l immortale marco damore

IL CINEMA DEI GIUSTI - “L’IMMORTALE” DI MARCO D’AMORE È RICCO DI UN CAST DI NAPOLETANI AL SOLITO BRAVISSIMI E PIÙ O MENO SCONOSCIUTI - FORSE AVREMMO VOLUTO QUALCHE CATTIVERIA IN PIÙ NELLA PARTE MODERNA, E QUALCHE MARADONATA IN PIÙ NELLA PARTE DEL PASSATO, MA LE AVVENTURE DI CIRO BAMBINO PICCOLO OLIVER TWIST DEI QUARTIERI SONO UNA DELIZIA, E LO SCONTRO DEL CIRO ADULTO A RIGA FUNZIONA PERFETTAMENTE PER RICONDURRE IL RACCONTO A UNA NUOVA STAGIONE… - VIDEO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

l immortale

Ciro c’è. Devo dire che c’ero caduto, ma penso anche tutti i fan di Gomorra, quando lo abbiamo visto colpito al cuore proprio da Genny e poi gettato a mare come un sacco. Ma come si fa a far morire Ciro Di Marzio, l’immortale? Invece grazie al fatto che il proiettile si è fermato a un centimetro dal cuore, ma pensa…, non solo non è morto, ma lo ritroviamo protagonista di questo film tutto suo, L’immortale, appunto, diretto dallo stesso protagonista Marco D’Amore, che lo ha scritto assieme a Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli, due veterani della serie, a Francesco Ghiaccio, che aveva diretto D’Amore nel piccolo film ambientalista Un posto sicuro, e a Giulia Forgione.

l immortale

 

Ricco di un cast di napoletani al solito bravissimi e più o meno sconosciuti, a parte l’apparizione di Nello Mascia come Don Aniello, e del russo Aleksey Guskov (Il concerto, Le confessioni) come terribile boss russo, più che uno spin-off, è un film che sembra costruito, esattamente come certe puntate della serie, con due storie che vanno in parallelo e devono scavare più a fondo nel personaggio di Ciro Di Marzio prima di traghettare il tutto verso una nuova stagione della serie.

 

l immortale

Da una parte c’è il Ciro bambino, che cresce come piccolo mariuolo di una baby-gang nella Napoli meroliana e maradoniana del dopo-terremoto del 1980, tra trafficanti di sigarette e belle cantanti neomelodiche. La mamma è morta salvandolo proprio nel crollo della loro casa e il piccolo Ciro si è legato a Bruno, piccolo soldato del traffico di sigarette. Proprio un Bruno invecchiato e intristito incontra trent’anni dopo in quel di Riga, dove lo ha spedito Don Aniello dopo averlo salvato, per stare dietro al traffico di coca. Lì Ciro dovrà vedersela, da subito, con la gang dei russi, quella capitanata da Aleksey Guskov, e la gang rivale dei lettoni che vogliono la coca per loro.

l immortale

 

In mezzo un gruppo di napoletani finiti come anime morte a Riga, prima a falsificare vestiti e poi, assoldati da Ciro, come trafficanti di coca che da Napoli deve essere smaltita in Russia. Prima o poi si dovrà sparare. Passato e presente si incrociano continuamente, ovvio, con un Ciro ancora più triste e più martoriato dai ricordi del solito, come obbligato a vivere per rispettare la sua fama di immortale.

 

Girato con gran cura e rispetto per la serie da Marco D’Amore, che già aveva girato due bellissimi episodi dell’ultima stagione di Gomorra, si permette una maggior costruzione visiva, dando spazio al suo direttore della fotografia, Guido Michelotti, già operatore alla macchina su Gomorra, di elaborare complesse riprese sia negli esterni di Riga sia nel porto di Napoli, dove sembra di rivivere la stagione dei film di contrabbandieri di Mario Merola.

l immortale

 

Forse avremmo voluto qualche cattiveria in più nella parte moderna, e qualche maradonata in più nella parte del passato, ma le avventure di Ciro bambino piccolo Oliver Twist dei quartieri sono una delizia, e lo scontro del Ciro adulto a Riga funziona perfettamente per ricondurre il racconto a una nuova stagione.

 

l immortale

Da regista, non so se questo è da considerare proprio come la sua opera prima, Marco D’Amore è bravissimo anche nella costruzione di un cast completamente nuovo. Dal Ciro bambino di Giuseppe Aiello alle ragazze Marianna Robustelli e Martina Attanasio al Virgilio di Gennaro Di Colandrea ai due Bruno, il vecchio e il giovane, di Salvatore D’Onofrio e Gianni Vastarella. La musica dei Mokadelic funziona da collante gomorra per le due storie diverse. E su tutto domina la tristezza ormai shakespeariana di Ciro, come prigioniero del suo ruolo. Sarà probabilmente il grande film natalizio per i napoletani. Ricordate il Natale a casa Gomorra che voleva girare Aurelio De Laurentiis quattro anni fa col cast della serie? In uscita giovedì 5 dicembre.

l immortale l immortale marco d amore 3l immortale marco d amore l immortale marco d amore. l immortale marco d amore. l immortale marco d amorel immortale

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT