A CENA CON "L'INFEDELE" - NEL SUO NUOVO LIBRO, GAD LERNER  RACCONTA UNA SERATA CON MARCHIONNE: ''DUE COSE MI COLPIRONO PARTICOLARMENTE. LA PRIMA, NON AVEVO MAI VISTO UN FUMATORE COSÌ ACCANITO. LA SECONDA, CHE MI FECE VEDERE UNO SPEZZONE DI 'PASQUALINO SETTEBELLEZZE' PER SPIEGARMI LA CONDIZIONE STRUTTURALE DELL'ITALIA E LA SUA STESSA FILOSOFIA DI VITA. È LA SCENA IN CUI GIANNINI DEVE ACCOPPIARSI CON LA TREMENDA NAZISTA HILDE PER AVERE SALVA LA VITA. UNA CHIARA METAFORA DI…''

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gad lerner l infedele gad lerner l infedele

Il ''Fatto Quotidiano'' pubblica un estratto del nuovo libro di Gad Lerner "L' infedele. Una storia di ribelli e padroni", in libreria da oggi per Feltrinelli.

 

Solo una volta ebbi l' occasione di incontrare personalmente Sergio Marchionne. La Fiat aveva già firmato accordi separati con i sindacati metalmeccanici, isolando la Fiom Cgil. E, perseguendo la medesima logica di rottura, nel 2012 era uscita da Confindustria. Fui invitato a cena al Lingotto da un suo stretto collaboratore che da decenni seguiva con discrezione e competenza le relazioni con la stampa della Fiat.

 

Gad Lerner Gad Lerner

Naturalmente ero compiaciuto che Marchionne volesse fare una chiacchierata con me e, soprattutto, ero curioso. Dunque, nella foresteria, in una sede ormai deserta, ci trovammo solo in tre. Marchionne mi fece molte domande sulla situazione politica e sugli orientamenti della Cgil, che stava vivendo un periodo di forte isolamento.

 

sergio marchionne fuma una sigaretta sergio marchionne fuma una sigaretta

Manifestò un atteggiamento sprezzante nei confronti del ceto imprenditoriale italiano per via dei troppi suoi esponenti (fece i nomi) che si davano alla bella vita campando di rendita. Enfatizzò la mole di lavoro cui si sottoponeva. Ma devo confessare che a spiazzarmi e a rimanermi impressi furono due dettagli di quella cena, peraltro frugale.

Il primo fu la quantità di sigarette che Marchionne accendeva e spegneva in continuazione fra una portata e l' altra.

Mai avevo visto un fumatore così incallito.

 

Il portacenere di fianco al piatto si riempiva di mozziconi, uno dopo l' altro. All' uscita, il collaboratore che lo accompagnava anche nei frequentissimi spostamenti fra Torino e Detroit mi confidò che il rivestimento interno del jet privato con cui volavano, e in cui giocavano a carte, doveva essere cambiato spesso, perché impregnato di fumo. Ma ancor di più mi impressionò il desiderio manifestato da Marchionne di mostrarmi la scena di un film di Lina Wertmüller, nella quale egli vedeva racchiusa la condizione strutturale dell' Italia e la sua stessa filosofia di vita.

 

hilde la nazista pasqualino settebellezze hilde la nazista pasqualino settebellezze

Si trattava di Pasqualino Settebellezze, risalente al 1975. Invano, più volte, il cameriere tentò di azionare il videoregistratore già predisposto nella saletta. Tanto che, finita la cena, prima di congedarmi, Marchionne, un po' innervosito dall' inconveniente tecnico, mi condusse nel suo ufficio sottostante dove finalmente il filmato partì. Era una scena terribile.

 

Pasqualino, interpretato da Giancarlo Giannini, prigioniero in un lager nazista, si trovava al cospetto di Hilde, la sadica comandante del campo. Un donnone maturo, cui l' attrice Shirley Stoler donava sembianze che inevitabilmente richiamavano la cancelliera Angela Merkel. Alle sue spalle, un ritratto di Hitler. Sul pavimento, il tappeto con disegnata una svastica.

giancarlo giannini pasqualino settebellezze giancarlo giannini pasqualino settebellezze

Nelle mani di lei, un frustino.

 

"Ora tu fai amore con me, poi io uccido te con mie mani, hai capito?" Il poveretto si toglieva i pantaloni della divisa da deportato e invano cercava di ottemperare alla prestazione sessuale richiesta. Allora la carceriera gli allungava una ciotola di cibo per dargli l' energia necessaria e, nell' attesa, intonava un canto nazista.

 

Quando poi Pasqualino la spogliava e riusciva a compiere fino in fondo il suo dovere, Hilde finalmente lo ricambiava con accenti di verità sconsolata e crudele: "Tu fai schifo a me, tua voglia di vivere, tuo amore Tu merda subumana mediterranea riesci a trovare la forza per tua erezione di maschio Per questo rimarrete voi, vincerete voi, piccoli vermi vitali senza ideali né idee". Il guappo napoletano Pasqualino sopravvivrà e verrà nominato kapò della baracca 23, ma a condizione di indicare sei prigionieri da eliminare subito, altrimenti verranno sterminati tutti.

 

pasqualino settebellezze pasqualino settebellezze

In quello spietato confronto fra la vitalità mediterranea e la disciplina germanica, Marchionne trovava forse lo spirito di rivincita che lo animava e al tempo stesso lo induceva all' autodistruzione con il fumo.

 

Un' incarnazione dello spirito animale del capitalismo che non avrei mai saputo concepire. Né saprei dire veramente quanto egli si identificasse nel disperato maschio italiano Pasqualino, e quanto invece nella sua altrettanto disperata aguzzina tedesca. Quando morì di cancro, nell' estate del 2018, Sergio Marchionne venne celebrato anche a sinistra come un manager lungimirante che aveva saputo imporre la sua visione del mondo. Dell' enorme ricchezza che aveva accumulato, non sapeva che farsene. Mai se l' è goduta.

GIANLUIGI GABETTI E SERGIO MARCHIONNE GIANLUIGI GABETTI E SERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE MARCHIONNE 8 MARCHIONNE 8 SERGIO MARCHIONNE SERGIO MARCHIONNE

 

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