giornali quotidiani

CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI! – INCIPIT DI SILVANA DE MARI SULLA PRIMA PAGINA DELLA “VERITÀ”: “‘TIRA PIÙ UN CAPELLO DI DONNA CHE CENTO PAIA DI BUOI’: È UNO DEI DETTI PRESI DI MIRA COME SESSISTI DALLE FEMMINISTE ALLA BOLDRINI”. PER LA VERITÀ, CI PAREVA CHE A TIRARE FOSSE UN’ALTRA COSA, MA SIAMO TROPPO VECCHI PER RICORDARCELO – DAL SITO DELLA “GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”: “BARI, MANGIA DEI FUNGHI AVVELENATI: MORTA DONNA DI 53 ANNI”. E CHI LI AVREBBE AVVELENATI? LA STREGA DI BIANCANEVE, STUFA DELLE MELE? PRENDERE NOTA: ERANO FUNGHI VELENOSI, NON AVVELENATI

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

ELISA ANZALDO

Esordio della conduttrice Elisa Anzaldo nel Tg1 delle ore 20: «Lei alle mie spalle è Hadis Najafi, la ragazza con la coda bionda, simbolo delle proteste in Iran. È stata uccisa con sei colpi di proiettile». Il dizionario contempla come letali i colpi di pistola, di fucile, di cannone, di pugnale, di bastone, di grazia. Il proiettile che batte un colpo ci mancava.

 

***

 

Incipit di Silvana De Mari sulla prima pagina della Verità: «“Tira più un capello di donna che cento paia di buoi”: è uno dei detti presi di mira come sessisti dalle femministe alla Boldrini». Per la verità, ci pareva che a tirare fosse un’altra cosa, ma siamo troppo vecchi per ricordarcelo.

 

***

 

silvana de mari

Continuando a occuparsi dell’ingarbugliata vicenda che vede protagonisti Matteo Richetti, senatore di Azione, e Lodovica Rogati detta Mairè, attrice, il vicedirettore di Domani, Emiliano Fittipaldi, cita i «movimenti che si battono contro la cultura patriarcale e gli abusi sessuali commessi da uomini in posizione di potere» e chiosa: «Una piaga sociale e di genere che in Italia contribuisce a migliaia di violenze e centinaia di femminicidi ogni anno».

 

Vorremmo tranquillizzarlo. Secondo l’Istat (ultimo dato disponibile), «le donne vittime di omicidio volontario nell’anno 2020 in Italia sono state 116, lo 0,38 per 100.000 donne». Secondo il sito Femminicidioitalia.info, 65 nel 2020 e 61 nel 2021. In ogni caso, un centinaio l’anno, forse meno, non centinaia.

 

***

 

La Repubblica Si sono sposati per risparmiare

«Una coppia di neosposi ha prenotato un pranzo in un locale sulla via Appia Antica senza però specificare al ristoratore che quello sarebbe stato il loro banchetto di nozze», scrive Valentina Lupia sul sito della Repubblica. I coniugi romani hanno giustificato così il loro silenzio sulla reale natura del convivio: «Ci avreste aumentato il prezzo». Ed ecco come il titolista ha sintetizzato il fatto: «Prenotano pranzo di nozze senza dire che si sono sposati per risparmiare». Prendiamo nota dell’implicito suggerimento della Repubblica: con il caro bollette e l’inflazione galoppante, meglio sposarsi, se si vuole arrivare a fine mese.

 

***

 

SERGIO ROMANO

L’ex ambasciatore Sergio Romano sul Corriere della Sera: «Vi fu persino un momento, dopo la Seconda guerra mondiale e quando la Cina divenne una Repubblica popolare, in cui Taiwan, per sottrarla ai comunisti di Mao, si spinse sino a rivendicare il possesso dell’intero continente cinese». Sarebbe preferibile parlare di subcontinente cinese, l’intero continente è l’Asia. Poco più avanti: «Si chiama Nancy Pelosi, è nata nel 1940 a Baltimora, nel Maryland, da un immigrato italiano». Stupefacente: di solito si nasceva da una donna.

 

***

 

ANDREA MONDA CON PAPA FRANCESCO

Incipit di un elzeviro di Andrea Monda, direttore dell’Osservatore Romano: «È il quarto anno che inizia l’anno scolastico e di questa ripartenza non farò parte. Settembre è un po’ il vero capodanno ed è da questo punto di vista il mese più bello perché come cantava Cesare Pavese: “L’unica gioia al mondo / è cominciare ./ È bello vivere / perché vivere / è cominciare, / sempre ad ogni istante”». Si nota che il professor Monda non frequenta i libri da quattro anni.

 

Nel passo riportato, tratto da Il mestiere di vivere, le cinque barre non ci sono (infatti non si tratta di una poesia, per cui risulta anche incongrua l’espressione «cantava Cesare Pavese»). Inoltre non c’è, né poteva esserci, uno spazio fra «cominciare» e il punto fermo che subito segue. Infine, dopo «sempre» Pavese mise una virgola, tolta la quale, come ha fatto Monda, un po’ cambia il senso della frase. Ah, il copia e incolla da Internet!

 

***

 

GIAN ANTONIO STELLA

«E non ci sono amuleti o scaramanzie, in un Paese che scaccia come jettatori gli scienziati rei di indicare i pericoli e l’urgenza di svolte radicali, che possano salvarci dal ripetersi di questi lutti», scrive Gian Antonio Stella, in prima pagina sul Corriere della Sera, in un editoriale dedicato alla tragedia causata dal maltempo nelle Marche. Per quanto in passato sia stato utilizzato da Giovanni Verga, Luigi Pirandello e Federico De Roberto, del sostantivo jettatore non si trova traccia né nel Grande dizionario della lingua italiana né nello Zingarelli 2023, che riportano sempre e solo iettatore, propriamente gettatore (sottinteso del malocchio), derivante dal napoletano e attestato fin dal 1788, a sua volta mutuato dal latino eiectare, gettare.

 

***

 

stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primati

Dal sito della Gazzetta del Mezzogiorno: «Bari, mangia dei funghi avvelenati: morta donna di 53 anni». E chi li avrebbe avvelenati? La strega di Biancaneve, stufa delle mele? Segue a ruota il Corriere del Mezzogiorno: «Mangia funghi avvelenati e si sente male: morta una donna di Polignano». Prendere nota: erano funghi velenosi, non avvelenati.

 

***

 

Luca De Carolis e Wanda Marra sul Fatto Quotidiano: «Perché in realtà il tentativo in atto da parte di ambienti internazionali (e non) sarebbe quello di rafforzare Meloni». Due teste non bastano a ricordare la più violata delle regole grammaticali: l’avverbio negativo olofrastico (detto così perché, da solo, costituisce un’intera frase) è soltanto no. Infatti Elio Vittorini intitolò il suo romanzo Uomini e no. Pertanto bisognava scrivere «internazionali (e no)».

STEFANO LORENZETTOStefano LorenzettoWANDA MARRA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…