterra in versione originale. Nel museo si trovano interi scaffali di tutta la letteratura greca e la letteratura latina. Poi la letteratura italiana delle origini con testi latini, italiani, provenzali e franco-italiani, i poeti del Duecento e del Trecento, la Divina Commedia e i lirici del Settecento. E ancora, i testi del Seicento, illuministi, memorialisti, narratori dell'Ottocento. Spiccano varie edizioni di Dante e Joyce, insieme alle raccolte di Pascoli, Bacon, Michelangelo, Sade, Freud e Holderlin.

ARCHIVIO CARMELO BENE

 

La biblioteca-laboratorio di Bene appare come un dedalo di suggestioni in cui si mescola un po' tutto lo scibile: De Musset, D'Annunzio, Wilde, Rilke, Eliot, Pound, Schopenhauer, Stirner, Nietzsche, Dino Campana e Leopardi. È da notare la presenza sugli scaffali di un autore come Emilio Villa che Carmelo Bene considerava «il più grande genio che abbia mai conosciuto». Un poeta rimasto nell'ombra nel panorama editoriale, affine a Bene sia per carattere che per lo stile, col quale collaborò negli anni Settanta. Infine, gli arredi dell'artista salentino: poltrone, tavoli, sedie birmane con intarsi di madreperla provenienti dalla casa di Otranto, persino il registratore e il televisore.

ARCHIVIO CARMELO BENE carmelo bene fotografato da lisetta carmi raffaella baracchi carmelo bene carmelo bene raffaella baracchi carmelo beneCARMELO BENEcarmelo bene salomeCarmelo Benecarmelo bene nostra signora dei turchi 3ARCHIVIO CARMELO BENE Carmelo Bene e Giancarlo DottoCarmelo Bene e Giancarlo DottoCarmelo Bene e Giancarlo Dottocarmelo beneARCHIVIO CARMELO BENE ARCHIVIO CARMELO BENE 11carmelo beneARCHIVIO CARMELO BENE

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…