CIAK, MI GIRA – I TRENTA-QUARANTENNI FANNO VOLARE IL VECCHIO “AKIRA”, RIESUMATO PER IL 35° ANNO DALLA SUA USCITA: ANCHE IERI ERA PRIMO CON 138MILA EURO E 14MILA SPETTATORI – SECONDO POSTO PER IL POLIZIESCO ALLA DI LEO “L’ULTIMA NOTTE DI AMORE” CON PIERFRANCESCO FAVINO, CHE SUPERA “CREED III” – OGGI ESCONO PARECCHI NUOVI FILM, COME IL GIOCATTOLONE “SHAZAM! FURIA DEGLI DEI”, L'ITALIANO “EDUCAZIONE FISICA” E IL CAPOLAVORO DEL 1973 “LA MAMAN ET LA PUTAIN”… – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

Marco Giusti per Dagospia

 

Akira. Akira.

I trenta-quarantenni fanno volare il vecchio “Akira” di Katsuhiro Ôtomo riesumato per il 35° anno dalla sua uscita e in sala è una vera festa rivederlo. Anche ieri era primo, con 138 mila euro e ben 14 mila spettatori per un totale di 244 mila euro. Al Cinema Troisi, dove si festeggia in questi giorni la fine della lunga causa (11 anni) con i proprietari del Cinema America di Trastevere, che non potranno più demolirlo per farne un supermercato o un parcheggio, ma dovranno rispettarne la destinazione di spazio culturale, al primo giorno “Akira”, presentato dai Pills era sold out in poche ore.

 

Akira. Akira.

La vittoria di “Akira” è quindi la vittoria dei nuovi cineclub. Qui come in tante altre parti del mondo. Leggo che La Filmothèque del Quartier Latin a Parigi ha festeggiato nel 2022 un numero maggiore di spettatori, 113 mila, rispetto al loro record storico del 2009, ben prima quindi del Covid. Se ci fosse anche da noi una sorta di New Beverly, il cinema di Tarantino a Los Angeles, sarebbe sempre pieno.

 

 

 

pierfrancesco favino l ultima notte di amore pierfrancesco favino l ultima notte di amore

Secondo posto, attenzione, per un film italiano, il poliziesco alla Di Leo “L'ultima notte di Amore”, scritta e diretto da Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino al suo ultimo giorno da poliziotto prima della pensione, Linda Caridi come la sua seconda moglie calabrese, Antonio Gerard come l’ambiguo cugino calabrese della moglie e Francesco Di Leva sena la parrucca di “Mixed by Erry”, sempre come poliziotto.

 

pierfrancesco favino l ultima notte di amore pierfrancesco favino l ultima notte di amore

Con 17 mila spettatori, 96 mila euro e un totale di 1, 2 milioni, supera ieri per la prima volta “Creed III” con Michael B. Jordan e Jonathan Majors, terzo a 90 mila euro, 13.979 mila spettatori, 5, 7 milioni di totale. E’ una vera novità, perché il film potrebbe crescere questo weekend e riservare belle sorprese. Quarto posto per “The Whale” con Brendan Foster spiaggiato sul divano come certe zie negli anni ’60 forte di due Oscar, 85 mila euro, un totale di 2, 3 milioni di euro, ma più spettatori rispetto a “Creed III”, 14. 694, segno che ci vanno i più vecchi il pomeriggio con lo sconto a metà biglietto.

 

Scream VI Scream VI

Seguono “Scream VI” con Jenna Ortega al quinto posto con 62 mila euro, 10.185 spettatori tutti giovani e un totale di 969 mila euro, seguito da “Everything Everywhere All At Once” con i suoi 7 Oscar, 62 mila euro, 10.772 spettatori metà giovani e metà pensionati del pomeriggio che hanno finalmente capito che è un film anche per sessantenni. Solo settimo “Mixed by Erry” di Sydney Sibilia con 15 mila euro, 2,732 spettatori, un totale di 625 mila euro.

 

educazione fisica di stefano cipani 1 educazione fisica di stefano cipani 1

Oggi escono parecchi nuovi film, come il giocattolone “Shazam! Furia degli dei” di David F. Sandberg con Zachary Levy, Grace Fulton  e Helen Mirren, accolto tiepidamente dalla critica americana, la commedia inglese multietnica con gli indiani che seguono le regole del matrimonio combinato, “What’s Love” di Sherkahm Kapur con Lily James e Shzad Latif, che sembra sia davvero molto divertente e ha ottime recensioni, la commedia con matrimonio “The Honeymoon” di Dean Craig con Lucas Bravo, Maria Bakalova.

 

 

educazione fisica di stefano cipani educazione fisica di stefano cipani

Il nuovo campione italiano è l’opera seconda di Stefano Cipani, scritta dai fratelli D’Innocenzo “Educazione fisica” con Raffaella Rea, Claudio Santamaria, Giovanna Mezzogiorno, Angela Finocchiaro. Ma in sala vi segnalo anche “Disco Boy”, opera prima di Giacomo Abbruzzese con Franz Rogowski, che è stato molto apprezzato a Berlino dove era l’unico film italiano in concorso. E quindi andrebbe visto.

 

Disco Boy di Giacomo Abruzzese locandina Disco Boy di Giacomo Abruzzese locandina

E il capolavoro del 1973 di Jean Eustache “La maman et la putain” con Jean-Pierre Lèaud, Bernadette Lafont, Françoise Lebrun, che aveva aperto Cannes un anno fa e che per la prima volta è stato distribuito in Italia. Occhio alla protagonista Françoise Lebrun, allora donna di Eustache, che Gaspar Noé ha voluto omaggiare nel recente “Vortex” a fianco di Dario Argento proprio in omaggio alla sua interpretazione di Veronika e il grande monologo finale sulle “puttane” (“io sono stata scopata come una puttana…”).

 

Per non parlare delle sue battute sul sesso (“Perché le donne non devono dire che vogliono scopare?”). Un cult movie invedibile da noi, troppo lungo, troppo femminista, troppo sesso e nudità. E poi si parla di aborti… Quando uscì, nel 1973 a Cannes, dove vinse un Grand Prix speciale dell a giuria, Gilles Jacob, non ancora direttore, scrisse che era un film “merdique”, un “non-film, non filmato da un non-cineasta e interpretato da un non-attore”. Jean-Louis Bory su “Le nouvel Observateur” scrisse che era un film “misogino”.

 

 

La maman et la putain La maman et la putain

Beh, se ti fermi alla prima ora può sembrare, con Léaud, fisso al bar che flirta con tutte, che giura amore eterno, che promette di sposare questa e quest’altra, che non ha tempo per lavorare, ma poi i ruoli si capovolgono completamente e i due personaggi femminili, soprattutto Veronika, prendono il sopravvento e la situazione si ribalta svelando qualcosa che nel 1973, in un post-68 di restaurazione borghese dopo una rivoluzione non vinta, mentre Bertolucci girava “Ultimo tango”, non era affatto ovvio riguardo allo sguardo femminile e alla critica dello sguardo maschile sulle donne, riguardo all’aborto, all’amore a tre, alla libertà sessuale, ai movimenti femministi.

 

La maman et la putain - locandina La maman et la putain - locandina

E’ anzi un grande ritratto delle relazioni fra uomini e donne nella prima metà degli anni ’70, profondo e amaro, comico e commovente. Ma quando mai vedete queste scene a tre a letto, questi dialoghi sul desiderio femminile… Olivier Assayas rimette a posto le cose definendo La maman et la putain” “il film che era stato teorizzato dalla Nouvelle Vague”. Oggi è qualcosa di estremamente realistico che riguarda la generazione che ha vissuto il post ’68 e i movimenti femministi in maniera disordinata, ma si ritrova perfettamente nei personaggi. 

La maman et la putain La maman et la putain giovanna mezzogiorno in educazione fisica giovanna mezzogiorno in educazione fisica educazione fisica di stefano cipani locandina educazione fisica di stefano cipani locandina la maman et la putain la maman et la putain la maman et la putain 7 la maman et la putain 7 La maman et la putain La maman et la putain Disco Boy di Giacomo Abruzzese Disco Boy di Giacomo Abruzzese claudio santamaria in educazione fisica claudio santamaria in educazione fisica Disco Boy di Giacomo Abruzzese Disco Boy di Giacomo Abruzzese

Scream VI Scream VI Scream VI Scream VI Scream VI Scream VI Scream VI Scream VI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

“CARO OLAF SCHOLZ …”. L’IRRITAZIONE (EUFEMISMO) DEL QUIRINALE: UNA LETTERA CHE GIORGIA MELONI NON AVREBBE MAI DOVUTO SCRIVERE - COME SI PERMETTE DI DARE APPUNTAMENTO AL PREMIER TEDESCO PER UN CHIARIMENTO TRA DIECI GIORNI, A QUATTR’OCCHI, IN MODALITÀ COATTA-CASAMONICA? – LA DUCETTA HA SCELTO IL MOMENTO PEGGIORE PER SOSTITUIRE LA DIPLOMAZIA DI PALAZZO CHIGI CON L’AMATO MANGANELLO, DATO CHE A BRUXELLES IN QUESTI GIORNI SI STA NEGOZIANDO TEMI VITALI PER IL NOSTRO DISGRAZIATO PAESE: PATTO DI STABILITÀ, PNRR, MES - MEGLIO È ANDATA AD ANTONIO TAJANI IN MISSIONE A PARIGI (SOTTO L’ATTIVISMO DECISIONISTA DI DARMANIN SUI MIGRANTI, COVA IL SUO SOGNO DI SALIRE ALL’ELISEO)

FLASH - FUNERALI DI NAPOLITANO. LA PRESENZA DEL PRESIDENTE FRANCESE MACRON E DEL PRESIDENTE TEDESCO STEINMEIER, OSSEQUIO ALL’EUROPEISMO INDISCUSSO E IRREMOVIBILE DI “RE GIORGIO”, NON È CASUALE: C’È LO ZAMPINO DIPLOMATICO DEL QUIRINALE. ALL’EPOCA, INFATTI, AL PATTO ITALIA-FRANCIA DOVEVA POI ASSOCIARSI LA GERMANIA, INIZIATIVA CHE SALTÒ A CAUSA DELLA CADUTA DEL GOVERNO DRAGHI. CON IL DIPLOMATICO INVITO AL CAPO DI STATO TEDESCO, MATTARELLA HA VOLUTO RINSALDARE IL PATTO ITALIA-FRANCIA APRENDO LE PORTE ALLA GERMANIA…

DAGOREPORT – FU ENRICO LETTA A CONSIGLIARE GIORGIO NAPOLITANO DI NOMINARE MARIO MONTI A CAPO DEL GOVERNO, METTENDO ALLA PORTA SILVIO BERLUSCONI. QUANDO LA SITUAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DEL PAESE PRECIPITÒ, IL COLLE AVREBBE PREFERITO UN PASSO INDIETRO DEL SATRAPO DI ARCORE A FAVORE DEL SUO MINISTRO DEL TESORO, GIULIO TREMONTI - MA IL DECISIONISMO DI RE GIORGIO NON AVEVA FATTO I CONTI CON L’EGO ESPANSO DI RE SILVIO, INCAPACE DI CEDERE LA SCENA - “BRUCIATA” L’IPOTESI TREMONTI PREMIER, CHE FARE? SCIOGLIERE LE CAMERE E ANDARE AL VOTO, SAREBBERO PASSATI ALMENO SEI MESI E CON LO SPREAD ARRIVATO A 550, L’ITALIA RISCHIAVA LA BANCAROTTA. A QUEL PUNTO…