IL COLIBRÌ STREGATO! - VERONESI (LA NAVE DI TESEO) RIVINCE IL PREMIO STREGA - STRACCIATO L'EGO DI CAROFIGLIO CHE HA PAGATO LE DIVISIONI INTERNE ALLA EINAUDI - LO SCRITTORE FIORENTINO È IL SECONDO A VINCERE DUE VOLTE IL PREMIO: LO AVEVA PRECEDUTO PAOLO VOLPONI (GIOVANNI VERONESI: "IL BELLO NON E’ IL BEVI MA IL RI-BEVI”) - PER VERONESI LA LETTERATURA È COME IL RINNOVO DELLA PATENTE: “FARÒ UN ALTRO LIBRO, SEMPRE SENZA SAPERE PERCHÉ…” – BAZZI MEJO DI ACHILLE LAURO: GIACCA GLITTER E LA SCRITTA, UNGHIA PER UNGHIA, “FEMMINUCCIA” - VIDEO

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PER CHI HA SCRITTO IL SUO NUOVO ROMANZO SANDRO VERONESI

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PREMIO STREGA

sandro veronesi 2 sandro veronesi 2

Mirella Serri per la Stampa

 

«Quando ho vinto per la prima volta nel 2006 diluviava. Era un'edizione particolare. Anche questa è un'edizione molto speciale. Io rendo in condizioni estreme: è un tratto degli italiani di dare il loro meglio nelle difficoltà. Sono un italiano vero». Ieri sera, sotto il rinascimentale porticato di Villa Giulia, Sandro Veronesi, con Il colibrì (La nave di Teseo), ha conquistato per la seconda volta il premio Strega aggiudicandosi 200 voti. È salito sul podio staccando nettamente La misura del tempo di Gianrico Carofiglio (Einaudi Stile Libero) classificatosi secondo con 132 preferenze.

 

premio strega 2020 premio strega 2020

Il raddoppio di Veronesi - già incoronato nel 2006 con Caos calmo (Bompiani) - è una vera bomba nel mondo della letteratura italiana e probabilmente cambierà la vita del premio negli anni a venire. Il terzo posto, con 86 voti, è andato a Valeria Parrella con Almarina (Einaudi); quarto Ragazzo italiano (Feltrinelli) di Gian Arturo Ferrari con 70 preferenze; quinto Daniele Mencarelli con Tutto chiede salvezza (Mondadori) che ha avuto 67 voti ed è anche il vincitore del premio Strega giovani.

 

ninfeo ninfeo

Alla tradizionale cinquina si è aggiunto quest' anno un sesto finalista, Jonathan Bazzi il cui Febbre (Fandango) ha ricevuto 50 preferenze. Il successo di Veronesi e il suo ritorno sul palco rompe un tabù dello Strega. Il regolamento non ha mai impedito agli autori di concorrere più volte, purché si rispettasse un intervallo minimo di tre anni dalla prima vittoria.

 

Lo scrittore fiorentino è il secondo narratore nella storia del certamen che bissa il premio: lo aveva preceduto Paolo Volponi che trionfò nel 1965 con La macchina mondiale e nel 1991 con La strada per Roma. Anche Carlo Cassola aveva tentato il raddoppio: tagliò il traguardo nel 1960 con La ragazza di Bube e nel '71 ci riprovò con Paura e tristezza, ma arrivò solo secondo. A parte queste eccezioni, fin dalle origini dello Strega è sempre esistito un tacito interdetto ad azzardare il bis, una specie di patto tra gentiluomini (e gentildonne).

gian arturo ferrari gian arturo ferrari

 

Ora il doppio exploit di Veronesi può diventare la regola e ipotecare il futuro del premio. L'affermazione del 61enne narratore è avvenuta in una singolare atmosfera: addio Ninfeo con centinaia di ospiti, affollato come un autobus capitolino. Le presenze nell'anno della maledetta pandemia sono state ridotte a circa 120. D'obbligo il distanziamento e le mascherine e, per la prima volta, alla finalissima è sparito il cartaceo e si è votato solo elettronicamente.

carofiglio carofiglio

 

Non è mutato invece il peso determinante sulla vittoria finale di alleanze editoriali e anche di errori strategici. Esemplare è il caso del gruppo Mondadori-Einaudi. Molti dei voti di Mencarelli, edito da Segrate, solo in seconda battuta e solo in parte sono andati a incrementare il patrimonio di Carofiglio, pubblicato dall'Einaudi. L'ex magistrato barese, che aveva già gareggiato entrando nella rosa finale nel 2012 con Il silenzio dell'onda, ha avuto quindi minori chance di vittoria. Ma non è finita qui. Ci si sono messe pure le fratture interne all'Einaudi, tra la collana Stile Libero che ha appoggiato Carofiglio e il ramo editoriale di Torino che ha voluto la Parrella.

parrella 1 parrella 1 valeria parrella valeria parrella

 

Molti giurati anche in quest' ultimo round hanno continuato a scegliere la scrittrice di Torre del Greco, favorendo così il trionfo di Veronesi. L'autore del Colibrì ha avuto il sostegno di un'agguerrita campagna elettorale diretta a impedire l'ascesa di uno scrittore «seriale» o di genere come Carofiglio, i cui romanzi noir hanno venduto milioni di copie e a cui, sempre secondo i fan di Veronesi, non spetterebbe il diritto di entrare allo Strega, salotto buono della letteratura italiana.

 

sandro veronesi 5 sandro veronesi 5

A favore del narratore fiorentino ha anche giocato il fatto di essere sempre stato molto impegnato nella lotta per la difesa dei diritti civili: ha interrotto la stesura del Colibrì per scrivere il pamphlet Cani d'estate dove ha espresso l'indignazione contro il respingimento dei naufraghi e contro i porti chiusi (ha avuto uno scontro al calor bianco con il leader della Lega Matteo Salvini). La sfida tra Carofiglio e Veronesi sembra resuscitare un antico antagonismo tra La nave di Teseo e il gruppo Mondadori-Einaudi.

bazzi bazzi

 

Nel 2015, quando la Bompiani era in procinto di entrare nell'orbita editoriale di Segrate, Umberto Eco e la direttrice editoriale Elisabetta Sgarbi decisero di dar vita a una nuova casa, La nave appunto, facendo uno sgambetto ai desiderata della Mondadori. Adesso la seconda palma di Veronesi sembra aprire inattese prospettive al premio.

 

Sarà lunga la fila dei «revenants», degli autori che bussano alla porta degli editori per bissare la competizione? In questo elenco potremmo ritrovare da Edoardo Albinati a Antonio Scurati, da Antonio Pennacchi a Helena Janeczek, da Nicola Lagioia a Francesco Piccolo a molti altri ancora. Allo Strega non è mai detta l'ultima parola e nel prossimo anno i machiavellismi editoriali ci possono riservare grandi sorprese.

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