renato farina paolo berizzi l'educazione di un fascista

UNA BETULLA SI ABBATTE SU BERIZZI – LA STRONCATURA PREVENTIVA DE “L’EDUCAZIONE DI UN FASCISTA” BY RENATO FARINA: “CON QUEL TITOLO E QUELLA GHIRLANDA DI TESI CHE LO INCORONA DI GLORIA PREVENTIVA, È DESTINATO A ESSERE LA TROMBA SQUILLANTE DI UNA PROPAGANDA MENZOGNERA. AL SERVIZIO DI UNA VERA E PROPRIA FABBRICA DELLA PAURA ONDE SQUALIFICARE LA DESTRA SOVRANISTA CON ARGOMENTI MALATI DI RAZZISMO BIOLOGICO"

 

 

Renato Farina per “Libero Quotidiano”

 

PAOLO BERIZZI - L'EDUCAZIONE DI UN FASCISTA

Scrivere la recensione di un libro che non si è letto è normale. Gli amici degli amici lo fanno quasi sempre. Un esempio? Lo svenevole entusiasmo che ha accompagnato l' uscita del libro giallo di Walter Veltroni, mi rifiuto di credere sia nato dall' esperienza di una notte in compagnia di quelle pagine. Scriverne una su un libro non ancora uscito, e perciò solo immaginato a partire dal battage che lo accompagna, è invece un' impresa onesta. Si può perfettamente intuire il posto che l' opera e il contorno orchestrale occuperanno nel puzzle di questo nostro tempo.

 

renato farina (2)

Parlo del volume di Paolo Berizzi, Feltrinelli, 240 pagine, prenotabile al prezzo di 13,60. Sarà in libreria il 6 febbraio. Dopo qualche giorno un evento con la stessa intestazione sarà in scena alla Feltrinelli di piazza Duomo a Milano, il 14 febbraio: dialogheranno con l' autore, il direttore di Repubblica Carlo Verdelli e altri cospicui personaggi. Il vocio crescente, solenne e insieme concitato, sta tutto nel titolo, che ha la forza di una piramide che pretende di spiegare l' essenza del nostro momento storico: «L' educazione di un fascista».

PAOLO BERIZZI

 

Non è un libro storico. Ma racconta il presente. Leggere le stringate parole che introducono all' incontro di piazza Duomo spiega in che cosa consista il male assoluto. «Orgoglio italiano. Onore.

Patria. Lealtà. Sacrificio. Sono le parole d' ordine dei nuovi balilla». La presentazione fornita dalla casa editrice è più esplicita. Il fascismo non è un fenomeno del passato.

 

renato farina

«C' è stato un passaggio tra le generazioni». «Il ritorno dell' educazione fascista» è un fatto di massa: «Da nord a sud l' Italia è percorsa da una tendenza ormai visibile e capillare, capace di modellare i costumi e la mentalità attraverso potenti suggestioni. C' è una rete di palestre in cui gli sport da combattimento si usano per allevare picchiatori, militanti, "uomini nuovi"».

 

DE FELICE AVEVA TORTO?

SCHEDA DI L'EDUCAZIONE DI UN FASCISTA DI PAOLO BERIZZI

Un passaggio tra generazioni. Il fascismo, contestando le tesi arci-documentate di Renzo De Felice, non è un fenomeno storico, circoscritto ed emerso grazie all' unicità di Benito Mussolini. Povero De Felice non ha capito nulla. Non andava in palestra!

 

RENZO DE FELICE

Il fascismo per questi nuovi geni della storiografia è un connotato razziale, genetico, una specie di virus che si contrae alla nascita dal papà e dal nonno, e poi viene sviluppato nel buio di parolacce orribili. Non viene in mente agli ideologi dell' antifascismo del nuovo millennio che lealtà, onore, patria, eccetera meriterebbero sicuramente interpeti migliori, ma esse affascinano molta gioventù (assai più di quella delle mitiche palestre berizziane) proprio perché sono maciullate dal relativismo devastante che pervade ormai gran parte delle agenzie una volta educative?

casapound

 

L' ironia con cui in questi manifesti repubblichesi (per distinguerli da repubblicani e repubblichini) sono circondati i valori, la loro riduzione ad Hitlerum è esattamente carburante per la disperazione di molti, e il fanatismo di alcuni dementi.

Fascisti? Direi piuttosto mitomani. Pericolosi. Da non sottovalutare. Questa gente ha minacciato Berizzi, cui tocca girare con la scorta (ad altri è toccato e tocca per oscuri avvertimenti di epigoni di brigatisti rossi); insiste nel terrorismo verbale contro lo stimabile direttore di Repubblica, a cui va la nostra solidarietà senza distinguo; ha imbrattato il nome di Liliana Segre.

liliana segre by spinoza

 

Ma esaltare la potenza di questo fenomeno somiglia tanto a un desiderio costruito per delegittimare quelle che il libro chiama «pulsioni identitarie» che - senza nominarli, ma di certo pensandolo - sono intese come il veleno sociale sparso da Salvini e Meloni.

 

benito mussolini su pornhub

Il male va combattuto, dovunque si annidi. Ovvio. Ma se si sbaglia diagnosi, e si parla di fascismo rinato, la terapia diventa peggiore del male, si trasforma in una chiamata alle armi, perché la «resistenza è incompiuta». E si finisce per costruire un recinto di sub umanità dove confinare la destra che per ragioni fatali e genetiche partorisce fascisti, tenendola alla larga dal gioco democratico.

l articolo di pietro colaprico su liliana segre

 

NARRARE E PENSARE

Ed ecco la mia recensione anticipata, alla cieca, no look, come si dice di certi assist di Messi. Il libro di Berizzi è scritto in modo brillante.

 

L' inviato di Repubblica annota quello che vede, e lo fa con onestà ed eccellente resa drammatica. Qual è il problema? Paolo è formidabile a narrare, ma quando poi si ferma a pensare è un disastro.

Le sue storie sono trasformate, sull' onda dei canoni ovvi del giornale per cui lavora, nell' ombelico del mondo. La nostra stima per gli occhi e le dita di Berizzi è tanta. Scorge il ramo, ne descrive i bitorzoli, la fogliolina mangiucchiata dal bruco, lo scoiattolo assalito dallo sparviero. Non vede la foresta, e ignora che poi c' è la pianura. Capita ai cronisti più grandi, come fu Giampaolo Pansa. Non è un peccato mortale, basta saperlo.

intervento di paolo berizzi

 

Berizzi fu assunto al Borghese da Vittorio Feltri, poi lo volle a Libero proprio quando cominciavamo l' avventura. A Repubblica fiutarono uno bravo, la nostra barchetta pareva destinata a un naufragio immediato, Paolo traslocò con i complimenti della nostra ciurma di straccioni di Valmy in ambiente più à la page.

casapound

 

EVVIVA L' INVASIONE

Nel 2008 scrisse un libro straordinario ambientato a Milano, non in Calabria: «3 euro l' ora» (Baldini & Castoldi). Berizzi vi raccontava come numerose imprese edili utilizzassero una umanità di stranieri disgraziati, veri schiavi, sotto l' occhio distratto degli ispettori del lavoro.

Erano clandestini. Quel volume diventò la pietra fondativa per costruire l' ideologia dell' accoglienza senza limiti, e la regolarizzazione di chiunque e con qualsiasi ragione fosse giunto nel nostro Paese.

PAOLO BERIZZI

 

Berizzi non c' entra, ma accadde. Noi ne traemmo la lezione opposta: occorrevano politiche atte a impedire la tratta di povericristi usati come manovalanza a costo e standard di sicurezza infimi. Eravamo isolati. A noi quegli affreschi di Paolo suggerivano il precedente degli schiavi trascinati dall' Africa Occidentale nelle piantagioni di cotone dell' Alabama. Rimedio? Liberarli e bloccare l' andirivieni di navi negriere.

matteo salvini citofono

 

Concetto da trasferire nel nostro tempo. Puro buon senso. Prevalse e perdura invece nella cultura dominante diffusa a larghe mani dalle casematte progressiste il contrario: ponti d' oro all' invasione, da qualunque parte venga e da chiunque sia gestita.

L'ARTICOLO DI FRANCESCO STORACE CONTRO PAOLO BERIZZI DI REPUBBLICA

 

Allo stesso modo di «3 euro l' ora» questo volume è una compilazione onesta e drammatica, con toni da far paura, di episodi e personaggi da brividi. Ma «L' educazione di un fascista» con quel titolo e quella ghirlanda di tesi che lo incorona di gloria preventiva, è destinato a essere la tromba squillante di una propaganda menzognera. Al servizio di una vera e propria fabbrica della paura onde squalificare nella competizione politica, con argomenti malati di razzismo biologico, la destra sovranista che dice proprio: lealtà, onore, patria, sacrificio. Saranno mica parole fasciste? Io le ho imparate in Omero.

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…