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CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – “TITOLO DA 'LIBERO': ‘CORPO APPESO AL CAVALCAVIA / ERA LÌ DA GIORNI: 'È GIALLO'’. STRANO, DI SOLITO DOPO 72 ORE IL COLORE DEL CADAVERE VIRA DAL VERDASTRO VERSO IL BRUNO” – “DAL SITO DEL 'CORRIERE DELLA SERA': 'AL FUNERALE DEL PRESIDENTE EMERITO GIORGIO NAPOLITANO PARLERANNO 'NELL’EMILIA' DI MONTECITORIO ANCHE I FAMILIARI". E PERCHÉ NON NELLA ROMAGNA O IN CAMPANIA? (FINO A IERI SI CHIAMAVA EMICICLO)..."

Libero, cadavere giallo

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

Titolo da Libero: «Corpo appeso al cavalcavia / Era lì da giorni: è giallo». Strano, di solito dopo 72 ore il colore del cadavere vira dal verdastro verso il bruno.

 

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Dal sito del Corriere della Sera: «Al funerale del presidente emerito Giorgio Napolitano parleranno nell’Emilia di Montecitorio anche i familiari». E perché non nella Romagna o in Campania? (Fino a ieri si chiamava emiciclo).

 

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marco travaglio a otto e mezzo

Il sempre linguisticamente immaginifico Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, intitola «Gombloddo!» il proprio editoriale in prima pagina, ironizzando sul complottismo del Corriere della Sera e della Repubblica.

 

Scrive Travaglio: «Siccome un complotto tira l’altro, ha spopolato quello sui “dossieraggi” della “nuova P2” che avrebbe svelato a un giornale la notizia più pubblica del mondo: i suoi compensi di consulente per Leonardo». I «suoi» di chi? Chi ha sbianchettato il nome? Gombloddo!

 

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La Stampa, cancro alla proposta

Caterina Soffici sulla Stampa, in un articolo riguardante Rupert Murdoch, il magnate dell’editoria che a 92 anni ha annunciato le dimissioni da presidente di Fox News e News Corp: «Ma per quanto uno si reputi eterno (lo disse esplicitamente nel 1999, dopo aver sconfitto il cancro alla proposta) le leggi della biologia valgono anche per lui». Nuove frontiere dell’oncologia.

 

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In un articolo sui nomi degli aeroporti, Matteo Trevisani sulla Lettura osserva che «a Madeira s’atterra al “Cristiano Ronaldo” e Belfast ha il suo “George Best”, gli unici due sportivi (il primo ancora vivente, peraltro) insieme a Diagora, pugile greco dell’antichità e nume tutelare dell’aeroporto di Rodi».

 

Non è così: Trevisani doveva scrivere che solo due portano i nomi di calciatori. Gli sportivi sono tre: infatti l’aeroporto di Santander, in Spagna, è intitolato a Severiano Ballestreros (1957-2011), grandissimo golfista che aveva iniziato come caddie.

 

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FRANCESCO MERLO

Dalla Repubblica di giovedì, rubrica Posta e risposta di Francesco Merlo: «Caro Merlo, “Mussolini uomo della Provvidenza” (Pio XI). “Putin un dono del Signore” (Silvio Berlusconi). “Orbán un esempio” (Giorgia Meloni).

 

“Ho detto tutto” (Peppino De Filippo)». Firmato: «Leonardo Sestopassi – Napoli». Dalla Repubblica di venerdì, rubrica Posta e risposta di Francesco Merlo: «Caro Merlo, “Mussolini uomo della Provvidenza” (Pio XI).

 

hoara borselli 4

“Putin un dono del Signore” (Silvio Berlusconi). “Orbán un esempio” (Giorgia Meloni). “Ho detto tutto” (Peppino De Filippo)». Firmato: «Leonardo Sestopassi – Napoli». Repetita iuvant. Anzi, considerato chi è l’editore, repetita Juve.

 

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«Quando ce vo’, ce vo’», conclude Hoara Borselli su Libero, nella sua rubrica Domani è un altro giorno. Se t’impanchi a usare il romanesco, almeno usalo bene. La grafia corretta è quella dell’immortale Trilussa (nome d’arte del poeta Carlo Alberto Salustri): «Quanno ce vô, ce vô!».

 

Così s’intitola uno dei Duecento sonetti, raccolta edita nel 1936 da Arnoldo Mondadori, quello che comincia con la seguente strofa: «Pijà a schiaffi la moje è da villano: / è ’na vijaccheria che fa vergogna! / Ma se vedi la mia, quant’è carogna! / Credi che te li leva da le mano».

 

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Trilussa, Duecento sonetti

In questa rubrica, Stefano Lorenzetto rileva gli errori in un servizio sugli alieni, a firma di Andrea Cuomo, apparso sul Giornale, e sollecita il nuovo direttore Alessandro Sallusti a buttare un occhio sulle pagine culturali.

 

Lapsus imperdonabile: l’incolpevole (e valente) Alessandro Gnocchi, responsabile del settore, non c’entrava nulla. L’articolo era uscito nelle Cronache italiane. Dura la vita dello spulciatore extraterrestre.

 

••• «Domenica 3 ottobre», scrive Stefano Lorenzetto sulla prima pagina dell’Arena, nell’incipit di un’intervista. Ma domenica prossima sarà il 1° ottobre, non il 3. Dura la vita dello spulciatore ritardato.

 

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Titolo dalla Verità: «Bus di profughi contro tir: due morti». Sommario: «Il veicolo sul quale viaggiavano i richiedenti asilo dalla Sicilia al Piemonte ha avuto un incidente alle porte di Roma». Quindi erano immigrati che vagavano fra la Sicilia e il Piemonte in cerca di asilo? Nel testo, Serenella Bettin racconta che l’incidente è avvenuto «all’altezza di Fiano Romano, Comune alle porte di Roma».

 

STEFANO LORENZETTO

Vediamo difficile che la località potesse trovarsi alle porte di Vercelli. Poi, parlando degli autisti, aggiunge che «Daniel Giudice era alla guida», mentre «Alberto Vella stava dormendo, come previsto in questi casi per darsi il cambio nei lunghi tragitti».

 

Più avanti dettaglia: «Tra le ipotesi parrebbe esserci un errore da parte di uno degli autisti oppure un colpo di sonno». Ma se uno solo guidava e l’altro dormiva, l’errore può essere solo del primo. A meno che il secondo non guidasse mentre dormiva: in quel caso, colpo di sonno prolungato?

meme su Matteo Salvini e il ponte sullo stretto

 

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Due sommari appaiati in apertura della pagina 3 del Corriere della Sera. Il primo: «Le soluzioni possono essere solo a livello europeo. Penso che non ci siano alte opzioni se non concludere il patto sulla migrazione. Roberta Metsola Presidente Parlamento europeo». Il secondo: «Quando arrivano 120 mezzi non è un episodio spontaneo, è un atto di guerra. Sono convito che ci sia una regia dietro questo esodo. Matteo Salvini vice premier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti». Refusi stereofonici.

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