Raffaella Silipo per "la Stampa"
Non che nel lontano 1978, quando uscì al cinema, non ce ne fossimo accorti anche noi. Nessuno dei milioni di quaranta-cinquantenni che lo conoscono più o meno a memoria ha mai considerato Grease - oggi attaccato violentemente sui social dai teen ager britannici in quanto «sessista» - un film raffinato o portatore di valori illuminati. Piccolo recap per i pochi a cui fosse sfuggito: l'azione si svolge in una high school americana Anni 50: lui (Danny alias John Travolta) ama lei (Sandy - Olivia Newton John) ma si vergogna della sua ingenuità di fronte agli amici bulli, lei ama lui e decide di trasformarsi in una bomba sexy grazie all' aiuto delle amiche più smaliziate. Lieto fine e bon.
Altro che attenzione alla diversità, politically correct o femminismo. Già all'epoca era considerato un simbolo della reazione Anni 80, dopo gli afflati libertari dei 60 e 70. Ciò nonostante, vuoi per le musiche trascinanti, vuoi per il carisma degli attori (anche se un po' anziani per fare i teenager), vuoi soprattutto per la capacità di intercettare l'aria del tempo, la voglia di leggerezza dopo l'età dell' impegno, ha incassato 400 milioni di dollari nel mondo incantando grandi e piccini, senza contare la miriade di adattamenti teatrali, compresi quelli nei villaggi vacanze e nelle recite scolastiche, che hanno esteso la sua fama ben oltre l'anno di uscita al cinema. E alzi la mano chi non ha mai canticchiato Summer Nights.
edd byrnes nel ruolo di vince fontaine in grease
Ci voleva la generazione Z per dichiarare guerra a Grease. Dopo averlo visto sulla Bbc il giorno di Santo Stefano - i dirigenti della rete britannica erano probabilmente convinti di aver fatto una scelta innocua - i teenager, con l'intransigenza tipica dell'età, hanno sommerso Twitter di critiche, etichettandolo come «sessista» e «misogino» - una scena per tutte, quella (indifendibile) in cui Putzie, uno degli amici di Danny, si sdraia sul pavimento per guardare sotto le gonne di due studentesse - e «omofobo» quando l'annunciatore radiofonico Vince Fontaine vieta ai ballerini di formare coppie dello stesso sesso.
Per qualcuno è persino «rapey», ossia incita allo stupro, quando nella sopracitata Summer Nights, Danny descrive la scena di seduzione con Sandy e il coro chiede più o meno «Dimmi di più, dimmi di più, lei ha lottato?» («Tell me more, tell me more, did she put up a fight?»). Quella che soprattutto oggi è impossibile da digerire è la trasformazione di Sandy per compiacere Danny.
«È solo un film - cerca da sempre di conciliare la «boomer» Olivia Newton John - in fondo anche lui è disposto a cambiare per amore». Ma date retta ai ragazzini, ben più smagati delle Pink Ladies: non è mai «solo» un film. E quelli che oggi sta bocciando la Generazione Z, siamo noi.