1. A CACCIA DI NUOVI CAPITALI PER DIVENTARE PIÙ GRANDI, “IL FATTO QUOTIDIANO” DI PADELLARO & TRAVAGLIO VA IN BORSA MA ARRIVA SUBITO UN CETRIOLO ROSSO ANTICO 2. ESSÌ, PUR FACENDO A MENO DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO E CON POCHISSIME INSERZIONI PUBBLICITARIE, SUL BLOG SBUCANO I LETTORI TRINARICIUTI CHE CONSIDERANO UN TRADIMENTO DI CLASSE QUOTARE IL GIORNALE A PIAZZA AFFARI: “SE AVETE BISOGNO DI SOLDI FATE UNA COLLETTA, E’ PIU’ ONESTO” - “SE C’E’ UN PROGETTO SERIO ANDATE IN BANCA A CHIEDERE UN PRESTITO, NON IN BORSA A CREARE DANARO DAL NULLA” 3. “VENDITE IN CALO E CAMPAGNA ABBONAMENTI FALLITA, ECCO PERCHE’ VI QUOTATE” – “IL GIORNO IN CUI SE NE VA TRAVAGLIO, SARA’ LA VOSTRA ULTIMA ALBA” - ‘’BRUTTA BESTIA I SOLDI” 4. MA BRUTTA BESTIA SONO ANCHE I MORALISMI E I “SIAMODIVERSISMI”. LI AIZZI, PER UN PO’ CI CAMPI, MA POI NON LI CONTROLLI PIÙ. ANCHE QUESTA È UNA LEGGE DI MERCATO…

DAGONEWS

I giornalisti del Fatto Quotidiano l'hanno scoperto mercoledì scorso da un altro giornale (Mf) e da questo disgraziato sito. I lettori, da un intervento sul quotidiano firmato direttamente dall'amministratore delegato - e socio rilevante - Cinzia Monteverdi. Il giornale dei puri e dei duri, rivelazione editoriale degli ultimi anni, in autunno si quota in Borsa.

Dopo anni di appelli ai lettori basati sull'assoluta indipendenza e su un forte spirito di appartenenza, tutti giocati sul messaggio "abbiamo bisogno di voi per essere liberi", adesso arriva il momento dei prospetti di Borsa, delle forchette di quotazione, delle scommesse finanziarie, dei nocciolini duri, dello slalom tra conflitti d'interesse e operazioni con parti correlate. Così va il mondo, pare, ma i lettori del giornale diretto da Padellaro e Travaglio sono tipi sanguigni. E sul sito del giornale hanno riversato commenti tra l'amaro e l'inkazzato. Con Cinzia Monteverdi che ha dovuto nuovamente mettersi alla tastiera e scrivere.

"Non avremo alcun padrone. La maggioranza fatta dai soci fondatori attuali, di cui fanno parte fondamentale (sic) i nostri giornalisti, sarà blindata. Il giornale sarà in mano a loro (...) Sarà un'operazione costruita appositamente per dare spazio alle persone, e ai lettori che desiderano diventare azionisti del Fatto (...) Stia tranquilla che il giornale che ogni giorno si reca ad acquistare rimarrà sempre libero. Invio questa mia risposta anche ad Antonio Padellaro, Marco Travaglio e Peter Gomez. Che saranno i veri garanti del nostro sviluppo futuro. Grazie di cuore". Firmato Cinzia Monteverdi, in risposta all'affezionata lettrice Silvia che aveva protestato così: "Ci avete tradito e questo non lo posso sopportare".

Il problema è che la pensa come lei, per l'imbarazzo dei futuri collocatori di Borsa, la stragrande maggioranza dei lettori che si sono fatti vivi (oltre 300) sul sito del giornale. Ci sono obiezioni "ideologiche" e ce ne sono di più pratiche, o sentimentali. Fatevi un giro sul "ilfattoquotidiano.it" e rimarrete colpiti dalle bordate piovute sull'improvvido annuncio.
Benedetto Luigi Compagnoni è quasi incredulo: "Ma dai, entrare in borsa significa condividerne il fine e anteporre il profitto a tutto". Un certo Scarzana gufa di brutto: "Vendite in calo, campagna abbonamenti fallita, quotazione in borsa (cosa rischiosa). Vi dirò, tra un anno, più o meno quando non potrò più scrivere su questo blog, mi dispiacerà. Veramente".

Poi passa il lettore Salgaris, chiaramente un tecnico, e discute con chi propone azioni privilegiate per gli abbonati: "Date un'occhiata all'andamento delle quotazioni dei titoli editoriali negli ultimi anni. Qui una cosa è certa, se riusciranno a quotarsi (me ne dubito molto) il valore arriverà presto a zero e si perderà tutto. Se hanno bisogno di soldi meglio proporre una colletta, è più onesta".

Non tutti sono per la crociata anti-Borsa preventiva. Il lettore SimSim cerca di restare ai fatti annunciati dall'ad del Fatto e tenta di calmare i confratelli: "Se veramente i pacchetti massimi di acquisto saranno bassi e soprattutto finché non viene messa in vendita la metà più una delle azioni, niente potrà cambiare in termini di linea se non deciso dall'attuale consiglio di amministrazione. Per cui un po' di calma, è evidente che non è un capriccio questo, ma risponde alla necessità di cambiare rotta per sopravvivere". Speriamo che i pubblicitari della campagna per la quotazione non lo prendano in parola. "Cambiare rotta per sopravvivere", anche se è la vera motivazione di tante Ipo, non è mai una bella cosa da dire.

Ma anni passati a leggere le (divertenti) tirate manichee di Travaglio non aiutano ad apprezzare le sfumature e allora ecco Perry Cox: "Se hai bisogno di capitali per un progetto hai due possibilità: recarti in banca e chiedere un finanziamento, che è cosa buona e giusta perché strettamente legato alla tua produttività reale, oppure sederti al tavolo da gioco delle borse e scommettere sulla speculazione. Quotarsi in borsa significa voler creare danaro dal nulla".

Poi c'è un certo Alf che sfida i lillini, i barbacetti, i fanScanzisti e i feltrini: "Vedremo in pochi mesi se la vostra tanto sbandierata indipendenza è tale. State sereni fattisti". Dal saluto si capisce che è un pericoloso infiltrato. Questo Alf è capace di essere un lettore del Foglio.

Yellowe invece è solo amarissimo: "Avevo già notato: ultimamente avete pubblicato pubblicità per il Forex che come sappiamo è vera e propria speculazione, o meglio gioco d'azzardo, sui cambi delle valute". ‘Azz, manco il Forex si può. Dura la vita con lettori così esigenti.

Tra i commenti è molto forte anche il partito degli apocalittici. Uno di loro, Roberto Bello, "abbonato da prima che uscisse il n.1", si lancia però in un'analisi per nulla banale: "Spero davvero di sbagliarmi, ma vedo l'inizio della fine. Non è tanto il fatto di quotarsi in borsa che mi preoccupa, quanto ciò che esprime l'atto. Ma davvero credete di essere un produttore-fornitore di servizi in un mercato libero? (...) Il Fatto esiste perché un gruppo "lo sostiene" per appartenenza, non per logica di mercato. Il giorno in cui Marco Travaglio dovesse andarsene sarà la vs ultima alba. Spiace assistere a un suicidio, non mi preoccupa l'indipendenza, tanto il giorno in cui la doveste perdere Travaglio se ne andrebbe, mi preoccupa che non avete capito chi siete e per questo chiuderete".

Ma i soci-azionisti-futuri speculatori di Borsa del Fatto sono anche stranamente già vittime di un certo clima da scaccia alle streghe, con il lettore "Wow" che urla: "Vi siete venduti alla Casaleggio e Ass", quando è noto che il para-guru di Grillomao, che all'epoca della fondazione si era avvicinato al progetto attraverso Marco Travaglio, fu respinto da Antonio Padellaro e tutti gli altri.

Ogni tanto, comunque, spunta qualche commento positivo. Come quello del lettore Limas: "Non capisco l'equazione Borsa= fine indipendenza editoriale. Se come dichiarato dal'Ad andrà in Borsa un 10/15% non capisco dove sta il problema. La quotazione in Borsa costringerà il Fatto ad essere ancora più efficiente perché dovrà dimostrare al mercato di essere una azienda sana e sostenibile nel lungo termine". E poi c'è Saif al Din che predica: "Fratelli, il Fatto era e resterà un giornale libero, liberissimo direi".

Ma non mancano i lettori un po' sul rancoroso, come Rosario Laranocchia che ri-posta una frase della Monteverdi, "Questo ci permetterà anche di raccogliere i capitali necessari..." e ricorda: "E' curioso che adesso abbiate bisogno di soldi, quando, a fine 2011, vi siete spartiti un bottino di alcuni milioni, presunti giornalisti inclusi. Padellaro, tanto per citarne uno, si mise in tasca oltre 600.000 euro: li ha già spesi tutti? La Monteverdi dovrebbe ricordarselo, arrivò proprio quel giorno, appena defenestrato Poidomani".
Ed è tanto deluso Aladino: "Come al solito si predica bene e poi si razzola male, gira e rigira è sempre la stessa cosa: brutta bestia i soldi".

Brutta bestia anche i moralismi e i "siamodiversismi". Li aizzi, per un po' ci campi, ma poi non li controlli più. Anche questa è una legge di mercato.

 

Daniela Ranieri Marco Travaglio Paolo Flores D Arcais e Antonio Padellaro Padellaro e Travaglio Cinzia Monteverdi Peter Gomez MARCO LILLO E ANTONELLA MASCALIMARCO LILLO E SANDRO RUOTOLO LA SORA CESIRA GIANNI BARBACETTO barbacetto Casaleggio VAFFADAY DI GENOVA FOTO LAPRESSE

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”