stefano lorenzetto anpi

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! - I COMMENTATORI CHE HANNO DEDICATO ARTICOLI AL MANIFESTO DELL’ANPI CON LE BANDIERE UNGHERESI SUI BALCONI NON SI SONO ACCORTI CHE ANCHE IL LOGO DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE PARTIGIANI D’ITALIA È DA SEMPRE SBAGLIATO: VI COMPAIONO DUE TRICOLORI, IL PRIMO DEI QUALI È CAPOVOLTO SPECULARMENTE: HA LE BANDE ORIZZONTALI ROSSA, BIANCA E VERDE - TITOLO A TUTTA PAGINA SULLA "VERITÀ": "I RUSSI SI AMMASSANO SUL 'DONBASSE'". ARRIVANO I NOSTRI, CON TOTÒ...

STEFANO LORENZETTO

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

Libero dedica il titolone di prima pagina («La Resistenza alla frutta. Comiche partigiane») e due pagine interne al manifesto stampato dall’Anpi in occasione del 25 aprile: alle finestre di una casa sono appesi due tricolori a bande orizzontali rosse, bianche e verdi (partendo dall’alto).

 

Logo dell'Anpi

La bandiera dell’Ungheria anziché quella italiana. «Che figuraccia» si legge nel titolo dell’articolo firmato da Giovanni Sallusti. Il commentatore però non si accorge, come molti suoi colleghi di altri giornali, che anche il logo dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia – fondata nel 1945, mica ieri – è da sempre sbagliato.

 

Libero -Tricolore rovesciato nel logo dell'Anpi

Vi compaiono infatti due tricolori, il primo dei quali è capovolto specularmente: ha le bande orizzontali rossa, bianca e verde (partendo da sinistra), anziché verde, bianca e rossa. Lo sfondone passa inosservato, nonostante il simbolo errato appaia sia sul poster incriminato sia su un altro manifesto del 2019, entrambi riprodotti da Libero.

 

***

Titolo dalla Repubblica: «Carbone, stop da settembre / Per il petrolio strada in salita». Bei tempi quando scorreva nelle tubature.

 

***

Stando al Corriere della Sera, Massimo Cacciari ha 73 anni (scheda «Il profilo» a corredo di un articolo di Tommaso Labate). Non è così: sta per compierne 78, essendo nato il 5 giugno 1944. Nella stessa scheda si legge: «È stato sindaco di Venezia dal 1993 al 2000». Giusto. Ma lo è stato anche dal 2005 al 2010.

massimo cacciari

 

***

Domenico Quirico sulla Stampa parla del Patto di Monaco: «Da quel settembre 1928 in cui l’inglese Chamberlain...». L’accordo firmato da Neville Chamberlain, Adolf Hitler, Benito Mussolini e Édouard Daladier è sì di settembre, ma del 1938.

 

L’errore apparso nell’edizione cartacea è stato opportunamente corretto in quella digitale. Tre giorni dopo, Quirico concede un bis cronologico: «Nel 1945 i nonni dei soldati russi che hanno assediato Kiev...». Forse erano i bisnonni.

NEVILLE CHAMBERLAIN ADOLF HITLER - conferenza di monaco

 

***

Secondo quanto riferisce Giada Oricchio sul sito del Tempo, Giorgio Cremaschi, ex leader della Fiom, il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, intervenendo sulla guerra in Ucraina a L’aria che tira (La7) ha etichettato «le parole in conferenza stampa del presidente del Consiglio, Mario Draghi (“preferiamo la pace o i condizionatori accesi?”) come “orribili, riecheggiano il burro e i cannoni di Benito Mussolini”».

 

fabrizio roncone vs giorgio cremaschi a laria che tira 4

Ora, è vero che l’espressione fu pronunciata dal Duce durante un discorso tenuto a Belluno il 24 settembre 1938: «Circolarono allora delle alternative assolutamente ridicole: burro o cannoni. Noi abbiamo scelto che cosa? (“Cannoni!” urla la folla)», riferì l’indomani il Corriere della Sera in prima pagina.

 

BANDIERE UNGHERESI NEL MANIFESTO DELL ANPI PER IL 25 APRILE 2022

Ma il capo del fascismo, come spesso gli capitava, l’aveva copiata. A usarla per primo fu William Jennings Bryan, 41º segretario di Stato degli Usa, che già nel 1916 pose il dilemma «cannoni o burro». Vent’anni dopo vi ricorse Hermann Goering, presidente del Reichstag, come documentato da Cristano Ridòmi sullo stesso Corriere: «Goering l’ha detto chiaramente: abbiate pazienza, non c’è da scegliere, o burro o cannoni» (23 novembre 1936, pagina 3).

 

MEME SU DRAGHI E IL CONDIZIONATORE

In ogni caso, Cremaschi ignora che burro e cannoni sono associati alla curva di trasformazione che definisce la frontiera delle possibilità produttive, concetto del quale si parla da ben prima dell’avvento di Mussolini e tuttora presente nel primo capitolo di ogni manuale di economia politica.

 

vladimir putin

Fra l’altro, sono parole che anche i progressisti hanno spesso usato. Per esempio Luigi Spaventa, economista di sinistra, che fu deputato, ministro e presidente della Consob: «Si insegnava un tempo sui libri di testo che non si può avere più burro senza avere meno cannoni» («Tra burro e cannoni», commento sulla Repubblica, 27 novembre 2004).

 

***

Titolo a tutta pagina sulla Verità: «I russi si ammassano sul Donbasse». Arrivano i nostri, con Totò.

 

***

Titolo da Verità & Affari: «Intesa. Per Messin, i risparmi possono aiutare le imprese». Deve trattarsi dell’amministratore delegato di Intes Sanpaol.

ALCIDE DE GASPERI

 

***

Nella sua rubrica L’ago della bilancia, sul Corriere della Sera, Sergio Romano infila la seguente frase: «Lo sapevano negli anni 50 molti protagonisti e i loro eredi: Alcide De Gasperi, Giuseppe Saragat e Carlo Sforza in Italia, Léon Blum, Jean Monnet e René Pleven in Francia, i due Guglielmi, Bismarck e Konrad Adenauer in Germania, Vittoria e persino Winston Churchill in Gran Bretagna». Dovendo presumere che l’ex ambasciatore Romano stia parlando degli anni Cinquanta del secolo scorso, molti dei personaggi citati non erano eredi, bensì antenati, predecessori.

 

***

mariupol

Silvia Pieraccini sul Sole 24 Ore: «La Bologna-Firenze, una dei nodi più trafficati del Paese». Il gender dilaga. Nell’ultimo capoverso: «Quattro milioni di metri cubi serviranno per costruire la (futura) area di servizio Bellosguardo e la (futura) terza corsia sull’A11». Se serviranno (futuro), l’area da costruire non potrà che essere futura, e così pure la corsia.

 

***

Travolgente incipit di un articolo dell’Osservatore Romano: «Le cronache di tutti i giorni sono piene di tragedie: da quelle grandi, come le Torri gemelle dell’11 settembre 2001, ad aerei che cadono provocando centinaia di morti, ai ragazzi morti nella calca in una discoteca, ai morti sotto il crollo di un ponte, o sotto un albero caduto...

 

ginevra lamberti foto di bacco

Per non parlare della tragica attualità della guerra in corso in Ucraina». Anziché il signore di La Palisse, lo firma il reggente della Prefettura della Casa pontificia, Leonardo Sapienza. Si comincia a comprendere perché di questo monsignore molti in Vaticano dicano che non sembra all’altezza né del suo nome né del suo cognome.

 

***

Sommario di Domani a corredo di un testo della scrittrice Ginevra Lamberti: «La ragazza. “Non ha ricordi del suo ultimo pasto, gli viene fatto segno di entrare”». Premesso che il pronome personale femminile di terza persona singolare resta le, e non gli, il virgolettato non corrisponde a quanto si legge nell’articolo.

 

 

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”