angelo cardani mark zuckerberg

COME MAI L’AGCOM NON SI PRONUNCIA SULLA VICENDA AUDIWEB-FACEBOOK? C'ENTRA FORSE LA SCADENZA DEL MANDATO DEI COMMISSARI? - L’ISTRUTTORIA E’ STATA AVVIATA PIU’ DI UN ANNO FA, IL PROVVEDIMENTO E’ PRONTO DA SETTIMANE. NEL FRATTEMPO GLI EDITORI CONTINUANO A INVIARE A ZUCKERBERG DATI PERSONALI DEGLI UTENTI E A FARSI MISURARE DAL COLOSSO - LA REPLICA DI AUDIWEB E LA CONTROREPLICA DI DAGOSPIA

Dagonews

ANGELO CARDANI

 

 Il 15 Giugno di un anno fa l’Agcom apriva un’istruttoria su Audiweb accedendo un faro particolare sul ruolo svolto da Facebook all’interno del nuovo sistema di misurazione.

 

Colta sul fatto Audiweb è stata costretta a smentire se stessa e ad ammettere non solo il passaggio di dati sensibili a Facebook ma anche il suo ruolo fondamentale nel determinare quantità e caratteristiche delle Audience degli editori misurati, fatto che avviene solo in Italia. Tale situazione – potenzialmente molto pericolosa per le implicazioni privacy e di mercato - è oggi pacificamente riconosciuta nelle cookie policy pubblicate sui siti di alcuni dei maggiori editori misurati da Audiweb e dal suo fornitore tecnico Nielsen http://www.mediaset.it/cookie_policy_mediaset_it.shtml   :

 

The Nielsen Company/ Nielsen Audience Measurement per Audiweb S.r.l. (“Audiweb”)

Nielsen Audience Measurement è un servizio di analisi statistica fornito da The Nielsen Company. Questo servizio è utilizzato da Audiweb per la rilevazione, la misurazione e la diffusione dei dati di fruizione dei media online.

mark zuckerberg 1

 

Nielsen utilizza Facebook, Inc. quale fornitore dati o “data provider”.

 

Elenco dei dati personali raccolti da Nielsen: Indirizzo IP dell’utente; User agent; Advertising ID (solo per applicazioni mobile); Content ID (inteso come insieme dei codici riferiti al contenuto rilevato, che non include l’url dei contenuti); Cookie di Nielsen SDK

 

Elenco dei dati personali raccolti da Facebook in chiaro attraverso il re-direct dal browser dell’utente: Indirizzo IP; User Agent; Metadati inclusi nel re-direct, come da lista disponibile qui

Elenco dei dati personali che Facebook riceve da Nielsen, in forma criptata: Content ID; Advertising ID

 

Il contributo Facebook a Nielsen è volto a:

mark zuckerberg vuole creare una moneta virtuale 4

- arricchire le informazioni censuarie rilevate, aggiungendo informazioni relative al genere e all’età degli utenti (trasmessi da Facebook in forma pseudo-anonima e aggregata) che perfezionano l’accuratezza delle misurazioni effettuate e

- eseguire la deduplicazione delle audience tra dispositivi (cioè eliminare la possibilità che dati doppi o ripetuti invalidino la correttezza della misurazione statistica).

 

La condivisione dei dati effettuata da Nielsen a Facebook viene effettuata in forma aggregata con l’uso di tecniche di criptazione.

 

 Ciò che non viene detto è che Nielsen e Facebook condividono la chiave di criptazione.

 

AUDIWEB NIELSEN

 Negli ultimi mesi l’istruttoria è stata portata avanti con grande scrupolo, praticamente tutti i soggetti coinvolti sono stati sentiti e una bozza di provvedimento è stata depositata già da diverse settimane.

 

Sul più bello e proprio quando tutte le Authority - non solo in Europa - ma anche in America stanno cercando di limitare lo strapotere di Facebook, la delibera finale è stata però ripetutamente rimandata, sembrerebbe dall’ufficio di presidenza, con forzature procedurali che fanno sorgere più di un sospetto.

 

Che c’entri la scadenza del mandato dei Commissari e la loro esigenza di ricollocarsi? O forse la capacità di pressione e la lobby di Facebook? AH saperlo….

 

 

Riceviamo e pubblichiamo da Audiweb:

 

 

Audiweb contesta fermamente la falsa e suggestiva rappresentazione della realtà che emerge dall’articolo pubblicato in data 27 giugno 2019 (ore 13:43) su Dagospia.com.  L’asserita condivisione tra Nielsen e Facebook della “chiave di criptazione” è infatti semplicemente falsa, in quanto Facebook in nessun caso riceve informazioni in chiaro sui contenuti editoriali visualizzati dagli utenti, anche quando gli utenti sono iscritti a Facebook e, pertanto, già presenti nei suoi database. 

 

È altresì falsa (e idonea a ingenerare nei lettori un’infondata e suggestiva preoccupazione in merito alla lesione della loro privacy) l’asserita condivisione con Facebook di “dati sensibili”, in quanto nell’ambito della rilevazione “Audiweb 2.0” le uniche informazioni trasmesse a Facebook e che rientrano nella definizione legale di “dato personale” (principalmente, l’indirizzo IP) sono funzionali alla restituzione dei dati di età e genere, e non sono assolutamente in grado di fornire a Facebook né informazioni sui contenuti visualizzati dagli utenti, né tantomeno informazioni “sensibili”, né infine informazioni aggiuntive sugli utenti rispetto a quelle (eventualmente) già in possesso di Facebook”.

 

 

 

 

DAGOREPLICA:

 

La richiesta di rettifica di Audiweb si focalizza su aspetti tecnici specificando che Nielsen e Facebook non condividono una chiave di criptazione (siamo felici) e sull'errore fatto da noi nell'uso dell'espressione ''dati sensibili'' al posto di ''dati personali'' (ci scusiamo, tra i due c'è una differenza sostanziale e soprattutto legale). Però non smentisce il fatto più eclatante riportato nell’articolo ovvero che Nielsen - nell’ambito del progetto Audiweb 2.0 - passa a Facebook “in chiaro dati personali”.

 

Ma se il sistema di misurazione è veramente efficace in termini di tutela della Privacy, come mai la stessa Audiweb dopo i chiarimenti forniti da Nielsen a seguito dell’apertura dell’Istruttoria AGCOM e le successive sollecitazioni degli editori suoi associati ha sentito il bisogno lo scorso mese di febbraio di effettuare una segnalazione al Garante della Privacy?

 

In questa segnalazione, che Dagospia ha potuto vedere, Audiweb ammette:

 

 

 

''(…) taluni dati personali sono trattati ''in chiaro'' (i.e., senza l'adozione di tecniche di pseudonimizzazione / anonimizzazione) da Facebook, attraverso un re-indirizzamento del browser degli utenti sui server Facebook (c.d. re-direct).

 

Più in particolare, in base a quanto affermato da Nielsen, è emerso che il re-direct può avvenire, su un piano tecnico, esclusivamente in chiaro, senza cioè contestuali di interventi di hasging/masking o altre soluzioni tecniche idonee a mascherare porzioni significative del dato.

 

(…)

 

Ciò detto, permane l'impossibilità in capo agli editori – sottolineata anche dai soci di Audiweb – di svolgere verifiche dirette presso Facebook per accertare la conformità al GDPR delle attività di trattamento dei dati personali da essa effettuate (specie sotto il profilo delle misure di sicurezza tecniche ed organizzative).

 

 

A ben vedere, questa circostanza va al di là del caso concreto. Si tratta, infatti, di una costante nei rapporti tra editori online e i principali operatori Over-the-top fornitori di servizi di c.d. web analytics (quali, ad esempio, Google e, seppure mediata da Nielsen nel caso di specie, Facebook), che vede gli editori necessariamente tenuti a fare affidamento alle dichiarazioni rese da tali fornitori, senza vere accesso ai loro server né ai contratti in essere tra i diversi provider (come, nella fattispecie in discorso, quelli stipulati tra Nielsen e Facebook) e, dunque, avere una piena visibilità sulle misure di sicurezza tecniche ed organizzative da essi effettivamente adottate''.

 

 

 

 

 

Quindi Audiweb riconosce che Facebook non consente alcuna forma di verifica e controllo sui processi di trattamento dati e il rispetto della GDPR mentre i rischi connessi dovrebbero essere mitigati da accordi tra due società private e commerciali come Nielsen e Facebook che non rendono disponibili i loro contratti.

A questo punto sarebbe interessante conoscere la risposta del Garante della Privacy.

 

Cosi come quella che - aldilà delle questioni tecniche - rimane fondamentale:

come mai l’Agcom ad oltre un anno dall’apertura dell’istruttoria non ha ancora deliberato sulle sue risultanze che sono ormai depositate da molto tempo?

 


 

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…