il gladiatore ii 2

IL CINEMA DEI GIUSTI - NE AVEVAMO BISOGNO, 24 ANNI DOPO, DEL SEQUEL DI “IL GLADIATORE"? SEMBRA UNA FOTOCOPIA DI PERSONAGGI E SITUAZIONI GIÀ VISTE NEL PRIMO FILM: PAUL MESCAL VIENE LANCIATO COME LUCIO, IL GLADIATORE N.2, DENZEL WASHINGTON COME MACRINO, CINICO AGENTE DI GLADIATORI, E PEDRO PASCAL INTERPRETA IL GENERALE ACACIUS (DAGO LO HA SUBITO RIBATTEZZATO “ACACIO E PEPE”), CHE TRAMA PER ELIMINARE LA COPPIA DI SVITATISSIMI IMPERATORI GAY GETA E CARACALLA - IL FILM SI VEDE, MA CI RIMANE IL DESIDERIO DI CAPIRE SE FOSSE REALIZZABILE IL SEQUEL CHE AVEVA SCRITTO NICK CAVE… - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

il gladiatore ii 16

“Forza e onore”. Aridaje. Ne avevamo proprio bisogno, 24 anni dopo, del sequel da 200 milioni di dollari de “Il gladiatore” di Ridley Scott? Anche se avremmo preferito una parodia tipo “I due gladiatori” con Franco e Ciccio, “Il gladiatore II” è ancora diretto e prodotto dal vecchio ma arzillo regista, arrivato ormai a 87 anni, che ancora fa gli storyboard di tutto quello che vediamo, e ritroviamo ancora come direttore della fotografia e costumista gli strepitosi John Mathieson e Janty Yates, ma non è purtroppo scritto dagli sceneggiatori originali, William Nicholson e John Logan (“Skyfall”), bensì dal non memorabile David Scarpa, già autore dei copioni disastrosi di “House of Gucci”, “Napoleon”, “Tutti i soldi del mondo”. E si sente.

il gladiatore ii 2

 

Anche se Scarpa, più che un sequel, sembra riproporre con effetto fotocopia personaggi e situazioni già viste nel primo film. Così l’irlandese Paul Mescal, bravo attore di piccoli film intelligenti (“Aftersun”, “Estranei”), con una gonfiatina ai muscoli, viene lanciato come Lucio, il gladiatore n.2, che si scoprirà ovviamente figlio del defunto Maximus di Russell Crowe (un’altra cosa proprio…) e della ancora viva, ma piena di botox, Lucilla di Connie Nielsen.

 

il gladiatore ii 4

Denzel Washington, a 70 anni, come Macrino, una sorta di cinico agente di gladiatori da portare a Roma per la Champions, prende il ruolo del defunto Oliver Reed (ricorderete tutti che a metà lavorazione del primo film, durante un’epica bevuta con scommessa con un gruppo di marinai inglesi, si schiantò sul pavimento di un fetido bar di Malta dove c’è perfino una targa in suo onore).

 

il gladiatore ii 9

Pedro Pascal, che avrebbe il fisico e il volto giusto per essere un nuovo Russell Crowe, interpreta il generale romano col nome poco virile di Acacius (Dago lo ha subito ribattezzato Acacio e pepe…), che ha vinto la campagna di Numidia e che trama con la moglie Lucilla, lei più generone romano che generale romano, per eliminare la coppia di svitatissimi imperatori biondi e gay Geta e Caracalla, cioè Joseph Quinn (che rimpiazzò l’irlandese Barry Keoghan) e Fred Hechinger.

 

il gladiatore ii 12

Sì, loro, che prendono il posto che fu di Joaquin Phoenix, fanno parecchio ridere, Quinn lo ritroveremo anche nel biopic dei Beatles con Paul Mescal, e funziona anche Dondo, la scimmietta adorata da Geta. Di tutto il grande cast originale di grandi attori inglesi e amici di bevute di Ridley Scott del primo film, penso a David Hemmings, Oliver Reed, Richard Harris, rimane solo un invecchiatissimo Derek Jacobi che torna a interpretare Gracchio. E inserisce il bravo Tim McInnerny nel ruolo di Trace, scommettitore effeminato che ci ricorda la celebre battuta scorretta di Totò contro Maciste (“avevo chiesto sei schiavi traci non sei schiavi froci”).

 

il gladiatore ii 13

L’unica attrice giovane, Yuval Gonen, che interpreta la moglie di Paul Mescal-Lucio, muore durante la prima scena di battaglia dei Romani contro i Numidi. E’ girato ancora a Malta, come il primo. E in Marocco per le scene iniziali. Ora. Capisco perché i critici inglesi ne abbiano scritto bene. Non possono che voler bene a un regista che alla sua età ancora riesce a mettere in piedi un film del genere e che ha il controllo totale sulla propria opera.

 

il gladiatore ii 11

Mi ha detto Gianluigi Toccafondo, che ha disegnato e animato da solo gli strepitosi titoli di testa iniziali, come già fece per i titoli di “Robin Hood”, che Ridley Scott ha ancora questo lato artigianale, da piccolo studio, dove ha il controllo di ogni immagine e della musica giusta che ci deve inserire. Tutto questo, nei combattimenti, ad esempio, funziona ancora bene. La grande scena iniziale con l’attacco dei romani con le triremi alla fortezza dei Numidi è clamorosa. Come sono ancora di grande effetto visivo i combattimenti nell’arena coi gladiatori.

 

il gladiatore ii 5

Anche se avrei qualcosa da dire sulle scimmie-cani cattivissimi che Lucio riesce a vincere e, soprattutto sui pescecani finti alla Sharknando che circolano nel Colosseo dove si cerca di ricostruire una Battaglia di Salamina per turisti boccaloni. Ma la sceneggiatura, per non parlare della costruzione dei personaggi, non è all’altezza della fama del regista e della fama e della riuscita del primo film. Certo, Denzel Washington come Macrino, anche se si muove un po’ come se fosse in America, è favoloso.

 

il gladiatore ii 15

L’esperienza del Macbeth di Joel Coen si sente. Solo per come dice “politics…” potrebbe essere candidato all’Oscar come non protagonista. Ma non capiamo bene il suo comportamento. I due imperatori sciocchini e pazzarelli sono bravi, ma non valgono Joaquin Phoenix. Pedro Pascal, che fa il generale Acacius (e pepe…), non è l’eroe che si pensava. Ma il vero personaggio senza grinta, ahimè, è quello del protagonista, il Lucio di Paul Mescal, che sentiamo anche citare una frase di Virgilio.

 

il gladiatore ii 8

Nelle scene con Connie Nielsen, tra lei paralizzata dal botox e lui che ha sta mascellona irlandese ma che sembra incapace di esprimere sentimenti, ti metti a ridere come fosse una parodia. Uffa. Ovvio che si vede. Si vede, sì. Ridley Scott sa come tagliare velocemente un film, come costruire le scene d’azione. Se metto in un film Denzel Washington e Pedro Pascal lo vedo. Ma ci rimane il desiderio di capire se fosse realizzabile il sequel che aveva scritto su invito di Russell Crowe e Ridley Scott il musicista Nick Cave…

il gladiatore ii 6il gladiatore ii 1il gladiatore ii 10il gladiatore ii 3il gladiatore ii 14il gladiatore ii 7

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER