CANNONATE SUL CANONE – GRAMELLINI: FACCIAMO UN PAY PER VIEW A PREZZI POPOLARI - L’AGENZIA DELLE ENTRATE: CHI NON PAGA EVADE – C’È UN MINOLI CHE VUOLE ABOLIRLO (MA È UN OMONIMO) – POLITO: È UNA BATTAGLIA DI SINISTRA – RIZZO NERVO VUOLE L’ANTITRUST – BARBARESCHI VS FELTRI: CAMPAGNA STUPIDA…

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1 - IL CANONE SPUNTATO
Massimo Gramellini per "La Stampa"
Molti lettori mi chiedono di aderire alla campagna del Giornale contro il canone Rai. Vittorio Feltri ha ragione, sostengono, non se ne può più di sovvenzionare col nostro denaro «Porta a Porta» e il Tg1.

Gramellini - copyright PizziGramellini - copyright Pizzi

A dire il vero certe battute me le sarei aspettate dall'opposizione, se solo fosse guidata da esseri viventi. Invece da lì sono uscite le consuete lamentazioni ispirate al politicamente corretto: vergogna, evasori, giù le mani dal servizio pubblico. Ma siamo sicuri che per la buona tv sarebbe così terribile se il canone si trasformasse da tassa di possesso a tassa d'uso e ognuno di noi finanziasse soltanto i programmi che intende guardare? Una pay-per-view a prezzi popolari. Adesso io pago il balzello in un colpo solo, poi me ne dimentico e per un anno intero mi sorbisco le peggio sconcezze con l'atteggiamento tollerante di chi sta ricevendo qualcosa gratis.

Immaginiamo invece che ogni trasmissione mi costi, anche solo cinque centesimi. Sarei curioso di vedere quanti di noi li investirebbero ancora in certi spettacoli della mutua. La nevrosi dello zapping subirebbe una contrazione salutare. L'indice di ascolto coinciderebbe finalmente con quello di gradimento.

E la pubblicità sarebbe obbligata a diventare adulta, rivolgendosi a un pubblico selezionato e spostandosi in parte su altri media, come avviene nelle nazioni che frequentano l'alfabeto. Sì, più ci penso e più mi convinco che Feltri abbia ragione. Con le dovute eccezioni. Pensando a chi soffre d'insonnia, continuerei a somministrare gratis Marzullo, dietro presentazione di regolare certificato medico.

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2 - MINOLI SCHERZA: IO CONTRO CANONE? MA SE SONO PER IL RADDOPPIO...
(Adnkronos) - Una curiosa omonimia compare oggi tra i sostenitori della battaglia del 'Giornale' per l'abolizione del canone Rai. Tra i commenti, apparsi sull'edizione di oggi, di chi si dice a favore della campagna contro la "tassa Santoro", infatti, si puo' leggere anche quello di un certo Giovanni Minoli che scrive: "Ok, sono d'accordo! No canone tv!". Caso di omonimia o il direttore di Rai Educational e Rai Storia ha deciso di sostenere questa battaglia? Contattato dall'ADNKRONOS Minoli si schermisce e divertito taglia corto con una battuta: "E' sicuramente un omonimo. Anche perche' io sono per il raddoppio del canone Rai...".

3 - IL RIFORMISTA': ABOLIRE CANONE? FINALMENTE UNA COSA DI SINISTRA...
(Adnkronos) - 'Nel gran casino italiano, puo' capitare che la cosiddetta stampa di destra dica una cosa di sinistra". Lo scrive Antonio Polito su 'Il Riformista', dicendo la sua sulle polemiche suscitate dalla proposta di abolire il canone Rai lanciata da 'Il Giornale' e 'Libero'. 'Il boicottaggio del canone Rai, anche se fosse puramente e semplicemente una vendetta contro un programma sgradito ('Libero' e 'il Giornale' propongono lo sciopero fiscale contro Santoro) -osserva Polito nel suo editoriale dal titolo 'Abolire il canone? Finalmente una cosa di sinistra'- dovrebbe essere il cavallo di battaglia della sinistra, che di motivi di vendetta ne ha mille'.

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'Tutto sommato -continua- fino a giovedi' sera protestava che la Rai e' occupata dalla destra, faziosa e filogovernativa, serva di codardo encomio al premier e censurante tutte le sue malefatte. Se e' vero cio' che ha detto il gran sacerdote della sinistra televisiva, Paolo Gentiloni, e cioe' che il 90 per cento della Rai e' in mano alla destra e solo il 10 per cento e' rimasto alla sinistra, dovrebbe essere quest'ultima a battersi per far saltare il canone Rai che finanzia con i soldi di tutti il dominio di pochi.

O, almeno, proporre uno sciopero dei canone pro quota: pagare solo il 10 per cento che va a Santoro e a Raitre'. Ma, avverte Polito, 'scherzi a parte, e fuor di contingenza santoriana, l'abolizione del canone Rai sarebbe davvero una cosa di sinistra, se per questo si intende una cosa giusta, equa e moderna. Innanzitutto il canone e' un residuo di un'altra era geologica. Milioni di anni sono passati da quando la nascita della tv pubblica fu finanziata anche con quella tassa. A quei tempi, il semplice fatto di acquistare un apparecchio televisivo ci rendeva utenti della Rai, di un servizio unico gestito dallo Stato. Ma oggi le cose sono completamente diverse'.

4 - RIZZO NERVO: IN UN ALTRO PAESE ANTITRUST INTERVERREBBE SU CAMPAGNA CONTRO CANONE...
(Adnkronos) - "Serena Dandini ha ragione, io che la Rai la frequento da tantissimo tempo dico che un clima cosi' non c'e' mai stato". Lo ha detto Nino Rizzo Nervo, consigliere di amministrazione della Rai, intervenuto a "24 Mattino" su Radio 24 in cui si discuteva della campagna lanciata da "Il Giornale" e "Libero" contro il canone Rai. "Con una coincidenza temporale fantastica -ha aggiunto Rizzo Nervo- due quotidiani, in particolare 'Il Giornale', spiegano al cittadino come non pagare il canone.

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Con un piccolo particolare non irrilevante: sono un quotidiano che orbita nel gruppo del presidente del Consiglio e un quotidiano diretto da Belpietro, notoriamente vicino a Berlusconi, che ha diretto 'Panorama' e ha una trasmissione importante su Canale 5".

"Forse in un altro Paese una zoomata su quello che sta avvenendo l'avrebbe fatta l'Antitrust. Ci vedo una strategia? No, vedo la normalita' di questo Paese -ha proseguito Rizzo Nervo- in cui il presidente del Consiglio, che e' anche proprietario del maggiore concorrente del servizio pubblico, istiga l'abbonato a non pagare il canone. Forse se la Rai si indebolisce, questa sua debolezza puo' andare a vantaggio di qualcun altro. Viene questo sospetto".

Rizzo Nervo ha aggiunto di trovare "perfettamente legittimo che i giornali si interroghino se l'Italia debba avere un servizio pubblico o meno. E' un po' meno legittimo, visto che il canone e' un'imposta, se il dibattito diventa un'istigazione all'evasione fiscale". Nel programma e' intervenuto anche Davide Caparini (Lega), membro della commissione Vigilanza Rai che ha affermato: "Io non pago il canone da sempre, perche' aderii da giovanissimo alla campagna di disdetta della Lega. Si parla di 20 anni fa. Da li' e' iniziato un lungo braccio di ferro con l'azienda".

5 - BARBARESCHI: CAMPAGNA FELTRI FAZIOSA E STUPIDA...
(Ansa) - Per l'attore, produttore ma soprattutto deputato Pdl Luca Barbareschi, la campagna lanciata da 'Il Giornale' di Vittorio Feltri contro il canone Rai e' 'faziosa e stupida, capace di dare origine solo a beghe politiche. Ristrutturare la Rai - ha detto all'ANSA - e riorganizzarla secondo meritocrazia e' una cosa seria e da fare, ma togliere il canone non e' certo un'operazione giusta'.

LUCA BARBARESCHI E PAOLA MONORCHIOLUCA BARBARESCHI E PAOLA MONORCHIO

A margine della presentazione alla stampa di 'Nebbie e delitti 3', quattro film tv in onda su Raidue da domani, in cui Barbareschi impersona il commissario Soneri, l'attore si dice 'nient'affatto imbarazzato. L'Autorita' mi ha dato ragione, non c'e' conflitto d'interesse, la questione di questa fiction rispetto al mio incarico parlamentare e' da inquadrarsi come un dispetto di un collega della mia area politica - ha proseguito Barbareschi - perche' e' buona regola guardarsi sempre dal fuoco amico'.

6 - BEFERA (AGENZIA ENTRATE): CHI NON PAGA IL CANONE E' EVASORE FISCALE...
Radiocor - Chi non paga il canone Rai va considerato evasore. Lo ha precisato il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, risponde ndo ai giornalisti che, a proposito della campagna lanciata da taluni quotidiani, gli chiedevano se chi non paga il canone Rai sia o meno da considerare evasore fiscale. 'Si', e' una imposta' ha risposto Befera a margine del convegno 'Il destino dei paradisi fiscali'

 

 

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