IL CINEMA DEI GIUSTI - MOLTO SI È SCRITTO A PROPOSITO DELLO SCIPPO DI “YOJIMBO”, DI AKIRA KUROSAWA, OPERATO DA SERGIO LEONE CON “PER UN PUGNO DI DOLLARI” - SEMBRA CHE NON CI SIA UN REGISTA, UNO SCENEGGIATORE DEL TEMPO CHE NON ABBIA SUGGERITO L’IDEA A LEONE O CHE NON ABBIA VISTO CON LUI IL FILM DI KUROSAWA - ADRIANO BOLZONI HA DICHIARATO DI AVER SCRITTO CON DUCCIO TESSARI LA PRIMA STESURA DEL FILM COPIANDO SCENA PER SCENA IL FILM DI KUROSAWA. “FRANCO PALAGGI MI DISSE: 'GUARDA UN CERTO FILM CHE SI CHIAMA … YOGI… INSOMMA NON SO COME CAZZO SI CHIAMA, E VEDI UN PO’.' ERA UN PLAGIO EVIDENTE…" - VIDEO

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Marco Giusti per Dagospia

 

yojimbo vs per un pugno di dollari yojimbo vs per un pugno di dollari

Molto si è scritto a proposito dello scippo di “Yojimbo” di Akira Kurosawa operato da Sergio Leone con “Per un pugno di dollari”.  Ma già quando era apparso I magnifici sette di John Sturges, regolare remake americano di I sette samurai di Kurosawa, che ebbe in Italia un successo sproporzionato a quello che aveva avuto in America, “Film Quarterly” scrisse che la United Artists si preparava a fare il remake anche di Yojimbo.

 

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Leone prese quindi un’idea che era già in aria. E qui molti ricordi si intrecciano, anche perché sembra che non ci sia un regista, uno sceneggiatore del tempo che non abbia suggerito l’idea a Leone o che non abbia visto con lui il film di Kurosawa al mitico Cinema Arlecchino di Prati, vicino al Maxxi.

 

 “Fui io a dirgli di farlo,” sosteneva Sergio Corbucci. “Avevo visto con gli amici Yojimbo, che mi era piaciuto molto e che mi era stato segnalato da Barboni. Sergio aveva tra le mani Rory Calhoun, che aveva girato il suo Il colosso di Rodi e che in America aveva fatto molti cowboy, ma cercava una cosa adatta. Gli dissi: “Fai ’sto film di Kurosawa, attingi lì!”. Ma Rory Calhoun disse: “Mi fa schifo, non lo farò mai”.

 

akira kurosawa akira kurosawa

Tonino Valerii ricorda che Leone stava al bar Canova in Piazza del Popolo quando passò Enzo Barboni con Stelvio Massi e lo convinsero ad andare a vedere Yojimbo al cinema Arlecchino, a pochi passi di lì. Lo vide assieme alla moglie Carla e fu la folgorazione. Poi incontrò Franco Palaggi, un organizzatore che aveva un contenzioso con la Jolly Film e lo convinse a proporlo a Papi e Colombo. Ma ricordano di averlo visto assieme a lui anche Paolo Bianchini e Duccio Tessari. Bianchini ricorda che alla fine del film Leone disse sorprendendolo: “Che western!”.

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La stessa cosa la racconta anche Mimmo Palmara, al tempo molto amico di Leone col quale aveva girato Il colosso di Rodi e Gli ultimi giorni di Pompei. “Una sera, stavamo cenando assieme quando arriva Enzo Barboni e ci ha detto che aveva visto un film stupendo, Yojimbo. Il giorno dopo siamo andati io, lui e sua moglie Carla a vedere il film. Quando è finito ci siamo detti tutti che era ideale come base per un western. Ma per Sergio c’era un problema. Il personaggio dell’antagonista, il cattivo che tira fuori la pistola nella scena finale, non avrebbe funzionato per il suo western. Fu io a dargli l’idea del duello pistola contro winchester.

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Insomma studiammo questa cosa e questo personaggio, che avrei dovuto interpretare io prima di Volonté. È la cosa veramente diversa rispetto a Yojimbo. Ne abbiamo fatto un maniaco delle armi, uno che vuole sempre colpire al cuore. E lo abbiamo costruito assieme. Anche l’idea del pezzo di ferro che Eastwood costruisce per proteggersi era mia. E anche il poncho, che doveva coprire quest’armatura. Lui dava queste idee ai suoi sceneggiatori senza dire che ne aveva parlato con me. Sergio era un genio a captare le cose buone suggerite da altri. Le faceva sue.”

 

akira kurosawa akira kurosawa

Anche Adriano Bolzoni, e qui arriva una delle tante sorprese, ha dichiarato di aver scritto con Tessari la prima stesura del film copiando scena per scena il film di Kurosawa. “Palaggi venne da me e da Duccio Tessari, anzi la prima volta da me solo, e mi disse: Vai alla Dear Film col registratore. Guarda un certo film che si chiama … Yogi… insomma non so come cazzo si chiama, è un film giapponese, e vedi un po’. Io vado, segno, registro, faccio l’elenco delle scene, e lui mi dice: Prepara un western. E come si fa? Ma no, fai una cosa così…, e allora io e Duccio Tessari scriviamo la prima stesura di Per un pugno di dollari.

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Leone prende questo copione e Palaggi vende i diritti a Papi e Colombo, che poi girarono il film. E da quel momento al film misero mano in molti. (..) Io non sono accreditato, scomparso… e nemmeno Tessari, che scrisse la stragrande maggioranza di quel copione. E la moglie di Sergio questo lo sa benissimo. Ma a me non me n’è mai fregato molto. Presi i miei soldi, 300.000 lire, e me ne andai. Palaggi ci diede questo. Oltrettutto firmò una lettera in cui diceva che ci sollevava da qualsiasi responsabilità per il plagio. Ed era un plagio evidente.”

 

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