giletti scanzi

CHIAMATELO “BARBARO D’URSO”! SCANZI ASFALTA GILETTI: “LA SUA SPETTACOLARIZZAZIONE DELLA GUERRA IN UCRAINA RAPPRESENTA UNO DEI MOMENTI PIÙ BASSI E IMBARAZZANTI NELLA STORIA DEL “GIORNALISMO” ITALIANO. E PIÙ IN GENERALE NELLA STORIA DELL’UOMO” – "HA INTINTO IL MICROFONO NEL MORBOSO PIÙ SPINTO. PRIMA HA TEATRALMENTE RACCOLTO UNA BANDIERA UCRAINA TRA LE MACERIE DI UN PALAZZO. POI HA COLPEVOLMENTE MOSTRATO IL CORPO DILANIATO DI UNA SOLDATESSA UCCISA, SOTTOLINEANDO PURE “L’ODORE ACRE DELLA MORTE”. CHE PENA, CHE IMBARAZZO, CHE TRISTEZZA” - VIDEO

 

Dal profilo Facebook di Andrea Scanzi

 

massimo giletti a odessa

“L’ipocrisia è un compito ventiquattr’ore su ventiquattro”, scriveva William Somerset Maugham, e certo non sapeva di riassumere in una frase (anche) la carriera di Massimo Giletti. La sua spettacolarizzazione della guerra in Ucraina, andata in onda domenica sera nella puntata in diretta di “Non è Salvini ma la Meloni” su La7, rappresenta per distacco uno dei momenti più bassi, finti, mesti, caricaturali, cinici e imbarazzanti nella storia del “giornalismo” italiano. E più in generale nella storia dell’uomo. Giletti ha deliberatamente toccato un nuovo livello di sputtanamento giornalistico, esasperando quella sua continua voglia di inabissare etica e morale.

 

massimo giletti a odessa

Anchor-man cinico e calcolatore come nessuno, disposto a tutto pur di fare ascolti e generare polemiche, Giletti – tornato con la coda tra le gambe alla consueta domenica sera dopo il mezzo flop di inizio stagione al mercoledì – è sempre stato questa roba giornalistica qua. Molti lo chiamano “Barbaro D’Urso”, che peraltro per lui è pure un complimento (se non altro estetico). “Riccioli di Truciolo” è da anni un obiettivo facile della satira. Qualche battuta tratta da Lercio: “Ricoverato per overdose di luoghi comuni: grave Massimo Giletti”. “Richiesta di Giletti a La7: “Serve uno studio più ampio per contenere tutte le cazzate che spariamo”. “”Non è l’Arena”, Massimo Giletti si commuove per essersi commosso”. “Giletti vince il Pulitzer per lo sguardo da vero giornalista”. “Non è l’Arena: Massimo Giletti si finge prostituta minorenne e si autointervista”. E via così. La decenza non lo ha mai intaccato: volutamente!

massimo giletti a mykolaiv

 

Bravissimo ad avere torto anche quando ha ragione (per esempio quando perorava l’importanza del vaccino invitando dei casi umani novax, e ad osservare lo scontro veniva quasi voglia di tifare per i secondi). Furbissimo nel fingere di sclerare quando sa di essere nel giusto e ha appena portato all’esasperazione dialettica il solito imbecille di turno (che invita per metterlo poi facilmente alla berlina). Scaltro nel trattare i potenti con riverenza e i deboli (o gli scomodi) con la falce fienaia. Coraggioso mai, se non nello scegliere come opioniste fisse delle carneadi che nemmeno Tele Fagiolo Morto avrebbe il coraggio di pagare.

 

Giletti – che nel suo genere è un maestro con 12 lauree – è un abilissimo interprete del trash travestito da quasi-giornalismo, e il fatto che sia ancora a piede libero dopo avere invitato Povia in veste di esperto di geo-politica la dice lunga sullo stato terminale del sistema giudiziario italico.

massimo giletti a odessa

 

La sua presenza ad Odessa, che certo denota un ardimento fisico non comune, è (per ora) l’ultimo step della sua orgogliosa discesa negli Inferi della morale. Convinto d’essere un po’ la Fallaci e un po’ Santoro, e dunque ignaro di apparire al massimo come un malinconico Scaramacai in trincea, Giletti è andato in Ucraina con sadismo raro, perché in tutta onestà pareva - e pare - che il popolo ucraino abbia già i suoi guai. “Accordo tra Putin e Zelensky sull’inutilità di Giletti in Ucraina”, ha genialmente chiosato la pagina Sinapsi Satiriche.

 

massimo giletti a odessa

Giornalisticamente, e anche questa non è una novità, l’Uomo che Sussurrava ai Potenti non ha aggiunto nulla alla narrazione della tragedia ucraina (peraltro già ben raccontata, 24 ore su 24 o quasi, da La7). In compenso, nell’evidente “speranza” di poter commentare in diretta un dramma bellico in piena regola (e il rischio c’è stato, quando sono pericolosamente aumentati gli spari in lontananza), Giletti ha intinto il microfono nel morboso più spinto.

 

andrea scanzi

Prima il giornalista preferito da (quel che resta di) Salvini ha teatralmente raccolto una bandiera ucraina tra le macerie di un palazzo, chiedendo al suo cameraman di stringere l’inquadratura per mostrare “la polvere proveniente dal campo di battaglia”. Poi ha colpevolmente mostrato il corpo dilaniato di una ragazza soldatessa uccisa, sottolineando pure “l’odore acre della morte”.

Due commenti tra i mille possibili. “Non aveva nemmeno avvisato sulle immagini forti. È raccapricciante, a dir poco, l'uso che fa di un tale dramma. Il suo sciacallaggio è rinomato…” (Marianna Massa). “Una vergogna inutile, nessun approfondimento, nessuna inchiesta, solo lo scoop della morte in diretta per fomentare contrapposizioni sterili e imbarazzanti in studio...un pessimo gioco stile Giletti,in onda su La7 con lo psicodramma autocelebrativo di Massimo Giletti” (Enrico Balletto). Nient’altro da aggiungere.

Che pena, che imbarazzo, che tristezza.

 

massimo giletti IL TWEET DI GABRIELE MUCCINO CONTRO MASSIMO GILETTImassimo giletti a odessa 5massimo giletti a odessa 3massimo giletti a odessa 4massimo giletti a odessa

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO