portrait de la jeune fille en feu

LA CANNES DEI GIUSTI – LA GUERRA CHE SI STA SCATENANDO NEL CONCORSO È TRA IL CINEMA MASCHILE DEI VECCHI TROMBONI E LA GIOVANE E AGGUERRITISSIMA COMPAGINE DI REGISTE FEMMINE DI OGNI PARTE DEL MONDO  – PIÙ CHE UNA CALDA STORIA LESBO “PORTRAIT DE LA JEUNE FILLE EN FEU”, CON TANTO DI ESIBIZIONI FETICISTE DI GRAN PELI ASCELLARI, CI SEMBRA UN DOTTO TENTATIVO DI RAGIONARE SULLA LIBERAZIONE DELLA CREATIVITÀ FEMMINILE

 

Marco Giusti per Dagospia

 

celine sciamma presenta a cannnes portrait de la jeune fille en feu

Grandi ovazioni hanno accolto a tutte le proiezioni la appassionante storia d’amore fra due ragazze in abiti settecenteschi di Portrait de la jeune fille en feu scritto e diretto da Celine Sciamma, che si candida da subito fra i film da premiare e da tenere d’occhio. Ma più che una calda storia lesbo, ovviamente lo è con tanto di esibizioni feticiste di gran peli ascellari di Adéle Haenel, ci sembra più un dotto e riuscito tentativo di ragionare sulla liberazione della creatività femminile, nel passato come oggi.

 

portrait de la jeune fille en feu 6

Infatti la guerra che si sta scatenando nel concorso di Cannes proprio nell’anno della scomparsa di Agnés Varda, adesso appare piuttosto chiaro, è tra il cinema maschile dei vecchi tromboni, registi settanta-ottantenni o comunque vecchiotti e malaticci, e la giovane e agguerritissima compagine di registe femmine di ogni parte del mondo. Il pensiero dominante che assilla la giovane pittrice protagonista del film della Sciamma, Noémie Merlant, non è tanto come sviluppare la sua storia d’amore con il soggetto del suo ritratto, la bella e triste Héloise, interpretata da Adele Haenel, quanto come far esplodere al femminile la creatività sua e della amata uscendo dalle regole maschili imposte all’arte.

 

portrait de la jeune fille en feu 1

A cominciare proprio dalla pittura, anzi dalla ritrattistica, che la costringe a dipinti tutti simili che non devono uscire da rigidi codici patriarcali. Alle donne non è permesso riprendere nemmeno i maschi nudi, solo femmine vestite e in posa. L’idea quindi del ritratto, anzi del ritratto di giovane ragazza, e di farlo esplodere con un fuoco che bruci ogni sterotipo maschile in una sorta di delirio impressionistico è così al centro della ricerca della Sciamma e delle sue protagoniste.

 

portrait de la jeune fille en feu 5

E’ una ricerca infatti che coinvolge non solo la pittrice, che non ha l’obbligo di sposarsi in quanto artista figlia di artista maschio, ma anche il soggetto dell’opera, Héloise, che invece è stata promessa sposa dalla madre, Valeria Golino, a un gentiluomo milanese, perché entrambe cercano nell’arte, nella musica, nella letteratura e nella rappresentazione di se stesse una forma di via d’uscita all’orrore delle regole maschili.

alain delon premio alla carriera a cannes 2019 4

 

In pratica una nuova identità. Esattamente come nei film già passati in concorso di Mati Diop e di Jessica Hausner, ma soprattutto come in tante opere di artiste femmine viste a Venezia, la ricerca dell’identità femminile e della propria creatività è il motore di tutto. Soprattutto della guerra contro i vecchi maestri maschi. Altro che Black Panther.

 

portrait de la jeune fille en feu 2

Il problema del film della Sciamma, a differenza di quello di Mati Diop, Atlantique, che è molto più libero e ricco nella messa in scena, è magari proprio nel rigore dello stile e nella militanza, al punto che tutto sembra spesso costruito per arrivare a determinate considerazioni. Così l’aborto della servetta, dipinto dalla protagonista, diventa un atto di creatività artistica che va contro il concetto di creatività femminile dei maschi. Per non parlare della rilettura di Orfeo e Euridice. Stile e militanza, anche lesbo-militanza, diventano così dei vincoli che limitano un po’ il film, ma è molto piaciuto, soprattutto in chiave anti-Histoire d’Adéle, il lesbo-romanzo al maschile di Kechiche che molto turbò le registe femmine qualche anno fa.

portrait de la jeune fille en feu 4alain delon premio alla carriera a cannes 2019 7portrait de la jeune fille en feu 3alain delon premio alla carriera a cannes 2019 2portrait de la jeune fille en feu 7

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT