diana karenne francesca bertini eleonora duse

CIAK, QUANDO LE DIVE ERANO PADRONE DEL CINEMA – DUE LIBRI RACCONTANO LE SETTE VITE DI DIANA KARENNE (SOSPETTATA D'ESSERE UNA SPIA) E I CAPRICCI DI FRANCESCA BERTINI CHE ALLE CINQUE DEL POMERIGGIO INTERROMPEVA QUALSIASI RIPRESA PER PRENDERE IL TÈ CON LE SUE AMICHE. IL REGISTA CHE L'ATTRICE PREFERIVA ERA QUEL ROBERTO ROBERTI, PADRE DI UN CERTO SERGIO LEONE - IL DOC SU ELEONORA DUSE…

Stefano Della Casa per “la Stampa” - Estratti

 

diana karenne 2

È proprio vero: lo sguardo al femminile sul cinema non è (solo) un prodotto del #MeToo, ha origini lontane. Anzi, lontanissime. Nei primi decenni del 900, quando il cinema era muto, erano tantissime le registe donne e le star femminili dominavano la scena senza complessi di inferiorità nei confronti dei colleghi maschi.

 

 

 

E tre recenti avvenimenti librari e cinematografici ce lo confermano.

 

Il più importante riguarda l'indagine (lei usa proprio questo termine) che Melania Mazzucco compie su Diana Karenne, diva la cui vita è circondata dal mistero. Veniva dalla Polonia (ma lei diceva dalla Russia), era ebrea, non è tornata a Est dopo la rivoluzione di Ottobre, era nota per una certa sfacciataggine, gira film non solo in Italia ma in tutta Europa, fa spargere la voce di essere morta durante un bombardamento ma pare proprio che sia morta invece molti anni dopo la fine della guerra.

 

eleonora duse

È stata definita «la più intelligente di tutte» da chi ne ha studiato la vita e i pochissimi film conservati fino ai nostri giorni. E poi, particolare non trascurabile, molti sono convinti si tratti di una spia. Cambiò più volte il nome con cui appariva sullo schermo, modificò spesso nelle interviste le sue origini. Una storia avvincente quella del libro Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne (Einaudi), ma soprattutto raccontata splendidamente dalla Mazzucco, con una prosa coinvolgente e una passione che traspare in ogni pagina.

 

La stessa passione la troviamo in un documentario che Sonia Bergamasco (in questi giorni al Carignano di Torino con La locandiera di Goldoni) dedica a Eleonora Duse, forse la più importante presenza del teatro italiano di inizio 900. Duse, The Greatest è un viaggio alla scoperta di una donna che ha saputo calcare le scene di tutto il mondo, ha vissuto da donna libera una storia d'amore con Gabriele D'Annunzio e ha tra le sue più importanti ammiratrici due vere signore del cinema contemporaneo come Ellen Burstyn e Helen Mirren.

 

francesca bertini

Scritto con la docente universitaria Maria Paola Pierini, il documentario per fortuna non è la solita agiografia («quant'era brava, quant'era bella») ma si interroga su come quella donna abbia reinventato il teatro e si sia conquistata fama eterna anche con l'unico film interpretato nel 2016, Cenere, ambientato in Sardegna (da un romanzo di Grazia Deledda) ma girato in realtà nelle valli di Lanzo.

 

Eh sì, perché nei primi anni del 900 Torino era una delle zone dove si giravano più film e dove attori e attrici prendevano residenza e frequentavano i caffè e i ristoranti del centro.

 

Tra questi c'era anche Francesca Bertini, la prima che ebbe la possibilità di imporre i propri capricci in virtù dell'enorme popolarità raggiunta (ad esempio, alle cinque del pomeriggio in punto lei interrompeva qualsiasi ripresa per prendere il tè con le sue amiche).

 

roberto roberti

La Bertini è di fatto la protagonista del saggio che i due studiosi Caterina Taricano e Silvio Alovisio hanno dedicato al regista che l'attrice preferiva, quel Roberto Roberti che altri non era se non il padre di un certo Sergio Leone (che infatti, quando deve prendere uno pseudonimo per fingere che il suo primo western batta bandiera a stelle e strisce si firma Bob Robertson).

 

In La cavalcata dei sogni, il libro edito da Kaplan adesso in uscita e che racconta il convegno svoltosi alle Serre di Grugliasco, si racconta con dovizia di particolari e di approfondimenti il legame che intercorse tra i due.

sergio leone

 

E da questi approfondimenti si percepisce il motivo per cui Bernardo Bertolucci insistette tantissimo perché la Bertini accettasse di partecipare al suo capolavoro Novecento ricoprendo il ruolo di un'anziana suora: anche per Bernardo, infatti, il cinema era mito e memoria, che è poi il motivo per cui oggi, contemporaneamente, sono tornate d'attualità Diana, Eleonora e Francesca , icone di un tempo lontano che hanno ancora tanto da dirci.

la cavalcata dei sogni roberto robertifrancesca bertini 2duse the greatest diana karenne

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…